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Scalia: «Le procedure illegittime della ASL di FR»


COMUNICATO STAMPA

Nomine Asl, Scalia: “Oggi arrivano le risposte ad un'interrogazione che ho fatto mesi fa. Presentammo anche una proposta di legge sulle nomine Asl”


«Lo scorso marzo presentai invano alla Polverini un’interrogazione urgente per capire le modalità con cui il Direttore della Asl di Frosinone, il dott. Carlo Mirabella, aveva proceduto all’attribuzione di una ventina di incarichi dirigenziali ex art. 18 del CCNL. Oggi abbiamo le risposte che per mesi abbiamo atteso, e la conferma che i sospetti circa le ragioni per cui la direzione della Asl di Frosinone stava adottando procedure illegittime, erano più che fondati».  A dichiararlo il consigliere regionale del PD, Francesco Scalia, che sullo scandalo delle nomine Asl, aggiunge: «Era del tutto evidente, infatti che la Asl di Frosinone non stava rispettando le normative vigenti, che escludono che l'incarico dirigenziale ex art. 18 abbia carattere fiduciario. Nell’interrogazione chiarivo, infatti, che nel momento in cui la norma impone una valutazione comparata dei curricula e limita la nomina a soggetti in possesso di precisi requisiti, la scelta non può avere natura fiduciaria, come invece -ed oggi si comprende il perchè!- sosteneva strumentalmente la direzione ASL».
 

«Come Gruppo PD – conclude – abbiamo avvertito l’esigenza di adottare ulteriori misure di trasparenza e meritocrazia sul sistema delle nomine dei direttori generali, amministrativi e sanitari delle Asl, e nello stesso mese di marzo presentammo una proposta di legge, rimasta inascoltata dalla maggioranza di centrodestra, che le nomine – come si è visto – preferisce farle in altro modo, violando anche le regole esistenti.  Questa proposta di legge, se approvata, avrebbe potuto rivoluzionare il sistema di selezione dei dirigenti delle Asl, premiando capacità e professionalità. Nel testo – conclude - si proponeva la modifica del meccanismo dello spoil system per i direttori generali, adeguando la normativa regionale alla sentenza n. 104 del 2007 della Corte Costituzionale; e l’istituzione di un elenco regionale degli aspiranti alla nomina a direttore, tenuto ed aggiornato da una commissione di garanzia, a cui affidare il lavoro di vigilanza e controllo».

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