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Anagni. Per l'ambiente. Per l'ospedale. Per il futuro.

Ci siamo ragazzi. Ci sono momenti, nella vita di una città, nei quali quasi si può percepire il passaggio della storia. Ecco. Per tanti motivi, sabato pomeriggio noi potremo misurare questo passaggio. Valutarlo. E poter vedere, anche solo in uno scorcio momentaneo, il futuro che sarà.
Sabato pomeriggio, infatti, alle ore 16.00, inizierà la manifestazione cittadina organizzata un po' da tutti. Per dire due NO grossi come una casa. NO all'inceneritore car-fluff. E NO alla chiusura del nostro ospedale. Questi due NO, naturalmente, sottintendono due giganteschi SI. SI alla riqualificazione ambientale di Anagni. Struprata quotidianamente da un apparato industriale e politico-affaristico che ha saputo dimostrare l'amore per questa città solo nei conti in banca. E SI all'affermazione del diritto di 80.000 persone facenti capo al bacino d'utenza di poter usufruire di una reale sanità pubblica, incarnata dall'ospedale di via Onorato Capo.
Noi non vogliamo sopravvivere. Pretendiamo di vivere dignitosamente la nostra vita. Di poter scegliere il nostro futuro. Questa possibilità esiste ad una sola condizione. Riqualificazione e  bonifica ambientale di tutto il territorio. Contro qualsiasi progetto non compatibile con la gravità della nostra attuale situazione ambientale. E salvaguardia dell'ospedale come luogo di cura di 80.000 persone già ampiamente massacrate. Donne. Uomini. Bambini. Giovanissimi. Anziani. Che, grazie alle scelleratezze di regime, adesso non sanno neanche più dove andare a farsi una semplice analisi del sangue. Debbono pagarsi pure quella. Vergogna eterna per coloro che hanno tradito questo popolo. Noto. Iannarilli. Fiorito. Polverini. Tutte le destre passeranno alla storia come i distruttori politici della sanità ciociara. Altro che amore per questa terra. Le hanno voluto tanto bene dal considerarla alla stregua di un piccolo ed insignificante puntolino sperduto intorno al buco del k**o della luna.

Il treno del futuro di Anagni passa anche da queste due stazioni. E noialtri non ci possiamo permettere il lusso di perderlo. E' una lotta per Anagni. Per gli anagnini. Le scelte sono politiche, e dunque le responsabilità assolutamente certe e ben individuate nei secoli a venire, ma gli obiettivi assolutamente trasversali e coinvolgenti. Esattamente come l'acqua, come il nucleare, come il legittimo impedimento, Anagni ha la possibilità di mettere sul piatto delle scelte politiche tutto il suo peso civile. Tutta la sua voglia di futuro.

Il vento della Nuova Italia è partito da lontano ma è arrivato anche qui, in Ciociaria. Persino ad Anagni. Addirittura a San Bartolomeo, che ha avuto una partecipazione di popolo straordinaria a proposito dei referenda. Alla faccia delle facce stravolte di notissimi politici locali che hanno tifato sporco per il non voto, per la non partecipazione, per il disinteresse, per la deresponsabilizzazione. Per il menefreghismo. Che è infatti l'unica cosa che riesce loro benissimo: fregarsene. Di Anagni. Dei cittadini di Anagni. Della nostra vita. Del nostro futuro.

Dobbiamo crederci. Dobbiamo sapere che in politica tutto è possibile. Ma lo diventa solo nel momento in cui la politica è spaventata dal popolo. Quando i cittadini s'incazzano per davvero. Quando fanno sentire la voce della propria disperazione. Quando pretendono di veder realizzate le promesse non mantenute. Quando gridano contro i soliti indecenti che negano i nostri diritti per mantenere le proprie sconcezze.

Queste battaglie si possono vincere. Per davvero. Fino all'ultimo secondo. Ed anche oltre. Anche dopo. Perchè sono battaglie fondamentali per il bene di Anagni e degli anagnini, ma anche dei paesi e delle popolazioni dei paesi limitrofi, che per decenni hanno avuto Anagni come riferimento importante e decisivo per le proprie vite e per il proprio sviluppo.

Noi delle VitamineK sabato saremo in piazza. A manifestare insieme all'Anagni migliore. A quella che non si arrende al degrado. Che non accetta il declassamento. Che non vuole abbassare la testa e non vuole emigrare. A quella che vuole nascere. Ma anche vivere. Dignitosamente. E poi morire. Qui ad Anagni. Non lungo la via Casilina, incolonnata dietro un pulmann della Cotral. Insieme a quella che vuole ricominciare a respirare aria pulita. E bere acqua pulita. Ed allevare animali sani.

Venite tutti sabato pomeriggio. Venite a vedere. Coloro che in piazza ci staranno. Con le loro facce pulite. E coloro che invece, come sempre, hanno parlato a vanvera. Hanno fanno finta. Hanno seguito logiche personali. Costoro non li vedrete in piazza. Costoro se ne resteranno lontani, a fare linguacce e smorfie. A borbottare. A maledire ed a remare contro. Come sempre.

Sabato pomeriggio capirete definitivamente, e per sempre, chi sono quelli che non si sono lasciati spaventare dal colore politico della Regione. Vi sfileranno proprio sotto gli occhi. Gli altri, i maledicenti, se ne resteranno nascosti dietro le finestre. In penombra. Sempre più lontani da una città che non li ama più. E davanti alla quale hanno saputo mettere in mostra solamente tutto il vuoto delle loro incapacità politiche.

Riprendiamoci Anagni. Ricominciamo a farlo Sabato, dalle ore 16.00, a Porta Cerere. [Ave]

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