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Anagni. Una classe politica inadeguata

Ci sono molte cose che son state dette ed argomentate, recentemente, a proposito dei risultati deludenti del congresso PD Anagni. Ma la discussione, com'era prevedibile, ha finito col comprendere anche elementi di confine, che vi son stati risucchiati loro malgrado. Uno di essi riguarda l'associazionismo tematico e di quartiere. Nonostante appena un mese fa, in occasione della nascita di un nuovo comitato a sostegno della vertenza car-fluff, abbia avuto modo di svolgere alcune riflessioni sull'argomento, alcuni recenti commenti mi hanno persuaso che forse non sarà inutile riaprire la discussione. Perchè è una cosa che ci riguarda molto da vicino. Riguarda la città, e quindi tutti noi. E perchè, prima o poi, non solo le associazioni. Anche i partiti dovranno decidere cosa fare da grandi.
L'equivoco di fondo mi pare risieda su una reciproca diffidenza. Noi ci ritroviamo con partiti politici che guardano alle associazioni come delle concorrenti elettorali. Ed associazioni che guardano ai partiti politici come controparte. Associazioni e partiti dunque si annusano e si sfiorano in continuazione, ma non riescono ad essere proprio amici. Al massimo, si tollerano. Ma è sufficiente qualche inciampo linguistico per far affiorare un malanimo profondo, negli uni e negli altri, che li riporta ben distinti ognuno a casa propria.

Ma, mi chiedo e vi chiedo, una città come Anagni può permettersi una competizione del genere?

Questa città ha subito, da oltre un decennio a questa parte, uno svilimento culturale e sociale profondissimo. Che non può essere ricondotto interamente al decadimento morale, politico e culturale dell'Italia intera, causato dal regime nazionale. Una parte di questo impoverimento è proprio nostro. Ci appartiene completamente. E' frutto di componenti locali che ci riguardano in modo esclusivo.

Uno di questi elementi, forse il più importante in assoluto, è la qualità complessiva del ceto politico che ci ritroviamo. Conta poco, in realtà, che si parli di maggioranza oppure di opposizione. Perchè la desolazione qualitativa riguarda tutti. Da tanto tempo, in effetti, chi è alla guida politica della città dimostra immancabilmente di non saper governare. E chi sta all'opposizione dimostra immancabilmente di non saper costruire un progetto alternativo.

Il risultato di questo paradosso incredibile è che, di fatto, da tanto tempo questa città non ha più un governo. Nel senso ampio del termine. Questa è una città non governata. Non c'è più, da anni, una guida. Nel senso che da anni manca un progetto globale per questa città. Non sappiamo cosa vogliamo. Non sappiamo dove vogliamo andare. Non conosciamo neppure cosa fare per arrivare dove non sappiamo.

Naturalmente questa situazione non ha attenuato le emergenze. Al contrario, ne ha create sempre di nuove. Proprio come un giardino che, lasciato crescere senza controllo, si trasformerà presto in una giungla, allo stesso modo questa città è diventata ostaggio delle sue tante emergenze. Ma è un circolo vizioso. Perchè, per affrontarle ed avviarle a soluzione, occorrerebbe una riflessione ed una capacità progettuale estremamente responsabile. Ossia proprio quella cosa che è all'origine di tutti i nostri problemi. Insomma: come vedete, siamo ritornati al punto di partenza.

Da questo corto circuito, prima in modo estremamente cauto ed infine quasi tumultuosamente, stanno cercando di tirarsi fuori i cittadini di Anagni. Perchè, al netto di tutte le pseudo-discussioni politiche con le quali molti cosiddetti impegnati sono soliti riempirsi inutilmente la bocca, un problema è un problema. E, come sanno bene gli studenti di matematica, occorre risolverlo.

E se le istituzioni si dimostrano incapaci di agire. Se i partiti si dimostrano attenti solo ai sospiri interni alle gerarchie di potere. Ecco che allora i cittadini si organizzano. La loro forza nasce dalla disperazione. La loro convinzione da quel vecchio detto che recita, come tutti sanno: chi fa per sè fa per tre.

Dire la politica è concetto astratto. Se dicessimo, invece, i politici forse capiremmo molto meglio. Ci renderemmo conto così che questa politica è fatta da questi politici. Che son uomini e donne come noi. Ma che non sono capaci di occuparsi dei problemi della comunità. Ma, al contempo, non hanno neppure il coraggio di farsi da parte. O, almeno, scansarsi quel tantino che basterebbe per consentire ad altri cittadini, più motivati magari perchè più disperati, di farsi avanti ed assumere qualche responsabilità effettiva.

La politica, o meglio questi politici, la bandiera l'hanno già alzata. Ed è desolatamente bianca. Quando il superassessore Cardinali Alessandro spara, in faccia ad un comitato di quartiere, l'imperativo categorico «candidatevi!» in riferimento alla possibilità di provvedere alle esigenze di una comunità, sta effettivamente confessando tutta l'inadeguatezza della politica, di questa politica, e dunque di questi politici, di fronte alla complessità del reale. Inadeguatezza che coinvolge tutta la nostra classe politica. Da una parte e dall'altra. Chi non ricorda, infatti, le feroci polemiche che il PD cittadino regolarmente scaglia contro il sottoscritto e tutti i cittadini che osano interessarsi di politica, per il semplice fatto che osiamo parlare senza esserci preventivamente candidati? E, addirittura, senz'avere neppure una tessera in tasca, esclusa forse quella del supermercato?

La nascita di tante associazioni e tanti comitati, in questo contesto, non è altro che un tentativo della città di sopravvivere. Perchè, di fronte ad un problema che continua a rimanere tale poichè chi dovrebbe occuparsene rimane immobile, o peggio si muove in direzione contraria agli interessi della collettività (vedi questione ospedale), l'unica strada percorribile è «candidarsi». Che fuor di metafora significa darsi da fare. Autorganizzarsi. Perchè, ad aspettare questa politica, e sopratutto questi politici, si rischia di fare una gran brutta fine.


In una fase iniziale, dunque, è possibile considerare l'associazionismo civico come una risorsa indispensabile di sopravvivenza. Una specie di anticorpo che la collettività mette in circolazione per salvare se stessa dall'abbrutimento finale. Dalla sua cancellazione proprio come entità collettiva. In una parola, per salvare se stessa dalla morte. Civile.

Sarebbe più che sufficiente, infatti, riflettere sulla nostra situazione per rendersi conto che, senza il grandissimo lavoro delle associazioni, in questo momento Anagni sarebbe una città più inquinata. Più sporca. Più volgare. Più disperata. Più invivibile di quanto già non sia.

Saranno dunque le associazioni a salvare Anagni?

Ripartiremo da questa domanda. Intanto, aspetto i vostri contributi.

[Ave]

Commenti

  1. Hai già detto tutto. Le associazioni e i comitati, territoriali o a tema, nascono dalla necessità di riprendere in mano il proprio destino, occupando gli spazi lasciati vuoti dai partiti.
    Chi fa parte di un'associazione non è un marziano, ma una persona che si unisce agli altri, perché ha capito che l'unità fa la forza. Sicuramente l'associazione ha meno ostacoli di un partito, struttura più complessa con poteri interni. Questo non significa che l'uno escluda l'altro o che partiti e associazioni debbano sovrapporsi; il problema è quel difetto locale molto pericoloso che si chiama "provincialismo": è quel modo di cercare sempre e a ogni costo l'isolamento accentuando le differenze e tralasciando i punti in comune. Questo, purtroppo, oltre che nei partiti si verifica a volte anche all'interno delle associazioni. L'interesse particolare prende il sopravvento su quello generale.
    Il mio impegno personale, oltre che dal desiderio di sentirmi a posto con la mia coscienza, è cercare di far incontrare e far emergere il meglio di questa città, dove ci sono tante persone che si danno da fare. Sono sempre più convinto che ognuno deve fare qualcosa, anche poco, per la collettività, solo così avremo possibilità di vivere meglio tutti. L impegno di tutti porterà anche a un miglioramento di questa classe politica, che altro non è se non l'espressione della gente.
    Penso che in generale in questi comitati si trovi, spesso, un' energia pulita ed emergente che non deve essere isolata, ma sfruttata per ossigenare la vita politica locale.Oggi abbiamo tante situazioni per impegnarsi, vedi l'ospedale, la scuola, l'ambiente, il lavoro e perdiamo energie e tempo a parlare delle cose che ci dividono e non di quelle che ci uniscono. Il Titanic affonda e noi stiamo discutendo se l' orchestra deve suonare all'inizio o alla fine della cena. Carlo

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  2. davide idv sexpistols29 aprile 2011 alle ore 16:16

    A anagni parliamo di comitati e associazioni ?Voto idv abito dalle parti dell'aventis e Sto per fuoriuscire da una nota associazione anagnina che ho criticato aspramente dall'interno per non aver dato il giusto risalto all'impegno dell'idv di anagni per il problema car-fluff e quindi di conseguenza visibilita' politica,solo un caso ? Poi pero' nei ringraziamenti la lista è tutta politica perfino noto,fiorito e retarvi abbiamo ringraziato.
    La quasi totalita' di associazioni e comitati anagnini e' politicizzata fino al midollo e lo sanno tutti e per tutti valga l'esempio del comitato dell'osteria della fontana.
    Ma non scherziamo...

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  3. Che pa..... co' sto Comitato osteria della Fontana, dà fastidio a tutti.
    Lasciateli lavorare in pace, sempre a prendere schiaffi a destra e a sinistra. Sono finite le guance!
    Andiamoli a conoscere e aiutiamoli. Poi giudicheremo.

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  4. davide idv sex pistols30 aprile 2011 alle ore 19:57

    Aspetta il 12 maggio sig. anonimo e ne riparliamo del comitato dell'osteria della fontana...scommettiamo che qualcuno si dimette e da li a poco entra in politica dopo aver cavalcato i problemi ambientali,quindi malattie e malati.Ripeto,non scherziamo io abito a un tiro di scoppio dalla zona...comitato apolitico ? fate la cosa piu' semplice andate sul loro sito e leggete i nomi del direttivo

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  5. Se quel tizio definitosi apolitico che, ha speculato sulle malattie della gente entra in politica, farà un buco nell'acqua e sarà l'agnello sacrificale...

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  6. Secondo me state correndo troppo.Se quel tipo entra in politica lo farà assumendosene le responsabilità.
    Il comitato osteria della Fontana si sta impegnando tutto per portare avanti le ragioni che dovrebbero essere di tutti.
    Il problema non sono le dimissioni o meno di qualcuno. Il problema sta nei fatti.
    E un fatto è che non possiamo più permettere ai Signori cui la situazione è nelle mani, di pensare di avere a che fare con cittadini privi di coscienza civica, disposti a continuare a chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte all’insostenibilità dei fatti che stanno accadendo.
    Bisogna riprenderci la verità, per dichiarare che l’ora delle speculazioni alle spalle di chi ne paga le conseguenze ha finito i minuti da contare.
    Spesso ci si riempie la bocca della volontà di difendere la valle del sacco, eppure sotto gli occhi di tutti continuano ad esserci unicamente le speculazioni economiche, appoggiate da quelle politiche.
    Dovremmo gridare in queste occasioni, la volontà di conoscere le logiche che guidano determinate scelte, soprattutto in casi come questo in cui gli obiettivi dichiarati sembrano non coincidere con quelli reali; e non cercare di capire se qualcuno si candida o meno.

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  7. davide idv sex pistols4 maggio 2011 alle ore 18:34

    Ma perche' restate anonimi ? se uno sfrutta a propio vantaggio una situazione come un comitato di quartiere cavalcando malattie e malati dalla mie parti,a due passi dall'osteria della fontana ha un nome ben preciso ! opportunista [...]!

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  8. Sono Angelo Galanti ex presidente del cdq Osteria della Fontana. Ho sempre tollerato le insinuazioni o gli attacchi mossi in danno della mia persona, pur non essendo un personaggio pubblico. Ritengo che nei blog non possa ma debba esserci la massima libertà di espressione e pensiero. Tuttavia se Lei sig. Davide idv etc.., quando scrive di persone che sfruttano un comitato di quartiere "cavalcando malattie e malati dalla mie parti, ha due passi dall'osteria della fontana ha un nome ben preciso ! opportunista" si sta riferendo a me, La informo che sta ledendo in maniera inconsolabile la mia dignità ed il mio onore, in modo gratuito e ingiustificato, ragion per cui sporgerò denuncia querela nei suoi confronti. Per evitare situazioni incresciose la invito e diffido a chiarire immediatamente.
    P.s. in merito alle persone interessate alla mia possibile candidatura politica rispondo citando qualcuno più importaante di me :"l'arte del r...re non mi appartiene la lascio a chi è più bravo ".
    Distinti saluti

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  9. Le osservazioni del Davide idv... mi sembrano assai generiche. Non ha mai fatto nomi. Riconoscere qualcuno lì in mezzo è impossibile.

    Tra l'altro non mi risulta che Angelo Galanti stia per entrare in politica. Ma, naturalmente, posto che ne ha legittimamente facoltà, come tutti, nessuno meglio di lui può confermarci questa sua (eventuale) intenzione.

    [Ave]

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  10. Scienziato mo dagli pure il cognome cosi te rintraccia prima.

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  11. Gentile Prof. Meazza il sig. Davide idv, in tutti i suoi post non ha esitato ad attaccare esplicitamente l'Associazione da me rappresentata mettendo in discussione ciò che e è rappresenta, ledendo il mio onore e quello degli associati. Ragion per cui gli associati e la mia persona sono stati chiamati in causa a pieno titolo. Capisco la volontà di voler tutelare un utente del Suo blog, ma è erduo sostenere che le affermazioni del sig. Davide sono assai generiche. Vero è che il sig. Davide ha passato irrimediabilmente il segno. Lo invito ancora una volta a scusarsi pubblicamente con me e la mia associazione. ps.: NON MI CANDIDO IN POLITICA

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  12. Per carità.

    Io non ho la più pallida idea di chi sia questo davide idv... Può darsi che, se davvero abita dalle vostre parti, sia uno che conoscete voi di Osteria.

    Per questo non potrei tutelarlo neppure se lo volessi.

    E' vero che ha attaccato l'associazione. Ma, per quanto in errore, mi pare che le sue critiche, anche molto dure, si risolvano sul piano politico.

    Sul solito fraintendimento tra il piano associativo ed il piano politico, che poi è la parte della riflessione che desidero svolgere nel secondo intervento sull'argomento.

    [Ave]

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  13. Io metto il nome: Franco Sugamosto, stimo molto Angelo Galanti sia come amico che come persona, in più sono vicepresidente del comitato di quartiere di Osteria della Fontana. Vorrei dire a tutti di lavarsi la bocca prima di parlare sia di Angelo che del comitato, tengo a precisare che quello che noi facciamo e che comunque abbiamo fatto a differenza di molti abbiamo comunque sempre messo sia la faccia che l'impegno, per i problemi di tutti e non nostri personali. Il sig David idv sex metta anche il cognome come ho fatto io, così sappiamo con chi abbiamo a che fare e visto che è così bravo saprà anche difendersi da un'eventuale querela. Parlare dietro un computer è facile e da cotardi, fate i fatti che di parole ne abbiamo le tasche piene di quelli come Lei.

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  14. Sono un abitante di Osteria della Fontana.
    Accusare i componenti del comitato di osteria della fontana di cavalcare problemi ambientali, quindi malattie e malati, mi sembra un oltraggio all'intelligenza delle persone che leggono. E' sotto gli occhi di tutti l'impegno e la costanza con cui il comitato porta avanti certi temi. Sono tutte persone che lavorano e non hanno tempo per "cavalcare" proprio niente. Nella nostra zona, purtroppo, aleggia un mostro invisibile, inquietante, e noi ci sentiamo inseguiti costantemente da questo orrore. Quelli del comitato sono come noi, hanno semplicemente paura di ciò che potrà succedere se non si interviene in tempo. Noi tutti ci siamo resi conto di quanto sia malato il nostro territorio. E siamo angosciati. Questa è la molla che spinge determinate persone ad impegnarsi per questa causa. Se avessero altre mire non si sporcherebbero certo le mani per questo.
    Per concludere penso che il signor Davide idv abbia proprio esagerato, e che senza dubbio lui aveva qualche mira politica ad entrare nell'associazione da cui ora vuole uscire; forse non ci è riuscito e gli rode.

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  15. Vedremo quanti partiti politici diverranno liste cciviche e dopo aver fatto statuti ad immagine e esomiglianza di quello dell'Osteria, dovranno modificarli.

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  16. Vedremo quante asscociazioni e comitati diverranno liste civiche. L'unica che ha uno statuto che non lo consente è l'Osteria. Andatevi a vedere sul loro sito lo statuto.

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  17. andrea idv sex pistols11 maggio 2011 alle ore 00:30

    Mi spiace per il casino causato e mi scuso con il sig. angelo galanti e l'idv anagnino e in particolar modo con daniele cicconi. Buon lavoro a tutti.

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  18. il fatto che molte associazioni di anagni (dirittoalla salute, anagniviva ecc ecc) sono orientate a destra non è mica un segreto.

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