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Liberazioni.To be continued

Come si chiama un sogno lungo quindici giorni? Non lo so. E qual è il nome per indicare un sogno che potrebbe prolungarsi nel futuro, per un tempo indefinito? Non so neppure questo. Però una cosa la so. Il voto dei ballottaggi amministrativi di ieri ha precisato i contorni di una realtà finalmente nuova. Milano. Napoli. Cagliari. Trieste. Novara. Per citare le realtà più significative ed importanti. Quello che 15 giorni fa sembrava solo un vento oggi s'è trasformato in uragano. Un'aria nuova che ha squarciato, ma per davvero ed in profondità, il velo fragile delle vergogne di regime.

E' un uragano intelligente. Il suo passaggio distrugge ciò che deve essere dimenticato in fretta. Il peggio col quale l'Unto ha stipulato un patto mefistofelico per sorreggere i prori bisogni economici e giudiziari. Non regge l'urto di questo uragano il PdL. Il famoso partito dell'amore, col suo capo che sussurra a mascelle contratte nell'orecchio di Obama l'ennesimo insulto a questo paese.

Travolta dall'uragano è anche la LegaNord. Che ha fondato la sua effimera parabola solo su un assoluto antiumanesimo. Contro i terroni. Contro i romani. Contro lo stato. Contro gl'italiani. Contro l'unità. Contro gli extra. Nel nome di un egoismo e di un razzismo becero e primitivo. Alla prova dei fatti, dov'era stata mandata a governare da un popolo aizzato all'odio sociale e culturale, la LegaNord ha tragicamente fallito. Perdendo voti e percentuali. Oltre ai governi di città e province. Su quello stesso, sgangherato e ridicolo carroccio col quale erano entrate nella civiltà, le orde barbariche hanno mestamente cominciato a tornare nelle foreste. Verso le origini.

Nell'uragano che ha spazzato l'Italia ha finalmente trovato la giusta collocazione tutto il fango di regime. Gl'italiani hanno risposto in questo modo alla paura dei komunisti. Alle minorenni prostitute di stato. Alle carriere politiche nate in camera da letto. Alla crisi mondiale che non esisteva. Ai risparmi di bilancio che tagliano solo su istruzione, sanità e pensioni. Mentre aumentano le spese della casta politica e diminuiscono i controlli verso i bastardi che trafugano risorse.


Con questo uragano tutte le cose stanno tornando al loro posto. Non è vero che siamo tutti uguali. Non è vero che crediamo alle menzogne di regime. Non è vero che ci piacciono i pruriti scrofolosi dei vecchi che non si rassegnano. Non è vero che siamo contenti di avere figli precari. E di non sapere quando potremo andare in pensione. E di non poter vivere una vecchiaia dignitosa.

E' lungo l'elenco delle risposte che gl'italiani hanno dato al colpevole principale di tutto questo schifo. Infinito. Ma la sensazione è che non sia ancora tutto. Al contrario. E' solo l'inizio. Ancora tantissime altre risposte debbono essere date alle umiliazioni che il regime ci ha imposto. C'è un'Italia che ha potuto votare, ed ha risposto. Ma c'è ancora tanta Italia che non ha potuto rispondere. E che non vede l'ora. Attende paziente di concludere l'opera. Di far entrare l'uragano in ogni casa. Ogni strada di questo paese ferito a morte.

Bisogna completarla, l'opera. Anche dalle nostre parti. Anche nella nostra martoriata e pluriviolentata Ciociaria. Ma l'uragano s'è fatto sentire pure da noi. S'è vero che i destri di regime hanno perso Alatri e Cassino. Con il presidente provinciale Iannarilli che, nella sua città, non riesce neppure a grattare i voti sufficienti per andare a fare il consigliere. L'uragano ha soffiato fortissimo per le vie di Alatri, dove la zarina era andata a raccogliere gli applausi del suo popolo fascista e mercataro. Hanno perso l'unica città del comprensorio in cui l'ospedale NON chiuderà. L'uragano è arrivato anche da noi, eccome.

Questa è l'alba di una nuova Italia. Che appena s'intravede, al di là delle montagne. Eppure reale e viva. Seria. Con una voglia matta di essere migliore. E sopratutto diversa da quella dalla quale proviene. Questo è un uragano nel quale occorre tuffarsi con entusiasmo. Perchè è questo che ci porterà finalmente verso il futuro.

Noi delle VitamineK questo uragano vogliamo soffiarlo anche nei paesi della nostra Ciociaria. Vogliamo insufflarlo anche nelle strade della nostra città. Ringraziamo tutti gl'italiani e tutte le italiane che ci hanno aiutato ad avere più coraggio. Che ci hanno mostrato che non siamo soli. Siamo parte della parte migliore di un grande popolo. E questo ci riempie di orgoglio e di fiducia.

La strada è segnata. Noi non ci tireremo indietro. Perchè il vento siamo noi. [Ave]

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