Passa ai contenuti principali

Anagni. Indovina chi viene a pranzo (nel polo chimico-farmaceutico)

[immagine da Ecoo]
Alle volte succede. Che, concentrati sulla complessità del mondo, ci sfugge la semplicità. Prendiamo un fatto semplice. Polverini Renata che viene ad Anagni. Viene a vedere la Cattedrale? Viene a farsi una passeggiatina nel centro inzozzato di monossido di carbonio, topi e spazzatura? Viene a fare due chiacchiere con i cittadini, per illustrarci tutti i vantaggi che trarremo dalla distruzione del nostro ospedale? Viene a parlare coi lavoratori VideoCon, a spiegare cosa significherà essere licenziati? Naa. La Renata ad Anagni, in realtà, non ci ha nemmanco messo il naso. Se n'è guardata bene. E' naturale, d'altronde. Ci sono pochissime città nel Lazio, in questo momento, nelle quali la signora potrebbe andare a bearsi una luminosa giornata di sole. Fuori dal bunker capitolino, infatti, ci sono solo centinaia di comunità alle quali la zarina ha distrutto tutto. A partire dalla sanità. Per usare un eufemismo, la Renata è persona particolarmente non gradita.

Eppure, in effetti, Polverini Renata è proprio arrivata ad Anagni, lunedì. Ma dov'è andata? E' uscita dall'autostrada e si è infilata dritta sparata alla Sanofi-Aventis. Sicuramente avete letto le cronache locali. E' arrivata. Ha incontrato i dirigenti dell'industria chimico-farmaceutica. Poi ha incontrato i giornalisti. Infine, prima del pranzo ufficiale, ha fatto un giro turistico nell'azienda. Con tanto di fotine insieme a quelle tutine leggere leggere modello preservativi trasparenti. Un amore, davvero.

Ora. Io ci ho provato. Ho chiesto. Mi sono documentato. Ma nessuno ha saputo rispondere a questa semplice, semplicissima domanda. Perchè? Perchè la zarina de noantri è partita dal bunker romano per infilarsi le preservatutine della Sanofi-Aventis? La signora ha un ruolo istituzionale molto preciso e di particolare rilevanza. Ogni dichiarazione. Ogni azione. Ogni parola. Ed, a maggior ragione, ogni visita industriale deve avere un ragione precisa.

Non siamo in periodo elettorale. Dunque non aveva bisogno di venire a cercare fondi. Nè voti. Non è venuta ad inaugurare niente. Non ha ricevuto e non ha consegnato premi. Insomma. Ufficialmente, a tutti gli effetti, nessuna cronaca ha saputo rispondere alla domanda semplice semplice. Così son rimasti ignoti i motivi per i quali il presidente della regione è venuto ad incontrare i dirigenti della Sanofi-Aventis. Rappresentati tra l'altro ai più alti gradi gerarchici. Infatti era presente pure l'amministratore delegato della Sanofi-Aventis Italia, un tizio dal nome rigorosamente straniero.

C'è una frase che ricorre in tutte le cronache sull'incontro: «Lo stabilimento Sanofi-Aventis di Anagni è una delle eccellenze regionali da valorizzare». Frase che è stata spacciata come se fosse la giustificazione per questa scampagnata della zarina, ma che in realtà non spiega proprio nulla. Perchè, com'è facilmente intuibile, la signora non se ne va mica in giro per la regione a visitare tutte le aziende che vantano qualche tipo di eccellenza.

La domanda dunque resta valida. Perchè è venuta fin qui? Di che cosa hanno parlato, in realtà, la zarina ed i dirigenti della Sanofi-Aventis? Ha continuato a ronzarmi in testa, sta domanda, come quando ti senti inquieto per qualcosa che senti deve accadere. Non sai nulla. Non vedi nulla. Ma hai paura ugualmente che quel qualcosa accada.

Poi, finalmente, ieri mattina ho aperto COG e, a pagina tre, ho trovato di nuovo la zarina con la sua bella preservatutina. Ed accanto la foto di Zeppieri Arnaldo. Ho sentito subito come un giramento, un vortice nella testa. Ma, fattomi coraggio, ho letto l'articolo. Una serie impressionante di fuffe industriali. Parole inglesi quasi prive di significato. Ghirigori ecomici che, in soldoni, son prescritti a coloro che soffrono d'insonnia. Ma, alla fine, ho trovato questo: «Si valuta addirittura l'idea di realizzare in zona un impianto per la gestione dei rifiuti speciali del distretto».

Un boato che non so spiegare m'è scoppiato nelle orecchie. Un mal di testa che non vi dico. E che dura. Non se ne va. Non sarà che, per caso, questa bella terra felice. Pulita. Rispettata. Piena di servizi efficaci ed efficienti volti alla salvaguardia della salute e della qualità della vita dei suoi abitanti. Sta per ricevere un nuovo, grandioso regalo dalle destre di regime?

Ricapitoliamo. Al principio era la Geymonat. Che si prende una strada comunale. Ed il Comune che balbetta di importanti ricadute occupazionali. Perchè la Geymonat s'è presa sta strada? Che rapporto può mai esserci tra una semplice strada comunale e le misteriose ricadute occupazionali avanzate dall'amministrazione? Perchè quest'assoluta assenza di trasparenza nei confronti della città?

Poi la zarina de noantri che visita la Sanofi-Aventis, apparentemente senza motivo. Ed il giorno dopo il presidente del Consorzio ASI di FR, Arnaldo Zeppieri, che si mette a parlare di polo chimico-farmaceutico della Valle del Sacco, con contorno finale a base di «impianto per la gestione dei rifiuti speciali».

Accidenti che mal di testa. E non se ne va mica, eh. Fra tutte st'aziende chimico-farmaceutiche che ci ritroviamo nel territorio, si trova qualcosa che me lo possa far passare?

[Ave]

Commenti

  1. leggendo l'articolo... mi è venuto lo stesso senso di inquietudine... e anche lo stesso 'mal di testa'!!!! Scusate l'ignoranza, ma vorrei sapere IN PRATICA, che cosa farebbe questo impianto per la gestione dei rifiuti speciali...già abbiamo la valle con i suoi problemi di inquinamento... il non saper gestire l'impianto creerebbe conseguenze disastrose? o lo fa già l'impianto per se stesso? mi fa davvero paura pur non sapendo...forse meglio non sapere... Ecco!!! forse è proprio per proteggere i nostri cuori (a rischio di infarto dopo tutte le emozioni negative subite da cio che si vede da noi!) che fanno le cose, quasi da nascosto, senza consultare anche noi cittadini?? Non è sarcasmo quello che uso... ma ripeto... perchè non dovremmo sapere cosa succede con parole + semplici in modo che anche noi possiamo capire e dire la nostra opinione? parliamo del NOSTRO territorio... mica si potrà vendere tutto?

    RispondiElimina
  2. Niente è per niente, non oso pensare cosa ci riservano le menti destrine.....da tempo sappiamo la volontà della piccola donna di destra di dirottare tonnellate di rifiuti romani qui da noi e se poi faciamo 2+2 qual'è il risultato? Che fine farà la Polveriera ex militare di Anagni? Sento il bisogno di condividere la conoscenza con chi di tutto questo non ne sente l'eco, solo una profonda mobilitazione civile potrà salvare questo territorio anche perchè se aspettiamo quei partiti che dovevano lottare per l'Ospedale stiamo freschi, questi non si accordano neppure per votare il loro segretario lo fanno con falsi congressi tra dinosauri e noi cosa facciamo li aspettiamo?
    VitamineK è con tutti coloro che vogliono cambiare questo presente nefasto.
    VitamineK

    RispondiElimina
  3. bè... cari amici di Vitaminek...cosa vogliamo fare? sono pronta a partecipare e a far partecipare (ho chi mi segue... non molti ma buoni) su qualunque iniziativa proponiate...ho voglia di cambiare per un futuro migliore... anche perchè ne farà parte anche il mio bambino!!! grazie ISA

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.