“Il pronunciamento del Consiglio di Stato ha segnato la sonora bocciatura del piano sanitario regionale." Queste le parole del Consigliere Regionale PD Francesco Scalia, che prosegue: "Ha evidenziato la miopia col quale è stato redatto ed ha dato ragione ai cittadini che rivendicavano l’importanza di questa struttura per tutta l’area nord della provincia. Si tratta di un provvedimento importante, che tutti speriamo venga presto confermato dal Tar. Il piano Polverini destinava la nostra provincia alla chiusura di 7 ospedali e alla perdita di 327 posti letto, precipitando il rapporto tra abitanti e posti letto per acuti al di sotto del 2 per 1000, quindi ben al di sotto dei livelli minimi di assistenza sanitaria. L’azione del Comitato “Salviamo l’Ospedale di Anagni” segna una pesante battuta di arresto per l’attuazione del piano. Ci auguriamo che questo induca la Polverini ad un ripensamento e all’apertura di un dibattito con le parti sociali su come meglio impostare il documento”.
Fanno eco a Scalia gli esponenti del circolo PD di Anagni, che in una nota dichiarano: “Siamo grati al Comitato “Salviamo l’Ospedale di Anagni” per il risultato raggiunto nella difesa del nostro presidio ospedaliero e per l’impegno dimostrato nel coinvolgimento dei cittadini. Il circolo anagnino del PD, anche insieme alle altre forze di opposizione, nel rispetto dell’autonomia del comitato che ha sempre voluto legittimamente marcare la propria connotazione apartitica, ha posto in essere proprie iniziative a sostegno della battaglia per la difesa dell’ospedale: la proposta di ordini del giorno in Consiglio Comunale votati all’unanimità; la presentazione di un’interrogazione consiliare indirizzata al Sindaco, alla quale non è stata data risposta; le iniziative pubbliche e gli interventi dei propri rappresentanti politici ed istituzionali a livello provinciale e regionale.
Questo è il contesto sociale, culturale e politico che ha portato al conseguimento di questo importante storico obiettivo, quello della salvezza dell’ospedale, malgrado il silenzio assordante e colpevole di Franco Fiorito, che non ha esercitato il proprio ruolo di consigliere e capogruppo regionale del PDL e di coordinatore provinciale del suo partito; e malgrado l’incapacità e l’inerzia del Sindaco Noto, che per mesi ha snobbato e continua a snobbare l’entusiasmo e l’impegno dei cittadini e delle associazioni e ignorato la disponibilità iniziale dimostrata dalle forze di opposizione, arrivando al punto di disattendere ad un deliberato del Consiglio Comunale a sostegno del ricorso contro la chiusura, per poi mercanteggiare con la Regione ed accontentarsi di un pronto soccorso con dieci posti letto.
Oggi Noto, come se non bastasse, abbaia alla luna e grida alla strumentalizzazione e politicizzazione di una vittoria storica per tutti gli anagnini; tutto ciò, evidentemente, risulta squallido e patetico”.
Fanno eco a Scalia gli esponenti del circolo PD di Anagni, che in una nota dichiarano: “Siamo grati al Comitato “Salviamo l’Ospedale di Anagni” per il risultato raggiunto nella difesa del nostro presidio ospedaliero e per l’impegno dimostrato nel coinvolgimento dei cittadini. Il circolo anagnino del PD, anche insieme alle altre forze di opposizione, nel rispetto dell’autonomia del comitato che ha sempre voluto legittimamente marcare la propria connotazione apartitica, ha posto in essere proprie iniziative a sostegno della battaglia per la difesa dell’ospedale: la proposta di ordini del giorno in Consiglio Comunale votati all’unanimità; la presentazione di un’interrogazione consiliare indirizzata al Sindaco, alla quale non è stata data risposta; le iniziative pubbliche e gli interventi dei propri rappresentanti politici ed istituzionali a livello provinciale e regionale.
Questo è il contesto sociale, culturale e politico che ha portato al conseguimento di questo importante storico obiettivo, quello della salvezza dell’ospedale, malgrado il silenzio assordante e colpevole di Franco Fiorito, che non ha esercitato il proprio ruolo di consigliere e capogruppo regionale del PDL e di coordinatore provinciale del suo partito; e malgrado l’incapacità e l’inerzia del Sindaco Noto, che per mesi ha snobbato e continua a snobbare l’entusiasmo e l’impegno dei cittadini e delle associazioni e ignorato la disponibilità iniziale dimostrata dalle forze di opposizione, arrivando al punto di disattendere ad un deliberato del Consiglio Comunale a sostegno del ricorso contro la chiusura, per poi mercanteggiare con la Regione ed accontentarsi di un pronto soccorso con dieci posti letto.
Oggi Noto, come se non bastasse, abbaia alla luna e grida alla strumentalizzazione e politicizzazione di una vittoria storica per tutti gli anagnini; tutto ciò, evidentemente, risulta squallido e patetico”.
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