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Italia. Un regime da licenziare

Dal 2012, un'azienda in crisi, potrà licenziare in modo unilaterale con un indennizzo e senza reintegro. Viene cancellato così l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e irrigidito l'articolo 8 della manovra di agosto. Per rendere "più efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa" la Pubblica amministrazione scatteranno meccanismi per la mobilità degli statali, la cassa integrazione con riduzione del salario e "il superamento delle dotazioni organiche". Rilanciato, infine, il contratto di apprendistato per favorire le assunzioni di giovani e donne. (da Repubblica)

Esiste una macchina capace di misurare il disgusto? Una specie di disgustometro, insomma? Probabilmente noi italiani una macchina del genere rischieremmo di mandarla in tilt facilmente. L'ultima schifezza di questo regime indegno, indecente ed irresponsabile, infatti, è contenuta nella famosa letterina consegnata all'Europa. Ed in essa sono contenute proposte che il disgusto possono alimentarlo in maniera esponenziale. La lettera doveva contenere strumenti per favorire la crescita. Ebbene. Questo regime ritiene che lo sviluppo s'identifichi con la possibilità di licenziare più facilmente i lavoratori.

Nessuna patrimoniale per i ricchi. Nessun taglio ai privilegi vergognosi ed ingiustificabili della casta. Nessuna riduzione sostanziale dei costi di una politica indegna. Nessun vero taglio che vada a colpire gli sprechi veri. Dalla pletora di inutili sottosegretari a tutti i consigli d'amministrazione di tutte le comunità che non fanno nulla e non servono assolutamente a nulla. Nessuna reale volontà di tagliare le province, coi loro carrozzoni di mastodontico spreco di denaro pubblico. Niente di niente di tutto questo. Cos'è invece che rilancerà lo sviluppo di questo paese? L'abrogazione, di fatto, dello statuto dei lavoratori.

I quali potranno essere licenziati con una facilità sempre più evidente e marcata. Non solo. Il licenziamento si prefigura, da adesso, anche per il pubblico impiego. Già abbondantemente massacrato da tagli, blocchi di stipendio quinquennali ed un precariato devastante. E' questa la ricetta che il regime ha scritto, nero su bianco, per rilanciare il paese!

Non occorre aver vinto il premio Nobel per l'economia per capire che questa ricetta non ha nulla a che vedere con il rilancio economico del paese. Non ha niente a che vedere con lo sviluppo, la possibilità di gettare in mezzo ad una strada milioni di lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Lavoratori che alle spalle hanno naturalmente una famiglia. Figli che non potranno permettersi di studiare. Che non avranno la possibilità di curarsi in modo decente. Le cui opportunità saranno tragicamente limitate ed assottigliate.

A chi può far comodo un simile futuro per questo paese? A chi può far comodo avere masse di lavoratori abbrutiti dall'indigenza, disposti a tutto per guadagnarsi una pagnotta precaria, sempre in bilico sulla sottile linea della miserabile nullatenenza? A chi può far comodo allevare una gioventù impossibilitata, di fatto, ad accedere ad una reale e qualificata istruzione, a prescindere dalle capacità e dalle attitudini personali?

Sono queste le domande alle quali dovete rispondere. E vi dovete chiedere se è davvero questo il vostro interesse. Se è questo che risolverà i vostri problemi. Se sono queste le risposte che vi permetteranno un futuro migliore. Più sicuro. Più agiato. Per voi e per i vostri cari. Era per tutto questo che avete votato queste destre? Era per sapervi più facilmente licenziabili che avete votato gli sfascioleghisti? Era per vedere il vostro ospedale chiuso e le vostre scuole cadere a pezzi che avete votato le destre di Fiorito?

Quanti altri danni dovrà fare questo regime indecente per mobilitare la vostra disperazione? Quante altre bastonate volete ricevere prima di decidervi a dire basta? O preferite continuare a lasciare il coltello dalla parte del manico nelle mani del complice padano. Quello che la moglie è andata in pensione a 39 (dicasi: trentanove) anni. Moglie che però, con tanto tempo libero, ha pure pensato bene di farsi una scuola privata (padana), finanziata con massicci regali economici dallo stato italiano. Soldi tolti alle scuole pubbliche dei vostri figli e regalati all'istituto privato di una andata in pensione a 39 anni. E' a questa gente che volete continuare a lasciare il coltello dalla parte del manico? Dove pensate continueranno a infilarlo, sto coltello, se glielo lascerete in mano?

Non possiamo più tornare indietro, ragazzi. Se non ora, quando?

[Ave]

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