Tariffa
Igiene Ambientale: Iva rimborsabile
Ottime notizie per i contribuenti.
L’Iva sulla TIA è illegittima.
Finalmente è intervenuta in maniera definitiva sulla questione del rimborso
Iva del 10% pagata sulla Tassa
di igiene ambientale (TIA) la Corte di Cassazione la
quale, con sentenza n. 3756 del 9 marzo 2012, ha chiuso definitivamente la
questione relativa all’applicazione dell’IVA sulla Tariffa dei rifiuti.
In particolare la Suprema Corte ha
riconosciuto che la TIA1, così come la TIA2 o la TARSU, è un tributo e
non una entrata patrimoniale, come sostenuto erroneamente dall’Agenzia delle
Entrate e, come tale, non assoggettabile all’IVA.
A partire dal 1999 molti Comuni hanno sostituito la
tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) con la tariffa di
igiene ambientale (TIA), come definito dall’art. 49 del decreto legislativo n.
22 del 1997 (il cosiddetto decreto Ronchi) e dal decreto del Presidente della
Repubblica n. 158 del 1999.
Le principali differenze tra TARSU e TIA riguardavano
il calcolo del contributo che, nel caso della TARSU, era stato effettuato sulla
base dei metri quadrati del proprio immobile (con una riduzione nel caso si viva
da soli), nel caso della TIA, invece, la tariffa era stata determinata da una
quota fissa del servizio oltre ad una componente variabile legata al numero dei
componenti del nucleo familiare.
Con il passaggio da “tassa” a “tariffa”, i Comuni
dove ciò è avvenuto hanno applicato su quest’ultima l’IVA al 10 per cento e,
nonostante l’intervento della Corte costituzionale del luglio 2009, la maggior
parte dei Comuni coinvolti ha continuato ad applicare impropriamente l’IVA.
La Cassazione, con la citata sentenza, ha
confermato definitivamente l’illegittimità dell’IVA sulla TIA.
Occorre quindi controllare che nel proprio Comune sia stata applicata la
Tia e non la Tarsu e di conseguenza chiedere il rimborso
dell’Iva pagata illegittimamente.
Tutti i contribuenti ora potranno compilare il relativo modulo per il
rimborso dell’IVA pagata sulla Tariffa rifiuti.
L’istanza di rimborso (IRT) del 10% dell’IVA pagata sulla Tariffa
rifiuti, mira a tutelare ed assistere i contribuenti che hanno pagato più del
dovuto.
L’Associazione Contribuenti Italiani stima che tra famiglie e imprese la
P.A. dovrà rimborsare oltre 300 milioni di euro l’anno. Per le famiglie il
rimborso medio è di circa 520 euro, mentre per le imprese ammonta a circa 4.250
euro.
Avv. Mario Felli
Consigliere
Provinciale
anche ad Anagni?
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