Ecco qua. Non ci sono soldi per la scuola (pubblica) . Non ci sono soldi per le supplenze. Non ci sono soldi per tappare i buchi provocati dalla pioggia. Non ci sono soldi per i toner delle stampanti, per la carta, per le cartine geografiche, per i banchi, per le sedie, per le cattedre, per le lavagne. Non ci sono risorse disponibili per progetti di ampliamento dell'offerta formativa. Nè per pagare i pulman e portare gli studenti alle manifestazioni culturali più importanti. E bisogna pure stare attenti a quanto gesso e carta igienica si adopera, perchè insomma. Sacrifici bisogna fare. Sacrifici. Sacrifici. Meno ore di lezione per tutti. Meno scuola pubblica per tutti. Così amplieremo l'orizzonte del nostro futuro. Così diventeremo tutti più intelligenti e capaci. In compenso, però, il regime ha trovato il modo di regalare altri 245.000.000 di euro (duecentoquarantacinque milioni, che fanno quattrocentonovanta miliardi delle vecchie lire) alle scuole private e confessionali
Dove l'impossibile rimane impossibile