Che vergogna, ragazzi. Che umiliazione. Insomma è accaduto questo: che adesso persino l'ONU ha invitato il regime dell'unto a rivedere del tutto oppure a desistere dall'approvare la legge bavaglio. Ed ha annunciato che il prossimo anno verrà qui da noi una delegazione col compito di monitorare se e quanta libertà d'espressione esiste in Italia.
Siamo trattati, ahimè giustamente, e per colpa del più basso showman della storia, alla stregua di quei paesi lontani, dai nomi impronunciabili, che non hanno mai vinto neppure uno straccio di coppa del mondo.
Per il nostro ministro degli esteri è roba da andarsi a nascondere dietro la lavagna, per non farsi riconoscere. Infatti non ha potuto fare a meno di dirsi «fortemente sconcertato e sorpreso». Il problema però è che lui ha peggiorato la situazione. Non se n'è neppure accorto, ma ci ha fatto uno di quegli autogol clamorosi, come dice Fabio Caressa. Sentite qua: «in tutti i paesi democratici il parlamento è sovrano e decide». Per carità, caro Fratty. Fosse mai che l'ONU metta il naso pure nella nostra legge elettorale. In quella porcata di listone bloccato dai partiti, di diretta derivazione fascista, che ha consentito di riempire i nostri banchi parlamentari della peggiore genia di inquisiti, condannati, collusi, sniffatori, neopiduisti al cubo, corrotti e corruttori. Per non parlare delle fimmine, ch'è son signore, io.
Ma l'apoteosi del ridicolo è toccata a Capezzone. Capezzone chi, direte voi? Massì, l'unico maestrino d'Italia capace di parlare solo ed esclusivamente attraverso sillabe, piuttosto che parole intere, perchè risente ancora dei problemi che gli ha creato il suo padre politico, il logorroico Marco Pannella. Insomma. Indovinate un po' che ha sillabato il Capezzo? Niente poco di meno che questo: «troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature». Eh? Che ne dite? Non è meravigliosamente puffo? Non è un assist perfetto per involarsi solitari verso la porta sguarnita? Massì, dai. La risposta la lascio a voi, perch'è talmente facile che mi fa quasi pena.
E poi, si sa, prevenire è molto meglio che curare. [Ave]
Siamo trattati, ahimè giustamente, e per colpa del più basso showman della storia, alla stregua di quei paesi lontani, dai nomi impronunciabili, che non hanno mai vinto neppure uno straccio di coppa del mondo.
Per il nostro ministro degli esteri è roba da andarsi a nascondere dietro la lavagna, per non farsi riconoscere. Infatti non ha potuto fare a meno di dirsi «fortemente sconcertato e sorpreso». Il problema però è che lui ha peggiorato la situazione. Non se n'è neppure accorto, ma ci ha fatto uno di quegli autogol clamorosi, come dice Fabio Caressa. Sentite qua: «in tutti i paesi democratici il parlamento è sovrano e decide». Per carità, caro Fratty. Fosse mai che l'ONU metta il naso pure nella nostra legge elettorale. In quella porcata di listone bloccato dai partiti, di diretta derivazione fascista, che ha consentito di riempire i nostri banchi parlamentari della peggiore genia di inquisiti, condannati, collusi, sniffatori, neopiduisti al cubo, corrotti e corruttori. Per non parlare delle fimmine, ch'è son signore, io.
Ma l'apoteosi del ridicolo è toccata a Capezzone. Capezzone chi, direte voi? Massì, l'unico maestrino d'Italia capace di parlare solo ed esclusivamente attraverso sillabe, piuttosto che parole intere, perchè risente ancora dei problemi che gli ha creato il suo padre politico, il logorroico Marco Pannella. Insomma. Indovinate un po' che ha sillabato il Capezzo? Niente poco di meno che questo: «troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature». Eh? Che ne dite? Non è meravigliosamente puffo? Non è un assist perfetto per involarsi solitari verso la porta sguarnita? Massì, dai. La risposta la lascio a voi, perch'è talmente facile che mi fa quasi pena.
E poi, si sa, prevenire è molto meglio che curare. [Ave]
POVERA ITALIA!
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