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Visualizzazione dei post da luglio 9, 2010

Il paese degli unti

Ecco qua. Lo dice l'OCSE e lo dice pure la Banca d'Italia , che non sono abituati a frequentare komunisti. Il 50% di tutta la ricchezza di questo paese è posseduta solo dal 10% della popolazione. Insomma: chi era ricco è diventato straricco. Chi stava proprio bene è diventato ricco. E chi invece stava così così adesso è decisamente povero. Chi infine era già povero, adesso è alla canna del gas. Notizia che si sposa benissimo a quest'altra : il reddito delle famiglie italiane è diminuito del 2,6%. Allora, che vogliamo fare? Il regime del fare ha fatto, senza dubbio. Schifo . [Ave]

Siamo tutti terremotati

Da leggere col sottofondo delle grida di tutti i milioni di uomini e donne che, almeno una volta nella loro vita, si sono sentiti talmente disperati e soli da scendere in piazza e protestare. Appena arrivato da SCS, che ringrazio. Bellissimo. Prima manganellarono i noglobal e io non dissi niente, xchè erano solo casinisti. Poi i valsusini e io non dissi niente, perchè erano lontano da casa mia,   manganellarono gli aquilani e io non dissi niente, perchè non ero terremotato. Infine manganellarono gli operai e io non dissi niente, perchè ero disoccupato. Un giorno manganellarono me e non c'era rimasto più nessuno a protestare. [Tratto da Condividi la conoscenza ]

Una protesta giusta. Ma sbagliata

C ome sapete e come state vedendo, oggi c'è lo sciopero dell'informazione contro la criminale legge bavaglio. Il sottoscritto, sebbene non possa fregiarsi del titolo di "giornalista" comunica che questo blog aderisce completamente allo spirito della protesta. Ma. Ma rimango convinto che la forma scelta per protestare, ossia imbavagliare l'informazione per un giorno contro la legge bavaglio, sia sbagliata. Si poteva fare molto di più e molto di meglio. E' mancata la fantasia, insomma. Per questo la mia adesione alla protesta la potete leggere nel banner in alto. Contro la legge bavaglio un surplus di informazione. Un'esaltazione dello strumento informativo come momento di crescita personale, politica, sociale. Concordo e sottoscrivo, perciò, i suggerimenti che altri hanno intelligentemente provato a diffondere come forma di protesta. Non chiudere i giornali. Ma regalarli. O accordarsi per venderne 5 insieme ad un solo euro. In pratica: mostrare attr ave