25 Aprile 1945. Data storica che simboleggia la liberazione della Nazione dall'oppressione NaziFascista da parte della Resistenza Partigiana. In quell'oscuro periodo storico/politico l'Italia fu messa in ginocchio da una guerra che sconvolse il corso della storia, per le crudeltà e la pazzia di alcuni uomini. Ma la Nazione si ribellò organizzandosi in una Resistenza Partigiana per liberare l'Italia dall'invasore.
In quegli anni morirono molti Italiani, giovani che credettero alla Resistenza. Sicuri di fare la cosa giusta non esitarono neppure per un momento su cosa fare e, con un sacco sulle spalle, andarono al fronte a lottare per il futuro dei propri figli e per il presente dei propri genitori.
Non ci furono scelte di convenienza o scambio di favori che portarono quelle vite ad imbracciare un fucile, come non ci furono favori che fecero scegliere a molte famiglie di nascondere in casa dei Partigiani. C'era solo la speranza di salvare il paese e renderlo libero.
25 Aprile 1945 una data ultimamente troppe volte dimenticata dalle istituzioni, un esempio di solidarietà e di unione sociale contro un'oppressione che voleva rendere il paese schiavo. Un po' come accade oggi con un nemico diverso ma non meno pericoloso, la Crisi Economica e Politica.
Dove sono oggi quegli spiriti Partigiani di allora? dove sono le speranze di salvare un paese destinato ad essere schiavo di una economia malata e di un dittatore chiamato Debito?
Badate bene non è molto diverso da quella storica Liberazione che vide gli Italiani solidali e pronti ala morte per il loro paese. Oggi forse non c'è più quella libertà individuale che allora permise alla Nazione di unirsi contro l'Invasore.
Ricordiamo con rispetto ed occhi diversi la data del 25 Aprile e prendiamo esempio da quei giovani che liberarono il paese sacrificando la vita. Questa Nazione deve ai Partigiani di allora una nuova Liberazione, un nuovo 25 Aprile.
Nessuno cambierà nulla con favori e promesse, nessuno ci darà un futuro migliore se non saremo noi a pretenderlo, nessuno ci salverà come nessuno ci salvò allora. Dovremo essere noi i liberatori di noi stessi. Contro il qualunquismo. Contro il populismo. Contro la finta democrazia di chi è capace di difendere soltanto i propri privilegi. Tutti insieme. Ancora una volta.
25 Aprile 2012. L'Italia da Liberare, ancora una volta.
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