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Provincia. Grazie Iannarilli per tutto il freddo.

E dunque. La denuncia dell'articolo precedente l'avete letta. Siete contenti? Vi sembra che possa essere una cosa che riguarda anche voi, oppure siete già oltre, magari sulle macchine da scontro di carnevale?
E' sempre molto triste prendere coscienza delle miserevoli condizioni nelle quali versa la scuola, perchè i protagonisti sono i nostri figli. I nostri piccolini. Ai quali facciamo pagare il prezzo della nostra inefficienza. Peggio. Della nostra indifferenza.
Nel caso specifico, sarà bene chiarirlo subito. Le responsabilità più grandi sono tutte della Provincia. Il signor Iannarilli, presidente della nostra provincia, ed il signor Quadrini, assessore all'istruzione, sono i responsabili dello sfascio che è stato denunciato.
Se solo sapeste quante volte il dirigente ha sollecitato un intervento. Se solo sapeste tutti i richiami che sono stati fatti. Tutte le richieste d'aiuto che sono state inoltrate. La Provincia, che pure ha tra i suoi doveri istituzionali quello di occuparsi della manutenzione dei convitti, non ha letteralmente mosso un dito.


Peggio. Riprendendo i soliti comportamenti dei destri regionali, capaci solo di annunciare cifre appiccicate sui manifesti che imbrattano la città, privi di qualsiasi valore reale, anche i destri provinciali hanno servito la loro bella porzione di fuffa.
Infatti, all'inizio dell'anno, avevano parlato di due milioni di euro che sarebbero stati destinati al convitto di Anagni ed a quello di Arpino. Per una ristrutturazione generale e definitiva. Indovinate un po' che fine hanno fatto quei soldi? Puff. Svaniti. Non se ne parla neppure più.

E dire che, per la caldaia del convitto nostro, sarebbe sufficiente una cifra assai inferiore: 25-30.000 euro. Non che i problemi sarebbero tutti risolti, eh, ma almeno si potrebbero evitare le conseguenze più dolorose, come quelle descritte nella denuncia precedente.

Tanto per essere precisi, e visto che è una cosa della quale andare giustamente fieri, dovete sapere anche che, nell'ultima assemblea sindacale di tutto il personale afferente al convitto, fu votata all'unanimità la seguente mozione. Che il personale tutto si dichiarava disposto ad autotassarsi per raccogliere la cifra necessaria all'acquisto di una nuova caldaia, anticipando il denaro occorrente. Proposta che però è stata poi stoppata dal consiglio d'amministrazione, organo nel quale non è presente nè un docente, nè una maestra, nè un istitutore. Insomma ad esclusione del dirigente non ha al suo interno nessuno che abbia un pur minima esperienza di cosa sia un'istituzione educativa.

Allora. Vi faccio qualche domandina semplice semplice. Perchè l'istruzione pubblica non funziona? Perchè siamo tutti fannulloni? Perchè non ci va di lavorare? Perchè vogliamo inculcare valori diversi da quelli che vuole inculcare la famiglia? E' questa la più grande e definitiva (contro)riforma scolastica del regime. Distruggere l'istruzione pubblica. Toglierle ossigeno. Impoverirla al punto tale che la gente, esasperata, alla fine sia indotta a dire «...massì, chiudete tutto, tanto non funziona niente!».

Insomma. Faremo la stessa fine che stanno facendo fare alla sanità pubblica. Ve lo ricordate il nostro ospedale? Ecco. E' solo questione di tempo. Come ho già detto ieri, ultima viene la scuola. Pubblica. Una volta eliminata anche questa, cosa rimarrà dei servizi che uno stato dovrebbe garantire ai propri cittadini?

[Ave]

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