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Anagni. L'occasione

«Siamo uomini o caporali?» si chiedeva Totò in un famoso film. Ecco. Oggi noi anagnini potremmo rivolgerci una domanda simile, ma meno simpatica. «Siamo cittadini oppure pecore?». La risposta l'avremo oggi pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, orario dal quale inizierà la manifestazione cittadina contro il bruciatore car-fluff e contro la chiusura del nostro ospedale.
Saremo dunque pecore, capaci solo di sbavare appresso ai regalini ed alle promessine sottovoce dei soliti inutili, menefreghisti della città e dei suoi reali bisogni. Oppure sapremo diventare finalmente cittadini, consapevoli che ci sono diritti, come quello alla salute ed alla salubrità, che per niente e nessuno si possono svendere? Ai posteri l'ardua sentenza.
Certo è, però, che questo pomeriggio la città di Anagni ha un'occasione che non deve lasciarsi sfuggire. Ha l'opportunità di rialzare finalmente la testa, e gridare in faccia a certi politici che vuole riappropriarsi del proprio futuro. La delega politica che è stata sottoscritta da questa città a certi figuri non era, e non è mai stata, in bianco. C'erano scritte certe cose, su quella delega. C'erano i bisogni di questa realtà. C'erano le speranze di questa realtà. C'era il futuro di questa città. Tutte cose puntualmente disattese. Peggio. La situazione è tragicamente peggiorata. Ed ora ci ritroviamo in bilico sul baratro. Ancora una spintarella, quella finale, ed andremo proprio giù.

Ma siamo arrivati a questo punto di non ritorno anche per colpa nostra. Perchè abbiamo scelto figurine grandi solo nello spararle grosse. Personaggi di secondo piano che hanno saputo amare esclusivamente il proprio interesse politico personale. La propria carriera. E di Anagni si sono dimenticati completamente un secondo dopo ottenuto ciò che volevano davvero.

Ne abbiamo anche un' altra, di colpa. Forse perchè abituata alla secolare, sonnacchiosa e silenziosa noiosità dello Stato Pontificio, questa città finora non ha ancora trovato lo slancio giusto per dire la sua. Per chiamare chi di dovere a rispondere di tutte le cose NON fatte. E di quelle che si stanno facendo, tragicamente contrarie agl'interessi di questa comunità.

In questo modo, a mezza strada tra bontà e coglioneria, ma molto più vicini alla seconda piuttosto che alla prima, abbiamo continuato a subire scelte politiche criminali che hanno impoverito, devastato e stuprato questo territorio. Senza una reazione adeguata. Senza un grido. Senza quella sana, concreta incazzatura che, a volte, sola ti può salvare dall'annientamento. Ciò che abbiamo mostrato di noi stessi, finora, è stato solo l'ordinato ed il monocorde belare pecoresco.

Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, sapremo chi sono e quanti sono coloro che non vogliono più essere pecore. Coloro che vogliono riprendersi il senso della partecipazione sociale, civica e politica. Coloro che si sono stancati di rispondere Si Signore agl'indecenti che passano coi macchinoni pagati dalle nostre tasse.

Oggi pomeriggio troveremo finalmente la risposta. Saremo finalmente cittadini oppure ancora una volta pecore? Alla città, oltre che a voi stessi ed ai vostri figli, questa risposta gliela dovete proprio dare.

[Ave]

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