Passa ai contenuti principali

Tutto scorre. L'ospedale resterà


Tutta la città sta combattendo una battaglia durissima. Ed impari. La peggiore politica che ci sia capitata. Una destra affaristica. Scandalosa. Arrogante. Ha avviato da oltre un anno le pratiche per chiuderci l'ospedale. Una struttura storicamente importantissima, che ha accompagnato lo sviluppo di tutto il territorio.

Se non fosse stato per i cittadini, alcuni più coraggiosi di altri, che hanno saputo trascinare l'intera città. Il nostro ospedale sarebbe chiuso dal 1 ottobre 2011. Invece. Seppure agonizzante, la struttura rimane aggrappata alla decisione dei magistrati, che ancora potrebbero salvarlo. Il Consiglio di Stato ci ha già dato ragione, ed il TAR potrebbe confermare ancora una volta, definitivamente, il risultato positivo.

Purtroppo per noi, la sentenza che aspettavamo tutti ieri è stata rinviata al 10 aprile 2013. Non è una bella notizia. Perchè la ASL di FR, così come fatto in questi ultimi tempi, nei quali ha intensificato i suoi sforzi per togliere ossigeno al nostro ospedale, per chiuderlo di fatto, avrà altro tempo per organizzare quella che, eufemisticamente, ha chiamato rimodulazione.

Per questo occorre vigilare. Occorre non abbassare la guardia. La grande, magnifica manifestazione di venerdì scorso ha mostrato che tutta la città, piano piano, sta riacquistando la vista. Quella indispensabile per rendersi conto dei danni stratosferici che la scellerata politica destra ha causato al territorio. Ma ha mostrato anche che sono finiti i tempi dell'inganno. Delle promesse tradite. Del finto amore per questa città.

Arrivare al 10 aprile non sarà facile. Riuscire a trascinare l'esistenza, anche come ectoplasma, del nostro ospedale fino a quella data sarà compito delicato e complicato. Ma, forse, per una volta potrebbe finalmente tornarci utile la politica. Le elezioni regionali, infatti, quelle stesse che la signora Polverini ha tentato in tutti i modi di rinviare, ci saranno a febbraio. Anche nella nostra città dunque sfileranno politici e politicanti. Candidati dell'una e dell'altra parte. Forse, e finalmente, la Regione Lazio verrà sottratta alla disponibilità dei responsabili di questo disastro. Forse, e finalmente, potremo salutare altri referenti. Potremo contare sulla nascita di altre sinergie. Che, e ci vuol poco a capirlo, saranno sicuramente migliori dello schifo al quale siamo stati obbligati negli ultimi anni.

Poichè la città è in credito con la politica, la politica deve risarcirci. E deve farlo recuperando la propria credibilità. Venendoci a proporre una nuova alleanza col territorio. Un patto per la ricostruzione. Per uno sviluppo reale. Concreto. Sostenibile. In questo patto dovrà esserci, tra le altre cose, il nostro ospedale. Che solo una scellerata e distruttrice politica destra poteva progettare di chiudere. Un ospedale funzionante. Efficiente. Al servizio di una popolazione di oltre 80.000 anime.

Dunque la battaglia non è ancora finita. Lo scontro finale è stato rinviato, ma noi si andrà avanti. La bella prova di maturità di venerdì scorso ha dimostrato che questa città, finalmente, ce la può fare. Perchè ha appena iniziato a svegliarsi dal torpore imposto dalle destre. L'incubo sta per finire. Stiamo per svegliarci. E, quando finalmente riapriremo tutti e due gli occhi, scopriremo che le Polverini. I Fiorito. I Noto. Sono già storia. Appartengono già al passato (politicamente nefasto) di questa città. Di questo territorio. Perchè certi politici passeranno. Anzi sono già passati. In fretta.

Ma Anagni. Col suo ospedale. Resterà per sempre.

[Ave]

Commenti

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.