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Anagni. Un paese mezzo vuoto

Un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. E' l'immagine più adatta a descrivere Anagni tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. Un'immagine che trae spunto dalla lunga riflessione che il sindaco Noto ha voluto fare ieri per tracciare il bilancio dell'anno appena concluso e fare precisioni per quello appena iniziato. Un lungo elenco di successi, a giudicare Carlo Noto: i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, la stagione teatrale, la rassegna Rosso cesanese per cultura e turismo; il rispetto del patto di stabilità, ed il potenziamento delle strutture per l'amministrazione cittadina: l'attenzione all'ambiente, alla sicurezza ed al territorio; la difesa dell'ospedale; l'innovazione della macchina amministrativa, con il progetto e-government. E chi più ne ha più ne metta.
 
Ambiti che per l'opposizione danno unimmagine di Anagni del tutto opposta; per le finanze, basti citare la polemica degli ultimi tempi sui 6 milioni per l'acquisto dell'ex deposito militare, senza avere ancor deciso cosa farne; sull'ambiente, il ritardo nella partenza di effettivi progetti di difesa ambientale, come dimostra la riunione con l'Arpa saltata due volte; sull'ospedale, la polemica di quanti ritengono che il comune si sia mosso tardi e male, dopo l'azione dei comitati cittadini. Sull'economia, fanno testo le recentissime polemiche sull'ICI sui terreni edificabili, che renderà nolto caldo il consiglio comunale del prossimo 9 gennaio.
 
Insomma, tornando alla metafora iniziale, Anagni è davvero un paese diviso in due.
Paolo Carnevale
 

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