Impianto
TMB Castellaccio e nuova definizione ATO rifiuti: una vera e propria
aggressione al territorio del Frusinate e della Valle del Sacco
“Una vera e propria aggressione –
così Alberto Valleriani, presidente della Rete per la Tutela della
Valle del Sacco. Nonostante il mantenimento degli ATO provinciali nella
revisione del Piano Rifiuti Regionale in corso di approvazione, alla
luce dei progetti presentati dai principali attori pubblico-privati del
ciclo dei rifiuti, la ridefinizione territoriale degli stessi ATO, già
concettualmente, ora concretamente, è volta a riversare sulla Valle del
Sacco e sulla Provincia di Frosinone centinaia di migliaia di tonnellate
di Rifiuti Solidi Urbani da separare, trasformare in cdr e quindi
incenerire. Se, ovviamente, l’impatto effettivo nell’ottica della
correttezza - forse meglio dire della scorrettezza - del ciclo dei
rifiuti potrà essere valutato solo con la debita e puntuale analisi
tecnica dei progetti, già è chiaro dove si pensano di dislocare gli
impianti di trattamento rifiuti. Vediamo infatti che il nord del
Frusinate, nella Bassa Valle Latina, ingloba nell’ATO di Frosinone
cinque Comuni pontini che potrebbero contribuire al funzionamento delle
linee di incenerimento di San Vittore (impianto peraltro adeguato
tecnicamente al contenimento delle emissioni ed usufruente dei lucrosi
‘certificati verdi’, pagati dalla collettività), ora acquisito da
A.R.I.A. (ACEA Risorse e Impianti per l’Ambiente) spa, come da
Determinazione B9170 del 01.12.11 della Direzione Regionale Attività
Produttive e Rifiuti. Con la Determinazione consecutiva, B9171, stessa
data, A.R.I.A. acquisisce l’ex impianto di cdr di Castellaccio,
pressoché non operativo da alcuni anni. Ma l’impianto di TMB proposto a
Castellaccio non sarebbe funzionale alla separazione meccanico-biologica
del flusso di rifiuti del Frusinate, bensì a quello romano, in quanto
Paliano e Anagni sono assegnati dal Piano Rifiuti Regionale all’ATO di
Roma. L’Ordinanza del 06.01.12
del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale (Rifiuti) della
Provincia di Roma, il Prefetto Giuseppe Pecoraro, prende atto della
proposta ACEA spa - AMA spa del 29.12.11 di realizzare un impianto di
TMB a Castellaccio in 12 mesi. Un impianto faraonico, capace di trattare
300.000 tonnellate annue di rifiuto (dato: il Sole 24 Ore Roma), più
del doppio dell’impianto di TMB previsto a Colleferro, il 25% della cui
produzione sarà di cdr destinato agli obsoleti inceneritori cittadini.
Se fosse autorizzato l’impianto di TMB di Castellaccio con tale quantità
massima di rifiuto, si tratterebbe di uno degli impianti più grandi
d’Italia. Per la precisione, se si escludono quelli campani, sarebbe
secondo solo a Colfelice, com’è noto straordinariamente impattante sul
territorio, autorizzato al trattamento di 327.000 tonnellate annue (dati
Rapporto ISPRA 2011, Appendice 2)”.
“In questo modo - aggiunge
Francesco Bearzi, Coordinatore Retuvasa Provincia Frosinone - l’attuale
maggioranza della Regione Lazio potrebbe completare e perfezionare
l’operato delle precedenti Amministrazioni, realizzando il ‘triangolo
del rifiuto’ Colleferro-Paliano-Anagni. Ognuno si prenda le proprie
responsabilità e scongiuri il rischio di veder realizzato quanto sopra.
In primis, la Regione Lazio, se intende realmente risanare la Valle del
Sacco. Poi, la Provincia di Frosinone, che qualche mese fa si opponeva
alla rideterminazione degli ATO. Infine, le amministrazioni comunali.
Paliano, che virtuosamente promuove il rilancio de La Selva e si è
sempre opposta alla limitrofa discarica di Colle Fagiolara e
all’impianto TMB di Colleferro - quella che con bieca lungimiranza
politica è l’attuale capitale del trattamento dei rifiuti nella Valle
del Sacco - non potrà certo considerare la propria zona industriale come
avulsa dal territorio. Anagni, il cui abitato di San Bartolomeo (circa
1200 residenti) si trova a ridosso dell’impianto, deve mantenere lustri
di promesse alla popolazione contro l’eventualità di nuovi impianti di
trattamento rifiuti a Castellaccio. Per concludere, vediamo nei giorni
scorsi Unindustria (Confindustria) Frosinone lanciare segnali
incoraggianti in direzione della riformulazione del progetto
aeroportuale in chiave di eliporto e riprendere il sostegno all’ottimo
progetto Kipar. Evidentemente, la riqualificazione ambientale e
turistica della Valle del Sacco sarebbe incompatibile con la sua
destinazione a nodo nevralgico del trattamento rifiuti del Lazio”.
(per la documentazione allegata al presente comunicato, cfr. qui)
Ufficio stampa Retuvasa, 12.01.12

Su questo tema conferenza stampa sabato 14 gennaio ore 11 del Pd Anagnino presso radio hernica di Anagni alla presenza del consigliere regionale scalia, del consigliere provinciale felli e dei consiglieri comunali del pd locale. F.to Egidio Proietti Capogruppo Pd Anagnino
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