Quest’anno la Festa dei Lavoratori deve appartenere ai disoccupati, ai cassintegrati, ai precari agli atipici, ai lavoratori a progetto senza un reale “progetto di vita”, a chi è costretto a fuggire dall’Italia o costretto a rincorrere una vita da eterno studente. La precarietà è un attacco alla dignità degli uomini e delle donne, al loro diritto di sciopero, al diritto di maternità e ai basilari diritti che un paese civile dovrebbe tutelare. Il nostro pensiero va dunque ai precari di questa città, ai precari della scuola che in provincia di Frosinone hanno perso il posto di lavoro, ai cassintegrati, in particolare ai lavoratori Videocon colpiti da sanzione pecuniaria a seguito dell’occupazione dell’A1, ai 50 lavoratori Rapisarda licenziati nel dicembre del 2010, agli operatori sanitari dell’Ospedale di Anagni, ecc…
Dove l'impossibile rimane impossibile