Stavolta devo chiedere scusa. Ad Anagni. Essì. Perchè, ad amici, parlando e discutendo a proposito dei referenda, avevo fatto una previsione. Avevo detto che, nella nostra città, se fossimo riusciti ad arrivare al 40% sarebbe stato un grande successo. Ero convinto che le grandi città del centronord avrebbero tirato la volata, e che il sud e, sopratutto, la provincia, come quella nella quale ci ritroviamo, sarebbero state solo zavorra. Ebbene. Mai previsione è stata tanto scriteriata. Perchè Anagni ha sfiorato il 60% della partecipazione. Detto in altre parole: in tutti e quattro i referenda, la media ad Anagni è stata più alta del dato nazionale! E tutta la Ciociaria ha risposto nello stesso, identico modo. Il quorum è stato ampiamente raggiunto e superato. Il significato di tale risultato non può passare inosservato.
La straordinaria partecipazione popolare ai referenda, nonostante tutti gli ostacoli che il regime ha provato a frapporre, ed anzi il raggiungimento di un risultato migliore della media nazionale, dimostrano inaspettatamente che, anche qui in Ciociaria, e sopratutto, ad Anagni, la misura è stracolma. Anche Anagni e la Ciociaria, insomma, hanno votato un secco ed umiliante NO alle scelte politiche del regime. E' una bocciatura profonda e senza possibilità di recupero, che fa il paio con le sberle, anch'esse umilianti, che le destre hanno ricevuto in realtà locali come Alatri e Cassino.
La situazione è più grave, per le destre, di quanto non appaia. Perchè all'appello dei grandi temi mancano ancora, ad esempio, la sanità, la scuola, il lavoro. Temi sui quali neanche un punticino potrebbero guadagnare queste destre di regime. Che sono state capaci di tagliare risorse per tutto ciò che riguarda i servizi dedicati a noi cittadini, aumentando e mantenendo, al contrario, solo le spese per le loro puttanate.
Ma la lezione che arriva dal risultato referendario è anche un'altra. Mai come in questa circostanza c'è stata una vera e propria censura informativa di fatto. Le tv di regime non hanno parlato dei referenda. E, quando lo hanno fatto, si sono trascinate nel ridicolo di sbagliarne la data. Incredibilmente penoso, al di là di qualsiasi altra valutazione professionale.
E dunque la domanda è semplice. Se non ha funzionato il messaggio televisivo, appositamente censurato, che cosa ha permesso di raggiungere questo incredibile risultato di partecipazione? La risposta è, finalmente, nuova, ma fondamentale. Il grande mezzo che ha permesso tale partecipazione è stata la rete. Massì. Internet. Facebook. E tutti i siti, i blog, le testate giornalistiche e politiche che hanno avviato un bombardamento informativo davvero impressionante.
Ecco. Il risultato di questo referendum, per la prima volta nel nostro paese, certifica una realtà nuova con la quale fare i conti. Internet ha sconfitto la televisione. Adesso sappiamo, con certezza reale e dimostrata, che quello che si è sempre detto a proposito della tv vale anche, ed anzi ancora di più, per la rete. Ricordate? Il potere di Berlusconi derivava sopratutto dal controllo televisivo, e la tv entra in tutte le case. Ecco. Adesso sappiamo che finalmente c'è un altro mezzo che entra in tutte le case. Si chiama internet.
Anzi. Internet ormai può entrare anche nei telefonini, e può seguirti ovunque tu vada. Cosa francamente scomoda, per un televisore. Ma internet, per sua natura, non è controllabile da un solo soggetto. Internet è plurale per definizione. Internet è tutto ed il contrario di tutto. In una parola, internet rappresenta la libertà informativa. Talmente libera da essere quasi anarchica.
Il messaggio, sopratutto per una zona di periferia come la nostra, assume un valore assolutamente straordinario. Perchè in una realtà nella quale si legge pochissimo, nella quale sono inesistenti momenti di aggregazione collettiva, a meno che non considerare tale l'ossessivo e compulsivo su e giù in passeggiata il sabato sera. In una città nella quale non esiste una politica culturale e la gente, e sopratutto i giovani, sono lasciati allo sbando di arrangiarsi da soli, internet rappresenta quella possibilità di aggregazione, oltre che di sollecitazione sociale, di partecipazione e di responsabilizzazione, che la realtà, volutamente, non offre.
Si tratta di un'alternativa importante e decisiva. Il berlusconismo, anche in questo, appare sempre più legato al passato. Ad un'epoca nella quale la tv davvero l'ha fatta da padrone, perchè senza rivali e senza alternative. Certo continua ad avere un enorme peso, la tv, ci mancherebbe. Ma il risultato di questo referendum dimostra che può non essere decisiva. Può essere battuta. E con essa tutto il marcio che il berlusconismo ha saputo portare a galla dalle viscere di questo paese.
Lo sfascioleghista Calderoli ha parlato di sberle. Questa città, di schiaffi, se ne intende. Ha una certa, e ben antica, esperienza. Ebbene può stare sereno il ministro. La sberla vera deve ancora arrivare. Ed arriverà. E ci libererà finalmente, con un colpo solo, di tutto lo schifo che il berlusconismo s'è portato appresso. A cominciare dalla LegaNord.
[Ave]
La straordinaria partecipazione popolare ai referenda, nonostante tutti gli ostacoli che il regime ha provato a frapporre, ed anzi il raggiungimento di un risultato migliore della media nazionale, dimostrano inaspettatamente che, anche qui in Ciociaria, e sopratutto, ad Anagni, la misura è stracolma. Anche Anagni e la Ciociaria, insomma, hanno votato un secco ed umiliante NO alle scelte politiche del regime. E' una bocciatura profonda e senza possibilità di recupero, che fa il paio con le sberle, anch'esse umilianti, che le destre hanno ricevuto in realtà locali come Alatri e Cassino.
La situazione è più grave, per le destre, di quanto non appaia. Perchè all'appello dei grandi temi mancano ancora, ad esempio, la sanità, la scuola, il lavoro. Temi sui quali neanche un punticino potrebbero guadagnare queste destre di regime. Che sono state capaci di tagliare risorse per tutto ciò che riguarda i servizi dedicati a noi cittadini, aumentando e mantenendo, al contrario, solo le spese per le loro puttanate.
Ma la lezione che arriva dal risultato referendario è anche un'altra. Mai come in questa circostanza c'è stata una vera e propria censura informativa di fatto. Le tv di regime non hanno parlato dei referenda. E, quando lo hanno fatto, si sono trascinate nel ridicolo di sbagliarne la data. Incredibilmente penoso, al di là di qualsiasi altra valutazione professionale.
E dunque la domanda è semplice. Se non ha funzionato il messaggio televisivo, appositamente censurato, che cosa ha permesso di raggiungere questo incredibile risultato di partecipazione? La risposta è, finalmente, nuova, ma fondamentale. Il grande mezzo che ha permesso tale partecipazione è stata la rete. Massì. Internet. Facebook. E tutti i siti, i blog, le testate giornalistiche e politiche che hanno avviato un bombardamento informativo davvero impressionante.
Ecco. Il risultato di questo referendum, per la prima volta nel nostro paese, certifica una realtà nuova con la quale fare i conti. Internet ha sconfitto la televisione. Adesso sappiamo, con certezza reale e dimostrata, che quello che si è sempre detto a proposito della tv vale anche, ed anzi ancora di più, per la rete. Ricordate? Il potere di Berlusconi derivava sopratutto dal controllo televisivo, e la tv entra in tutte le case. Ecco. Adesso sappiamo che finalmente c'è un altro mezzo che entra in tutte le case. Si chiama internet.
Anzi. Internet ormai può entrare anche nei telefonini, e può seguirti ovunque tu vada. Cosa francamente scomoda, per un televisore. Ma internet, per sua natura, non è controllabile da un solo soggetto. Internet è plurale per definizione. Internet è tutto ed il contrario di tutto. In una parola, internet rappresenta la libertà informativa. Talmente libera da essere quasi anarchica.
Il messaggio, sopratutto per una zona di periferia come la nostra, assume un valore assolutamente straordinario. Perchè in una realtà nella quale si legge pochissimo, nella quale sono inesistenti momenti di aggregazione collettiva, a meno che non considerare tale l'ossessivo e compulsivo su e giù in passeggiata il sabato sera. In una città nella quale non esiste una politica culturale e la gente, e sopratutto i giovani, sono lasciati allo sbando di arrangiarsi da soli, internet rappresenta quella possibilità di aggregazione, oltre che di sollecitazione sociale, di partecipazione e di responsabilizzazione, che la realtà, volutamente, non offre.
Si tratta di un'alternativa importante e decisiva. Il berlusconismo, anche in questo, appare sempre più legato al passato. Ad un'epoca nella quale la tv davvero l'ha fatta da padrone, perchè senza rivali e senza alternative. Certo continua ad avere un enorme peso, la tv, ci mancherebbe. Ma il risultato di questo referendum dimostra che può non essere decisiva. Può essere battuta. E con essa tutto il marcio che il berlusconismo ha saputo portare a galla dalle viscere di questo paese.
Lo sfascioleghista Calderoli ha parlato di sberle. Questa città, di schiaffi, se ne intende. Ha una certa, e ben antica, esperienza. Ebbene può stare sereno il ministro. La sberla vera deve ancora arrivare. Ed arriverà. E ci libererà finalmente, con un colpo solo, di tutto lo schifo che il berlusconismo s'è portato appresso. A cominciare dalla LegaNord.
[Ave]
Condivido, condivido e condivido. Negli stati uniti è già realtà, in Italia il wifi libero è una bestemmia al berlusconismo. Moniak
RispondiEliminaAnagni...60%????
RispondiEliminaallora alle prossime Amministrative, possiamo anche riuscire a mandare a casa qualche destro....uuuh che bello.
Nostro è il dovere di cambiare per noi e per i nostri figli.La nostra avventura è iniziata con una idea virtuale, il nostro pensiero ha preso vita sul web e sulla rete si è diffuso e senza renderci conto siamo diventati reali, vivi e forti perchè sinceri e veri.
RispondiEliminaVitamineK è cambiamento culturale e politico e niente e nessuno potrà mai farci cambiare idea sul fatto che in ognuno di noi è il cambiamento.
Verissime le parole di Maroni....basta con le SBERLE infatti è ora di prenderli a [...] per poi buttarli fuori dalla nostra vita e dal nostro paese.Anagni deve tornare dei cittadini, Anagni deve tornare LIBERA.
VitamineK NiK
Vero Nik... e penso che dobbiamo iniziare da adesso a sensibilizzare i cittadini a quelli che sono i problemi legati ad un'amministrazione assente nei confronti della città e far capire loro che l'unico modo è ricominciare con gente NUOVA e quindi anche INNOVATIVA... Se non iniziamo adesso, quello che sarà il potente di turno alle prossime elezioni vincerà grazie ad una campagna elettorale ricca e feroce... cosa che, purtroppo, chi è veramente pulito, chi amministrerebbe senza tornaconti personali, non avrà a disposizione... Ricordo quando c'erano i tre candidati a sindaco... ricordo benissimo che allora i grandi candidati andavano in giro con manifestoni e giornalini calunniosi... io, che concorrevo, e non per interesse personale, infatti non chiedevo voti per me ma per il sindaco meno vistoso, andavo in giro con un volantino, nelle case delle persone e spiegavo loro il programma... non so cosa facevano gli altri candidati, ma per quanto mi riguarda CI CREDEVO DAVVERO ad una Anagni democratica... poi, purtroppo si è ceduti ad un apparentamento che ha fatto perdere di credibilità anche chi non era assolutamente d'accordo allo stesso... ma a me non interessa, so che ero dalla parte + giusta delle 3... ma so anche che, se si fosse iniziato prima, forse a questo punto non ci saremmo arrivati... Quindi iniziamo da adesso a dare risposte ed idee ai cittadini in merito alla ripresa di questa splendida città... ISA
RispondiEliminaNiko ti preciso inoltre che, dopo la forte delusione, se ho ricominciato a credere che Anagni può sicuramente migliorare è anche grazie alla consapevolezza acquisita da qualche tempo a questa parte che ci sono persone valide come te, Francesca, il professor Meazza, Viviana, Roberto e sicuramente altri che ora non mi vengono in mente, che credono in questo... e tutti insieme possiamo farcela...isa
RispondiEliminaChissà se ad Anagni tutti i Consiglieri Comunali siano andati a votare? Sarebbe un vero peccato... Eh già... E se qualche volenteroso di maggioranza fosse stato sostituito nell'astensione da qualche consigliere di minoranza? Che vergogna sarebbe! Che vergogna! Che vergogna!
RispondiEliminaA casa!
Simone Ambrosetti Sindaco!
@ISA.
RispondiEliminaLe tue parole ripagano di tanta fatica. Se il risultato è quello di riavvicinare i cittadini alla loro città, affinchè se ne rendano responsabili in prima persona. Anche solo seguendo, da vicino, le scelte politiche compiute dai suoi amministratori, bè. Allora posso dire che l'obiettivo è stato raggiunto.
Grazie.
@Collettivo.
Caspita che nome. Erano anni che non sentivo più l'uso di questa parola dal sapore molto, ma molto rosso. Ho conosciuto collettivi universitari davvero "da paura". E, sinceramente, mai mi sarei aspettato di ritrovare un vocabolo simile nel deserto pennichelloso della politica di questo paese. Se non è lo scherzo fantomatico di un singolo anonimo, sarebbe interessante conoscere meglio questo Collettivo. Le porte sono aperte.
[Ave]
SI interessto a questo Collettivo...fatti vivo!!!
RispondiEliminaVitK