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Visualizzazione dei post da luglio 5, 2011

Regimi. Quo usque tandem abutere, Berlusconi, patientia nostra?

Anno 63 aC . Cicerone entra nel Senato romano. Ha la faccia scura ed un po' titubante. Non è proprio tranquillo, perchè sa che il momento è delicatissimo per la Repubblica, ed un niente potrebbe spazzarla via. E quel niente sta lì. Davanti a lui. Isolato dagli altri senatori come se fosse un appestato. E' Catilina . L'unico cittadino romano che abbia mai tentato un colpo di stato popolare. Catilina ha tramato. Ha organizzato un esercito. Ha programmato la rivolta, che dovrebbe scoppiare a breve. I due si conoscono e si scontrano da tempo. Fin da quando Catilina si presentò alle elezioni consolari promettendo populisticamente la remissione totale di tutti i debiti. E la distribuzione coatta di terra a tutti i cittadini. Il Senato, spaventato da questo avventuriero che non aveva paura di nulla, audace, spregiudicato e fortunato con le donne, valutò che solo Cicerone avrebbe potuto contrastare la sua ascesa. Ed infatti Catilina perse le elezioni. Due volte provò. Due volte fu