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Anagni. Via Prignano di Sotto. Good morning Vietnam!

No, dico. Ma ci state facendo caso? La nostra città. La nostra bella ed amatissima città, stimata sopratutto dalle destre. Capaci d'incatenarsi, pel bene che le vogliono. Ebbene. Non c'è giorno che non se ne venga giù un pezzo. O, in alternativa, che un pezzo non se ne vada sotto. Sotto l'acqua, voglio dire.
L'ultima l'avete vista ieri. Un bell'articolone su COG. Son state pubblicate anche due foto. Andate a riguardare la prima. Io, quando l'ho vista, ho pensato ad un errore. Perchè certe immagini ricordo di averle viste a proposito del Vietnam. Quando gli yankee se ne andarono a combattere col napalm in mezzo alle risaie fangose di una terra (per loro) maledetta. Ed invece. Mi son dovuto stropicciare per benino gli occhi. Perchè non di Vietnam si trattava. Ma di via Prignano di Sotto. Cribbio. Mai nome fu più indicativo. Mi ero sempre chiesto, in effetti, sotto che cosa fosse via Prignano. Ora l'ho visto, grazie a COG. Sta sotto un fiume d'acqua. Bello. Limaccioso. Melmoso. Insomma. Un meravigliioso Vietnam ciociaro. Habitat naturale di mosche, zanzare e, con un po' di fantasia, magari pure coccodrilli e serpenti d'acqua.

Gli abitanti della via, racconta COG, da anni rimangono letteralmente prigionieri nelle loro abitazioni, quando piove. Eggià. Perchè quando piove la strada sparisce. Sembra magia, ma in realtà è solo incuria. Infatti la strada sparisce perchè inghiottita da un fiume d'acqua che blocca tutto.

Vergogna. Vergogna e mortificazione a tutti noialtri. Noi che ci lamentiamo per qualche frana. Qualche smottamento. Qualche crollo circoscritto. Per un parcheggio allagato. Magari osiamo persino lamentarci perchè non abbiamo l'illuminazione. O le fognature. O l'acqua. Ecco. Vergogna ed umiliazione. Pensate che a questo mondo c'è sempre qualcuno che sta peggio. Pensate, magari, ai concittadini di via Prignano di Sotto. Pensateli tappati in casa. Barricati. Circondati da un lago artificiale che li rende intangibili. Irraggiungibili. Isole senza tempo nel degrado della città.

Amministrazione del fare? Ahahah. Ve l'ho detto che questa non si batte. Si vede che è stata meditata lungamente con la capillare scientificità del professionismo. Dunque a questo punto occorrerebbe strutturare un'ipotesi. Perchè, nonostante le altissime capacità del fare, nonostante le inarrivabili competenze realizzative, nonostante centinaia, ma che dico? migliaia di interventi celerissimi e precisissimi, la nostra città cade letteralmente a pezzi?

Io ho un sospetto. Qui c'è di mezzo la iella. Massì. Non può esserci altra spiegazione. Si tratta solo di iella. Non appena i destri del fare vanno al potere, zacchete. La città comincia a franare da tutte le parti. E ad allagarsi. E ad inquinarsi. Loro fanno, fanno, fanno e rifanno. Ma niente. Sul più bello eccoti una spruzzatina d'acqua. Anche solo una brezza leggera. E si scatena il finimondo. Tutta giù per terra. La città.

Questo bisognerebbe mettere nel bilancio comunale. Le risorse per pagare un grande mago. Uno di quelli in grado di togliere malocchi, fatture e cose del genere. Però dovrebbe trovarsene uno specializzato in pratiche amministrative, sennò è inutile.

Chi lo sa. Trattandosi dei destri, tradizionalmente timoratissimi di Dio, forse anche un esorcista potrebbe andare bene. Magari si risparmia un po'. [Ave]

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