Passa ai contenuti principali

The end










«...E l'ultimo, per favore,
chiuda la porta....»









Il recente smottamento di una strada nel quartiere di San Filippo è la metafora di questa città amministrata dalle destre. Che affonda lentamente nei suoi problemi mai affrontati e quindi mai risolti. A questa situazione disperante si sta aggiungendo, da un mesetto, un ulteriore elemento peggiorativo. Si tratta dello stratosferico immobilismo nel quale la città è impantanata. Non si tratta più, però, del solito, consueto e ben noto immobilismo gestionale e politico che è stata la caratteristica unica di queste destre. E' qualcosa di molto, molto più profondo e devastante.

C'è un Sindaco che ha ritirato le deleghe per rimescolare gli equilibri politici e per ridare slancio, così dice, all'azione amministrativa. Ma la riunione di maggioranza nella quale il nuovo equilibrio dovrebbe essere ufficializzato è slittata di settimana in settimana, e tutto è dannatamente immobile.

Tutto fermo. Una intera città nel più completo sbando politico. L'unica cosa che pare muoversi, in realtà, fibrilla. Sono tutti coloro che in questa situazione, da una parte e dall'altra, non si preoccupano affatto dell'agonia della città. Preferendo (ri)organizzare il proprio futuro politico. Inciuciando. Intrallazzando. Complottando. Trattando salti di fosso. Passi di gambero. Movimenti da saltacavallo.

Come se non fosse accaduto nulla. Come se la gente non avesse raggiunto il punto di non ritorno. Come se potesse essere ancora possibile ricominciare daccapo. Con le stesse facce. Le stesse, inutili, promesse. Le identiche mascherate buone solo per smontare quel poco che rimane ancora di quella che, un tempo, era la città di Anagni.

Ebbene. Sarà il caso allora di dirglielo chiaro e tondo, a tutti costoro. Da una parte e dall'altra. Il vostro tempo è finito. La partita è chiusa. Addio, e grazie per tutto il pesce.

E' arrivata l'ora di staccare la spina. Ma non solo quella di un'amministrazione destra che ha portato Anagni tanto in basso. E' arrivata l'ora di staccare la spina a tutta la politica cattiva. Traditrice. Indifferente. A quella politica che, da una parte e dall'altra, e da nord a sud, ha creato, alimentato e radicato il sistema. Quello che ha portato la politica là dove la politica non dovrebbe stare. Sostituendola al merito. Alla competenza. Alla capacità. Quello che ha creato una classe politica generalmente mediocre. Che ha creduto di sostituire la gestione equilibrata e responsabile dei problemi con un clientelismo primitivo e gerarchico.

E' arrivata l'ora di staccare la spina. Niente sarà più come prima. La rivoluzione sociale. Civica. Politica. Che questa città, insieme a tutto il paese, sta aspettando da oltre un decennio. E' maturata nel cuore profondo di Anagni. Nella tragedia delle sue fabbriche che non danno più lavoro. Del suo ospedale che tra poco non curerà più nessuno. Dei suoi edifici scolastici chiusi. Delle sue istituzioni educative al limite della sopravvivenza. Del suo ambiente inquinato. Del suo territorio non curato. Nell'abbandono del centro storico ma anche dei quartieri periferici. Terre di nessuno buone solo per costruirsi feudi politici.

E' da tutte queste ferite che la città sanguina. E' in questo disastro che la rivoluzione civica che verrà è nata. E sarà dall'amore tradito per Anagni che questa città riprenderà se stessa. Si riconquisterà. Casa per casa. Strada per strada.Voto per voto.

La stagione della politica inutile. Delle convergenze parallele. Delle caste. Dei privilegi. Dei favori. Degli scandali. E' finita per sempre. Il gioco è finito. Spegnete la luce. Staccate la spina ed andate tutti a casa.

E l'ultimo, per favore, chiuda la porta.

[Ave]

Commenti

  1. mI SEMBRA CHE COMUNQUE ANCHE LA GENTE HA STACCATO LA SPINA. nON VEDO PRATICAMENTE PIù COMMENTI SU QUESTO BLOG E IN GIRO NELLE STRADE TUTTO TACE. FERMO RESTANDO CHE C'E' ANCORA CHI LI DIFENDE!!
    SORPRENDENTE IL FREMITO DI ORGOGLIO ANAGNINO CONTRO I MEDIA!!!! INVECE DI RIFLETTERE SU CHI HANNO VOTATO....

    RispondiElimina
  2. Vorrei dire molte cose ma rischierei di ripetermi allora ho scelto di donarvi questa splendida poesia di Neruda.
    Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
    giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
    rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
    Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
    bianco e i puntini sul...le i piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
    sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
    all'errore e ai sentimenti.
    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
    lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
    sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
    consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
    non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
    chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
    giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
    fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
    chiedono qualcosa che conosce.
    Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
    felicità.
    Di Pablo Neruda
    VitamineK

    RispondiElimina
  3. Quindi ti candidi? uahuahuahuauahuahuauah!!!

    RispondiElimina
  4. Tutta st'invidia perché non avete una delega [...] e a voi la strada davanti casa [...] non ve la rifanno!! Rosiconi! XD
    SCS

    RispondiElimina
  5. Ma chi so ste vitamine K? Un gruppo politico o l'ennesimo salotto?

    RispondiElimina
  6. Dichiaro ufficialmente che il salotto di casa mia è esclusivamente mio.

    E le VitamineK, che non hanno beneficiato e non beneficeranno di alcun bonifico da parte di nessuno, non hanno alcuna possibilità di comprarsi un salotto.

    Al massimo, un tavolinetto da pic nic.

    [Ave]

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.