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Libertà condizionata



In questi tempi difficili e delicati tutti sono a rischio di figuracce. E' capitato pure al Corriere della Sera. Un articolo di Ernesto Galli della Loggia, durissimo nella sua valutazione del PdL, annunciato per ieri è stato poi pubblicato ufficialmente oggi. Lo potete leggere qui. Sono cinque minuti che andrebbe la pena perdere. L'Ernesto non è certo un sinistro. Anzi. Eppure, nei confronti del PdL, usa parole e concetti senza scampo.

Se pensate che il sottoscritto, nelle sue parole, abbia sempre esagerato nel valutare le capacità dei destri di regime, sentite qua. Il PdL è valutato
«una somma di rissosi potentati locali», un «partito fantasma». Il personale politico del PdL è composto da «figuranti di terz’ordine», da una «confusa accozzaglia», da «gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d’ogni risma ma di nessuna capacità».

Tutto questo nonostante il partito sia stato inventato e gestito da un
«Augusto» che è «corazzato di un inaudito potere mediatico-finanziario». Un personaggio che non ha neppure idea di cosa sia la politica: «La politica, infatti, non è vincere le elezioni e poi comandare, come sembra credere il nostro presidente del Consiglio; è prima avere un’idea, poi certo vincere le elezioni, ma dopo anche convincere un paese e infine avere il gusto e la capacità di governare: tutte cose a cui Berlusconi, invece, non sembra particolarmente interessato».

E' un articolo mirabile davvero. Sopratutto perchè viene da quella stessa destra alla quale il berlusca ha offerto lo sdoganamento. In cambio di tutta l'anima, però. Di tutti gl'ideali. Di tutto quel sottofondo ideologico conservatore che, in Italia, ha sempre avuto grande importanza, e che ha anche annoverato grandi statisti.

L'errore storico gravissimo della destra italiana è stato quello di essersi consegnata mani e piedi ad un avventuriero. Ad un papi interessato alle sue aziende. Ai suoi guai giudiziari. Alle sue barzellette. Berlusconi è stato socialista quando gli è servito l'amico Craxi per le tv private. E' diventato altro quando i suoi interessi si sono ampliati.

La «confusa accozzaglia» nella quale è finita per confluire anche AN è il risultato di questa mostruosità che è diventata l'officina Italia. L'anticomunismo è stato il vestitino, buono per tutte le occasioni, capace di mascherare gli scandali, di giustificare l'occupazione tendenziosa di tutti i punti nevralgici della società, di darsi alla bella vita facendo finta di occuparsi della nostra, bruttissima.

Ma, una volta che i comunisti son spariti come la neve al sole, il grande partito della destra è rimasto nudo come un verme. Senza neanche uno straccio di slogan capace di mascherarne il vuoto. Larva confusa. Fantasma, appunto. Perchè l'obiettivo non è mai stato quello di formare una vera, e preparata, e responsabile classe politica. Come nelle peggiori tragedie della storia, delle quali evidentemente non abbiamo capito niente, la fedeltà al capo e la capacità di duplicarne l'effetto taumaturgico è sempre stato l'unico criterio di selezione del personale destro.

E questa verità, che è già storia, è una pessima verità. Non solo pei destri. Lo è anche pei sinistri. Lo è ancor di più per l'Italia. Com'è che si dice, del calcio? Perchè una partita sia bella ed avvincente occorrono due squadre. Due. Non una. L'Italia, come tutte le nazioni civili, avrebbe bisogno di una grande destra. Seria, responsabile, preparata, affidabile. E di una grande sinistra. Seria, responsabile, preparata, affidabile. Incardinate intorno a pochi, grandi ideali di fondo rispettati e fatti rispettare da tutti. Cambiare nomi non cambia la sostanza. Potete chiamarli anche conservatori e progressisti. Repubblicani e democratici.

Cosa ha prodotto, invece, il ventennio berlusconiano? Ha definitivamente cancellato il poco di buono che pure c'era, da una parte e dall'altra. Ed è stato capace solo di smuovere la melma depositata nei secoli dell'ignavia italiana:
«figuranti di terz’ordine, gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d’ogni risma ma di nessuna capacità».

Ed ha creato questo regime soft, leggero ed impalpabile nella forma ma reale e tenace nella sostanza, nel quale i destri si sentono padroni. Nel quale credono di poter muovere davvero i fili. Ma non è così. Berlusconi non è mai stato di sinistra almeno quanto non è mai stato di destra.

Stiamo tutti nello stesso condominio Italia. Su piani differenti, certo. E gli appartamenti non sono tutti uguali. A renderci tutti condòmini, tutti figli dello stesso, identico dio minore, son rimaste due sole cose.

L'
«augusto», che muove i fili della nostra vita. E la tv, che quei fili maschera sotto una bella tutina.

[Ave]

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