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Sinistri. Prima vengono i cittadini

Ci sono alcune scelte a volte che son capaci, da sole, di rappresentare simbolicamente tutto il nuovo che realmente si vuole con tutte le forze. Queste scelte son magari piccole, riguardano un ambito limitato, ma racchiudono un profondissimo significato. Rifiutarsi di farle significa compromettere, nelle fondamenta, il progetto innovativo che pure a parole si dice di voler perseguire. Una di queste scelte è soluzione assai recente, ed assai contrastata. E' conosciuta col nome di primarie.
L'invenzione è dei sinistri, che le primarie le hanno importate dall'estero. Ma è proprio ai sinistri che le primarie stanno creando un sacco di maldipancia. In particolare al PD. Il più grande partito  di opposizione, e di sinistra, che in genere le primarie le perde. Regolarmente. A favore di altri candidati che poi, in genere, le elezioni le vincono.

Un dato di fatto del genere, a prescindere da mille altri ragionamenti generali e validissimi, dovrebbe ispirare qualche riflessione un pochino seria. Come mai il partito che può contare su un elettorato tanto ampio, e su di un conseguente apparato dirigenziale tanto numeroso e selezionato, e su un radicamento molto profondo nella realtà territoriale di questo paese. Ebbene, come mai un simile partito non riesce a proporre candidati graditi al suo stesso popolo sinistro?

Non sarà magari che il PD continua, a vari livelli gerarchici, ad essere intrappolato all'interno di logiche partitiche che nulla hanno a che vedere con gl'interessi della gente, e che quindi i suoi candidati risultano essere assai più scelte di apparato piuttosto che scelte di popolo? Ma è solo un'ipotesi, si badi. Altre ce ne potrebbero essere. Sicuro. Solo che questa è la meno umiliante, per il PD. Fate un po' voi.

Non occorre alzare troppo il livello d'indagine per scoperchiare una pentola in perenne ebollizione. Basterebbe ripensare alla nascita della nuova dirigenza PD di Anagni, ai modi ed alle forme nelle quali essa è avvenuta, per avere un quadro meno confuso della situazione. Ma se volete potreste ripensare alle primarie negate alle ultime consultazioni amministrative. O ancora, se lo preferite, potreste lanciarvi nello spazio tentacolare del futuro. Perchè il prossimo anno si voterà a Frosinone, cari amici, e le batterie anticarro stanno già conquistando le prime posizioni.

A Frosinone il sindaco uscente è PD. Ed il partito si è già preoccupato di mettere le carte in tavola: niente primarie. Non servono perchè Michele Marini ha amministrato molto bene. E poi si tratta di una riconferma. Dunque candidatura blindata. Anzi, blindatissima. Senza alternative.

E' di ieri, su COG, il sostegno dei socialisti. Niente primarie. Marini ha ben operato. Peccato che SEL, IdV e LaSinistra non la pensino proprio allo stesso modo. Così si è avviata una dialettica interna alla coalizione che sta mostrando solo le prime scaramucce. Le battaglie campali, se ci saranno, arriveranno all'inizio dell'autunno.

Ora io chiedo. L'esercizio delle primarie è elemento positivo o negativo? Risposta: positivo. Può contribuire a rafforzare il candidato tra gli elettori? Risposta: SI. Aiuta a diminuire la distanza tra i partiti ed i cittadini, aprendo ad un confronto trasparente? Risposta: SI. Ed allora. Perchè questo grande elemento di civiltà e democrazia deve creare tutti questi scompensi? Le primarie rappresentano una delle soluzioni attraverso le quali è possibile ricominciare a riannodare i fili spezzati tra partito e società civile. Esse rappresentano una scelta obbligata. Vanno fatte sempre. Comunque. Perchè occorre dimostrare nei fatti, e non solo a parole, che al centro dell'azione politica ci stanno i cittadini. E non le carriere personali.

Per questo motivo mi sembra retoricamente insostenibile la motivazione attraverso la quale il PD ciociaro ha già chiuso la porta alla possibilità di fare primarie a Frosinone. Se è vero che il sindaco uscente Marini ha ben operato, infatti, niente di meglio e niente di più facile che ottenere il nuovo via libera dai cittadini stessi. Che siano loro a riconfermare il (buon) lavoro svolto da Marini.

I partiti debbono piantarla di muovere le pedine sulla testa degli elettori. Le logiche partitocratiche debbono essere definitivamente superate. Il PD è tra coloro che desiderano cambiare la legge elettorale. Per ridare un'effettiva libertà di scelta agli elettori. Sono d'accordissimo. Per questo, allora, è opportuno che tale libertà sia restituita anche all'interno degli schieramenti di coalizione, nella selezione dei candidati.

I cittadini rivogliono la parola. Non capire quella che è forse la lezione più importante che il vento del nord ha restituito una settimana fa, mi sembrerebbe un vero suicidio politico.

[Ave]

Commenti

  1. Non mi stupisco che tu scriva queste cose, basta vedere il manifesto di SEL che hai pubblicato nella home page. Quanto ti ha dato la Cacciatori?

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  2. Ahahah...

    Pensa un po'. Io lo faccio aggratis. Perchè servo solo le cose in cui credo. Ma tu, sicuramente, che mostri tanta dimestichezza con certi argomenti, devi essere uno di quelli che, immancabilmente, appena c'è un'elezione si ritrova un telefonino nuovo.

    Mi raccomando. Quelli vecchi, smaltiscili come si deve. Non gettarli nel primo cassonetto che capita, insieme alla dignità.

    [Ave]

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  3. Sèèèèèèè....quanto ti ha dato la Cacciatori....si vede proprio che questi signori sono abituati a pensare solo col denaro.
    I Partiti di sx ce la fanno si e no a pagare le loro spese correnti figuriamoci se possono permettersi di mettere qualcuno sul libro paga.
    La tua pochezza culturale caro anonimo, qualunque sia la tua collocazione politica, è lo specchio della classe politica anagnina.
    Uno schifo.

    RispondiElimina

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