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Giuliana Sgrena. Informazione come cultura

Ve la ricordate Giuliana Sgrena? La giornalista rapita in Iraq? E ve lo ricordate Nicola Calipari, l'agente dei servizi italiani morto durante le operazioni di salvataggio della Sgrena? Vi ricordate che la macchina che stava portando la giornalista verso la salvezza fu attaccata da un commando yankee appositamente appostato per intercettarla? E vi ricordate che il processo agli assassini yankees fu impedito, così da lasciare quella morte e quell'attacco impuniti?
Bene. Ieri sera di tutto questo si è parlato. Nell'incontro che i benemeriti del circolo ARCI hanno organizzato a margine della mostra fotografica di Sansoni intitolata "Gli orrori della guerra".
La Sgrena non si è sottratta alle domande più insidiose, neppure a quelle che hanno fatto riferimento agli attuali sconvolgimenti nel mondo dell'informazione. La sala era come al solito piena fino all'orlo, e tanti sono stati costretti a seguire l'incontro in piedi (come il sottoscritto).
Segno evidente che non tutto è morto qui ad Anagni. Tranne le iniziative culturali del comune, del tutto inesistenti. C'è una domanda di cultura, di informazione anche di alto livello, persino qui da noi. Sarebbe carino che anche i responsabili istituzionali se ne accorgessero. [Ave]

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