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Scuola. Asino chi studia (privatamente)

Sorpresa! Indovinate un po'? Un'indagine molto molto seria ed approfondita ha dimostrato che, e ve lo dico in soldoni, la scuola pubblica è molto molto meglio della privata e confessionale. In altri termini. Avete presente quelle classifiche universali nelle quali la scuola italiana figura assai in basso? Ebbene, cari amici. Se da quei risultati si scorporassero gli indici delle scuole private e confessionali, il livello della scuola italiana salirebbe, udite udite, almeno di una decina di punti!
Bello, eh? Sarà per questo che la MariaStellina ha aumentato i fondi regalati a scatola chiusa alle scuole private leghiste ed a quelle private e confessionali con tanti bei crocifissini. Ed ha invece ulteriormente affondato le scuole pubbliche prima e le università pubbliche ora? Sarà per rimediare al disastro del privato? Sarà per compensare le ignoranze che vengon fuori da lì? Mah. Mistero di fede, sarà. [Ave]

Commenti

  1. La Scuola pubblica è una conquista ottenuta con grandi sacrifici, al pari di altri fondamentali diritti che la nostra Costituzione garantisce, un comun sentire che è ancora attualmente ed ampiamente rappresentato in essa.
    Non ci vuole molto per rendersi conto di come e quanto la Scuola Pubblica sia migliore di quella Privata.
    Quando andavo al Liceo, chi non riusciva ad andare avanti (e lo dice uno che non è mai stato una "cima" a Scuola) se ne andava negli Istituti privati e di colpo diventava uno studente modello,almeno nei voti.
    Quando andavo all'Università (Pubblica) chi non riusciva a passare esami ripetuti all'infinito andava nelle Università Private e di colpo cominciavano ad arrivare i 30.
    E' talmente semplice che mi sembra di dire una banalità,so di non dire niente di nuovo, è una cosa che sanno tutti.
    Ma ormai viviamo nel Paese delle scorciatoie,del ripristino dei benefici di classe, delle diseguaglianze istituzionalizzate, lo stesso Paese che un tempo vantava un eredità culturale ineguagliabile, cosa che può di certo fare ancora, ma che non può vivere nel suo ricordo per sempre.
    I cervelli, quelli veri, emigrano, in un viaggio della speranza che non è mai finito realmente nel nostro tanto amato Bel Paese, andando ad arricchire, culturalmente ed economicamente, Nazioni che evidentemente hanno capito che la ricerca è sinonimo di avanguardia e progresso in prospettiva, valori che trovano poco appiglio in una generazione (più di una probabilmente) che è stata abbagliata dal sogno Berlusconiano, per il quale i valori sono veri sono quelli dell'arricchimento e del successo immediato,nel quale non vi può essere progettazione o investimento alcuno se non a breve termine.
    Quella del Ministro Gelmini è una riforma che va in tal senso.
    La Scuola non deve essere più per tutti e nemmeno per i più bravi.
    Deve essere per chi detiene la ricchezza, siano essi delle reali eccellenze o delle persone mediocri perchè tanto poi ci pensa il porta fogli di papà a colmare eventuali lacune od inattitudini, gli altri, anche quelli bravi ma senza il Papino ricco, si arrangino pure.
    Roberto Cicconi.
    Sel.

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  2. Ora grideranno all'ingerenza dell'OCSE?! Oppure il ministro Gelmini confesserà stupita, come davanti ai cortei oceanici di studenti e professori, "non capisco!", frase tristemente sintetica eppure esaustiva della dimensione del personaggio?

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  3. A me della diatriba della scuola pubblica o privata non commento e una questione politica, ma dopo quello che hai scritto.. tu piccolo comune insignificante mortale apostrofando i crocifissini, fai semplicemente pena.. e tu saresti un professore al di sopra delle parti..come ti apostrofi.. In che qual modo dovresti (dico dovresti) insegnare anche i valori nella scuola .. lavati la bocca quando parli di DIO e di Religiosità.

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  4. [1] Che la "diatriba" tra scuola pubblica e privata sia questione politica è sacrosanto (mi pare proprio il caso) nel senso peggiore del termine. E se il papaboy ha un figlio che studia, forse sarebbe il caso di ricordargli che, se la scuola pubblica è ridotta in questo modo, è perchè si sta facendo il possibile per non farla funzionare. Meno servizi pubblici. Più servizi a pagamento. Ma non servono i santini, eh. Ci voglion proprio i soldi. Quelli veri.

    [2] E' vero. Sono un piccolo, comune, insignificante mortale. La notizia però è che, ahimè, lo siamo tutti. Anche il nostro caro papaboy lo è. Spero sappia farsene una ragione.

    [3] Ma chi ha mai detto di essere al di sopra delle parti? Al contrario. Io ci sto proprio in mezzo, ad una parte. Che è quella della città. Al di sopra, considerando l'argomento, ci può stare solo un papaboy.

    [4] Secondo me i valori non si possono insegnare. Ma solo testimoniare. Ma è punto di vista, naturalmente, e mi rendo ben conto che il papaboy proviene da quella storia che ha bruciato eretici, torturato streghe e massacrato popoli all'ombra della croce (che però si dice simbolo di pace). Per non parlare di coloro che hanno preso alla lettera l'invito di lasciare che i fanciulli andassero da loro. Preferibilmente di nascosto.

    In questo senso ci sono un sacco di valori da testimoniare. Eccome. Ogni giorno. Ogni momento. Ma forse non ci capiamo solo per colpa delle parole. Il vocabolario, infatti, distingue molto nettamente i valori dai dogmi. Cercare per credere.

    [5] Mai parlato di Dio. Non è questione pubblica. Ma privata. Come dire? Di coscienza. Sempre che se ne abbia una, beninteso.

    Per quanto riguarda la religiosità, invece, lascio volentieri che se ne occupino persone come il papaboy. Capace di dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, tutta la profondità di certe fedi. Anche solo dalle parole.

    [Ave]

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  5. tu non potrai mai testimoniare niente... xchè non insegni niente.. anzi auspico che la scuola dove dovresti insegnare venga accorpata ad un altro istituto superiore.. così caro vitaminik ti verrai a confrontare tu con i tuoi seguaci docenti con altre persone altri studenti ed altre ideee..poi vediamo se ti metterai davanti all'entrata a fare foto..e a fare il gallo nel pollaio nell'arringare le folle..io non penso, xche sicuramente ai galli come tè.. fanno fare la fine dei capponi. E non nominare più il nome di Dio invano.

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  6. Grazie per la tua testimonianza di fede. Ora tutti ne sappiamo un po' di più.

    Che gli dei abbiano profonda pietà di te.

    [Ave]

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  7. E' ammirevole da parte tua dare spazio a mascalzoni offensivi che non hanno neanche l'onestà di firmarsi, io non farei altrettanto.

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  8. @Antonio, questo è un vizio italico e in questo piccolo paese, fatta di gente piccola piccola, denigrare e lanciare m...a addosso alla gente trincerandosi nell'anonimato è normale. Non hanno il coraggio neanche di dare un "nickname" falso per paura di essere riconosciuti. Per loro nascondersi è naturale; perchè fondamentalmente sono dei vigliacchi piccoli piccoli!!!!!!!

    Svicolo tutto a mancina!!!!!!!!!!

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  9. Viviana Cacciatori SEL13 dicembre 2010 alle ore 00:34

    Ma quando l'amico (?) anonimo parla di valori sa bene a cosa si riferisce? Il fatto che il suo intervento sia una provocazione è un dato di fatto. Ma vede, i valori non sono soltanto quelli dettati dalle religioni o dalle filosofie teoretiche, i valori sono anche quelli che derivano dalla laicità e dal laicismo. La laicità dello Stato è un punto cardine nella garanzia di libertà di fede, chiaro! Ma per inciso, la scuola pubblica ha un compito assai diverso da quello degli istituti e delle istituzioni religiose (e dunque confessionali). Il compito della scuola pubblica è quello di formare i cittadini del nostro Paese, è una sorta di lungo rito iniziatico che richiama a logiche di inclusione, che abbatte i muri del pregiudizio e che apre la mente alla criticità, che obbliga ad uno scatto di consapevolezza sempre maggiore. Se non sono valori questi...E sono valori universali che vanno tutelati e garantiti! Le scuole confessionali e private sono altra cosa. Di certo una scuola che nasce come PUBBLICA e dunque DI TUTTI va tutelata e potenziata. Alle private pensino i privati, alle confessionali pensi il Vaticano. Il nostro compito è pensare al bene pubblico e dunque anche alla scuola pubblica. E' bene che ci si lavi la bocca dunque anche quando si parla degli insegnanti della scuola pubblica perchè senza dubbio forieri di una forte responsabilità e di una dura missione: dotare le future generazioni degli strumenti necessari per poter esprimere un'enorme potenzialità costruttiva che renda il nostro un paese migliore, giusto, all'avanguardia, LIBERO! E questo è interesse di tutti, anche suo.
    La riforma Gelmini invece racchiude in sé tutte le contraddizioni politiche e sociali che la nostra generazione si trova a dover combattere: un futuro fatto di precarietà, la cancellazione della democrazia dai processi decisionali, la finanziarizzazione della conoscenza, la ricerca insensata di profitto da ogni attività culturale. L'attacco è sistematico: si colpisce la struttura dell'università ed il sistema scolastico e al contempo ne azzera i fondi per ottenere un'obbligata privatizzazione. E questo come cittadini italiani che si richiamano alla Costituzione non possiamo permetterlo.

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  10. Naturalmente per filosofia teoretica intendo atteggiamento teoretico, filosofico nel senso proprio del termine. Ma qui si aprirebbe un'altra parentesi lunga e noiosa (dogma e criticismi....).
    Viviana

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  11. Se uno entra in una discussione offendendo... è normale che i toni si accendano. Mi riferisco all'anonimo è ovvio, ma anche alla risposta del Prof. Meazza. Anche a me ha dato un pò fastidio leggere dei "crocefissini". Per chi ci crede, il Crocefisso, è un simbolo importante e dispiace sentirlo denigrare.
    Come pure il riferimento, neanche troppo velato, ai preti pedofili... Ci sono i preti pedofili, ma anche gli insegnati pedofili, gli impiegati pedofili, i vigili pedofili... E' più grave essere un prete pedofilo o un impiegato pedofilo? Forse non vale la pena fare differenze: sono tutti, purtroppo, pedofili.

    Questo è uno spazio libero, Lei puoi scrivere quello che crede e noi siamo liberi leggerlo e, se ci va, anche di commentare.

    Io le rubo un pò di spazio per dirle che quella frase sui crocefissini forse se la poteva risparmiare, anche perché questo ha distolto l'attenzione dall'argomento del quale voleva parlare.

    Alessandro Bottaioli

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  12. Caro Alessandro.A parte il fatto che il fulcro del discorso è un altro ed è legittimo da parte dell'autore del blog operare un distinguo tra scuola pubblica e scuola religiosa. La religione si fa in chiesa, il catechismo in catechesi o nelle scuole cattoliche che i cattolici si autofinanziano! Entro nel merito delle tue critiche però: è vero che i pedofili son sempre pedofili a prescindere dal ruolo che investono, ma un prelato che abusa di un bambino è di gran lunga più condannabile di qualsiasi altro uomo, perchè in primis la tonaca che veste ha un peso etico-morale più incisivo ed in secondo luogo perchè solitamente il prete pedofilo non viene mai arrestato o curato, ma semplicemente trasferito. Questo è successo a me ben 11 anni fa, molestata da un prelato che poi è stato trasferito a Napoli nonostante le mie denuncie. Anzi io e mio padre siamo stati isolati da vicini di casa ed amici. Per cui , mi rivolgo all'altra persona che è intervenuta, quando si parla di dio ci si può anche lavare la bocca, ma quando si parla di Chiesa bisogna stare più attenti. Nonostante tutto non capisco, quando si parla male della Chiesa tutti a scandalizzarsi ed offendersi (che male c'è a dire crocifissini?boh) , ma quando un prete qualche giorno fa ha risposto alla domanda:" in caso di violenza sulle donne, la colpa é solo e sempre del bruto?"lui ha risposto : "premesso che la giustizia in casi del genere deve fare il suo corso e condannare il colpevole, va detto che alcune volte esiste una mancanza di prudenza anche da parte delle vittime". Ovvero? "certamente esiste una libertà incoercibile a vestirsi come si vuole nel limite della decenza e questa libertà di scelta va rispettata e tutelata dalla legge e dalla educazione. Ma per altro verso, esiste una sana logica di buon senso". Ovvero? "io non camminerei mai in un quartiere noto per le rapine con un collier di diamanti alle tre del mattino, salvo assumermi responsabilmente il rischio della rapina. Allo stesso modo chi accetta di correre questa evenienza ...

    ... merita pietà se subisce violenza, ma in un certo senso ha peccato di prudenza.
    Per questo una scuola pubblica deve rimanere laica (come diceva sopra la ragazza di SEL), perchè le idee della Chiesa sono maschiliste, patriarcali e al di fuori dalla storia.
    Preferisco rimanere anonima per motivi personali, scusate.

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  13. Gli asini hanno una speranza di avere il famoso pezzo di carta, da spendere con la raccomandazione, soltanto con le scuole private che, spesso sono dei diplomifici.

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  14. Concordo con questi ultimi commenti bisogna distinguere l'insegnamento pubblico e laico da quello delle scuole religiose lo stato è e deve rimanere laico e non confondete laicità con blasfemia o non credenza perchè altrimenti non siamo onesti.Inquesti commenti ho sentito cose che veramente sono degne di una risposta non molto signorile ed educata cose che veramente fanno venire i brividi ma che però ci fanno capire motlto sul vuoto culturale di questi nostri tempi bui guardate non voglio neppure entrare in polemica spiegando a qualche critino la differenza tra un buon professore di scuola pubblica e un impiegato che insegna in una privata come non voglio entrare nel merito delle colpe della chiesa e dei suoi peccati però voglio solo dire che qui qualcuno dovrebbe fare un passo indietro e fare pace con la sua coscienza perchè veramente si è oltrepassato il limite e poi qualcuno adirittura parla di lavarsi la bocca prima di parlare di Dio e di religiosità ma cosa ha a che vedere con tutto ciò, ma chi ha parlato di Dio forse si è parlato di scuole religiose che prendono soldi dallo stato e dalle nostre tasse e che sono paritarie a quelle statali ma la partita è falsata però perchè la scuola pubblica è allo sfascio per volere politico e non quella privata o religiosa e poi perchè mai non si potrebbe parlare di Dio o di Chiesa non è un Dogma e la stessa chiesa se non sbaglio chiede il confronto della parola di Dio o no?Ma poi che paro a fare tanto gia ci avete etichettato come comunisti eretici o sbaglio senza neanche provare a pensare che forse potremmo non avere torto.
    Nik
    Nik

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  15. fate pena ma soprattutto fanno pena quei pseudopolitici che anziché fare politica in città la fanno sui blog state alla frutta

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  16. Ecco uno che a scuola ci doveva passare un po' più di tempo. 'Quei pseudopolitici' è un capolavoro.

    D'altra parte. Chi sta alla frutta. Chi è già arrivato alla pennichella del dopopranzo.

    Tanti tanti auguri.

    [Ave]

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  17. VIVIANA CACCIATORI SEL16 dicembre 2010 alle ore 16:05

    Caro Anonimo, evidentemente lei parla senza cognizione di causa. E questo forse perché vive poco la città. Oltre ad essere sui blog noi facciamo politica tutti i giorni, tra e con la gente. Non è che per caso è lei ad uscire pochissimo da casa ed a passare troppe ore davanti al pc? Non sto qui ad elencare tutte le iniziative che ogni settimana vengono portate avanti dal partito rappresentato da me e Roberto Cicconi, ma le assicuro che noi politica la facciamo, eccome…ed un modo di fare politica è anche quello di stare tra e con la gente in un non-luogo come quello virtuale. Perché vede, il veicolo primo del fare politica sono i concetti ed i concetti vanno espressi sempre e comunque quando e dove ne è data la possibilità. E se questo blog diventa luogo in cui poter esprimere il nostro modus cogitandi e la nostra proposta di modus vivendi, in quanto soggetti politici ne approfittiamo (in senso buono prof. Meazza, si intende…). Il tutto senza voler fare propaganda spicciola. Ma vede, quando si rappresenta un partito, sia per responsabilità politica che per onestà intellettuale, gli interventi a mio avviso debbono assumere una connotazione politica (che può essere condivisibile o meno), perché di politica si tratta. A quel punto si apra un confronto dialettico che non scada in offese personali o sfottò di bassa levatura. SEL non si è mai tirata indietro di fronte ad un confronto politico, soprattutto su temi importanti come quello della scuola, anche perché riteniamo i dibattiti, anche quelli che prendono vita sui Blog, uno strumento per confrontarsi importante, capace di arricchire anche chi vi partecipa. Ad esempio a me piacerebbe sapere cosa ne pensa dell’argomento in questione, magari ci si trova d’accordo su qualche punto.
    A questo servono i Blog, a ciò serve esprimersi per mezzo di essi.
    Pseudo Viviana
    PseudoSEL

    RispondiElimina
  18. Ho lasciato passare un po' di tempo, ma non per vigliaccheria.

    Non ho trascurato affatto le parole della commentatrice anonima del 14 dicembre scorso, le cui parole potete leggere poco più su, e che mi son rimaste scolpite dentro.

    Non è stata vigliaccheria, la mia. Ma paura. Perchè personalmente, tanti anni fa, ebbi modo di conoscere una persona che mi testimoniò un'esperienza molto simile a quella postata dalla nostra anonima. Ma forse, per quello che posso intuire, assai più drammatica.

    Questo mi ha riportato ad una riflessione che mi era venuta qualche mese fa, a proposito di tutti gli scandali dei preti pedofili sparsi pel mondo. Mi era venuto di chiedermi, infatti, come mai l'Italia, ch'è sede vaticana, che ha quasi più chiese che case, che deteniene il triste primato dell'affollamento clericale, sembrerebbe stranamente immune da certe mele marce.

    Possibile che i cattivi siano tutti preti stranieri? Con tutti i conventi ed i luoghi nei quali si concentra la presenza clericale nel nostro paese? Buffo che un paese così clericalizzato esca quasi indenne da uno scandalo di portata universale.

    Poi è venuta la testimonianza che abbiamo letto. E tanti, tanti altri pensierini scambiati qui e là con molte persone.

    Che dire, allora? Che questo è un paese clericalizzato, certamente, e nel senso peggiore del termine. Ma è anche un paese bigottizzato e medievalizzato. Nel senso peggiore del termine.

    E forse, chissà, non è questione che gli stranieri siano più cattivi dei preti italiani. Forse è questione che, alla fine, all'estero le cose vengon fuori. I colpevoli s'individuano. Le denunce si fanno. La solidarietà comprende le vittime. E non i carnefici.

    Forse, allora, esiste un modo per essere cattolici un po' più maturi e responsabili. Ma mi sa che anche per una cosa del genere, per quanto blanda, occorra andarsene all'estero.

    [Ave]

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