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Il regime che perde capelli

Et voila. E tre. Cadono le foglie, cadono i birilli, cadono i capelli. E cadono pure ministri e sottosegretari. Ma non cadono mica perchè sono inciampati, eh. Naa. I giudici dicono che hanno fatto cose, assunto atteggiamenti, preso decisioni del tutto incompatibili con il loro ruolo istituzionale. Le indagini diranno se e quanto. Ma intanto, da un punto di vista di ecologia politica, se ne sono andati perchè se ne dovevano andare. Se e quando riconosciuti colpevoli, auguro loro la stessa galera e la stessa gogna e la stessa sofferenza di coloro che hanno pagato e pagano tutti i giorni a causa della disperazione. Sarebbe carino, nel caso, ripristinare una sorta di confino di sapore dantesco. Andate a farvi la casa sugli alberi. Fate la vostra loggia segreta con le scimmie ed altra fauna locale. Costruite finti dossier sulla pecora del vicino. Fate pressioni sulla fattoressa perchè dia a zi Peppe l'appalto per andare in giro a vendere il latte appena munto.
Le opposizioni parlano di un'altra vittoria. Vero. Ma sarebbe il caso di sottolineare che anche un altro vincitore c'è. Ed è quel Gianfranco Fini che, di fatto, ha spaventato tanto il Cesare da constringerlo a ripudiare i suoi Bruti. C'è un ultimo elemento da ricordare e tenere ben presente. I tre cacciati a furor di popolo sono, politicamente, sicuramente colpevoli. Ma il responsabile vero ed unico dello sfacelo è il capo dei capi. Il ducetto di Arcore ha sempre fatto e deciso di testa sua. Le persone le ha sempre scelte lui. Sulla base della fedeltà piuttosto che della competenza, com'è tipico dei ducetti. Li ha scelti, se ne è servito nel senso che si è fatto da loro servire per ciò che gli occorreva, e poi è stato costretto a lasciarli andare. Non senza aver tentato, e continuando a farlo fino all'ultimo, di giurare con la mano sul fuoco (posticcio come tutta la persona, va da sè) sulla loro purezza d'animo. Ebbene. E' il berlusca il vero sconfitto. L'umiliazione è sua. Come minimo, il famoso «ghe pensi mì» ha mostrato un'assoluta incapacità di valutare le persone che si scelgono al proprio fianco. E per l'unto del fare è la disfatta del disfacimento. Quanti chili di cerone ci vorranno per rimetterlo in sesto da queste figuracce? [Ave]

Commenti

  1. La cosa più triste in tutta questa storia è che per far cadere le mele marce da un albero marcio ci son volute le minacce di Fini appoggiate da Napolitano.. opposizione zero, come al solito!
    CSC

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  2. Bè, magari qualcosina stavolta hanno fatto. Almeno presentare la mozione di sfiducia.

    Quello che preoccupa è che non sembrano interessati a lavorare per organizzare l'alternativa. Che dev'essere programmatica. Dovrebbero battere ogni secondo sulle scelte alternative che farebbero, se fossero al governo. Sopratutto in materia economica.

    Mai come in questa situazione è assai più importante il programma che non le facce. E tra qui a 12 mesi potremmo pure tornare al voto...

    [Ave]

    RispondiElimina

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