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VideoCon. La proposta di Scalia

Questa le lettera integrale che Francesco Scalia ha inviato a Mariella Zezza, assessore regionale al lavoro e formazione.


    Caro Assessore,
faccio seguito alla riunione dell'Unità di crisi tenutasi presso il tuo assessorato mercoledì scorso, per meglio precisare la proposta che in quella sede ho inteso avanzare e che mi sembra abbia trovato una preliminare disponibilità nelle forze sindacali presenti.   
    Il problema principale ed urgente che oggi abbiamo di fronte è evitare che il Curatore fallimentare, nel tentativo per lui doveroso di massimizzare il ricavato della liquidazione del compendio industriale, proceda ad una vendita a lotti del compendio stesso, senza tener conto delle prospettive di ripresa industriale dello stabilimento e, comunque, del reimpiego dei dipendenti Videocolor.


    L'unica soluzione possibile, a mio avviso, del problema in questione è rappresentata dall'esercizio da parte del Consorzio ASI di Frosinone del diritto potestativo in capo allo stesso, ex art. 63, comma 4, L. n. 448/1968, di riacquistare la proprietà dell'area e dello stabilimento. Qualora eserciti tale facoltà, il Consorzio dovrebbe corrispondere alla Curatela fallimentare il prezzo attualizzato di acquisto dell'area (si rammenta che fu all'epoca assegnata proprio dal Consorzio all'esito di procedura di espropriazione per pubblica utilità) e, per quanto riguarda lo stabilimento, il valore di questo, come determinato da un perito nominato dal Presidente del Tribunale di Frosinone, decurtato dei contributi pubblici attualizzati ricevuti dal cessionario per la realizzazione dello stabilimento.


    Considerando l'epoca in cui lo stabilimento Videocolor è stato realizzato, epoca in cui il nostro territorio era destinatario di consistentissime provvidenze pubbliche per la realizzazione di iniziative industriali, è lecito ipotizzare che la somma che il Consorzio sarebbe chiamato a corrispondere sarebbe di agevole copertura. Ho conoscenza, infatti, di situazioni in cui i Consorzi industriali, esercitando la facoltà che ho sopra richiamato, non hanno dovuto corrispondere alcunchè per l'acquisto dell'area e dello stabilimento, in quanto il valore dei contributi pubblici all'epoca erogati (il quale, si ribadisce, deve essere rivalutato e quindi attualizzato) superava l'importo stimato dal Tribunale.


    Questa operazione, poi, consentirebbe di assicurare al Consorzio ASI ed alla Regione la regia della riconversione industriale del sito.
    Considerate le manifestazioni di interesse che sono state sinora formalizzate e la stessa iniziativa dei Giovani di Confindustria Nazionale, svoltasi recentemente nei locali dello stabilimento ed alla quale tu stessa hai partecipato, si potrebbe immaginare di realizzare in quell'area un distretto di rilevanza nazionale per la produzione di componenti nel settore delle energie rinnovabili.


    A tal fine l'ASI potrebbe mettere a gara la concessione in comodato d'uso gratuito di parti dello stabilimento per l'insediamento di iniziative industriali in quel settore con il vincolo della riassunzione del personale ex Videocolor. La Regione, dal canto suo, potrebbe concentrare in quella realtà le numerose misure di attrazione e di incentivo di nuove iniziative industriali di cui dispone: penso all'esenzione dei tributi regionali per la fase dello start up, agli strumenti a valere sui fondi comunitari per il sostegno alla ricerca ed all'innovazione tecnologica (entro il 2015 dobbiamo spendere e rendicontare ancora circa 500 milioni di euro del POR-FESR 2007-2013, pena la loro restituzione all'Europa!), agli strumenti sempre a valere sui fondi comunitari per la formazione e la riconversione del personale (il FEG, che tu hai proposto, rappresenta, a tal fine, una straordinaria opportunità).


    Tutto questo, inoltre, non pregiudicherebbe (anzi, favorirebbe), il lavoro del Ministero dello Sviluppo Economico di ricerca di un grande gruppo industriale nello stesso settore produttivo, qualora l'iniziativa descritta fosse realizzata d'intesa con lo stesso Ministero.


    Se condividi questa proposta, ti pregherei di sollecitare il Consorzio ASI di Frosinone ad esercitare il diritto potestativo riconosciutogli dalla norma che ho sopra citato, assicurando, nel caso ci fossero somme da corrispondere alla Curatela, il contributo della Regione, che sono convinto sarebbe inferiore ai 10 milioni di euro che la Giunta Regionale ha meritoriamente confermato come destinati alla soluzione della difficile e drammatica vertenza in questione.


    Certo della tua disponibilità a valutare l'ipotesi che ho prospettato, ti invio i miei più cordiali saluti.
    

Roma, 12 luglio 2012 - on. Francesco Scalia

Commenti

  1. non si deve spezzettare la fabbrica, sarebbe un errore gravissimo....pensateci se siete eticamente corretti e lungimiranti. Ci sono vecchi volponi attorno all'"osso" ex Videocolor.

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