In occasione del 68°anniversario della Liberazione, Sinistra Ecologia Libertà Anagni incontrerà i cittadini presso Piazza Cavour a partire dalla mattina, non solo per commemorare coloro che si sacrificarono per liberare il Paese dal dominio nazifascista, ma per ragionare sul significato più profondo di questo evento storico.
Parlare di Resistenza e di Liberazione vuol dire parlare di cittadinanza, libertà e partecipazione; la Carta Costituzionale che nasce da questi principi, contiene un progetto di società che si fonda su diritti individuali e sociali fondamentali e inalienabili. I diritti costituzionali oggi si sono trasformati però in privilegi: basti pensare al diritto al lavoro, ad un’istruzione pubblica, alla salute. Non si parla più di stato di diritto nel quale ognuno partecipa alla costruzione continua di una realtà migliore e a misura d’uomo, ma di stato a misura di mercato.
La nostra città non è immune da questo destino: la crisi occupazionale, la chiusura e ridimensionamento dei nosocomi, lo stato delle scuole ne sono la prova. Ecco allora che il diritto allo studio è un privilegio con spese a carico degli studenti e genitori sempre più onerose, perché da una parte tutti i servizi che riguardano questo ambito spesso sono esternalizzati (ed è così che ci si ritrova a pagare tariffe molto alte per la mensa scolastica ad esempio). Per non parlare di diritto alla salute: come già asserito si chiudono ospedali pubblici e si limitano i servizi di base sempre per logiche di bilancio e mercato, logiche dalle quali tutti i cittadini vengono esclusi. Ecco come anche il diritto alla salute diventa un privilegio. Di conseguenza il diritto di cittadinanza e partecipazione è reso vano dalle cosiddette “logiche di Palazzo”.
Ecco perché la ricorrenza della Liberazione deve essere un momento di riflessione: abbiamo reso vano il sacrificio di molti partigiani dimenticandone il significato più profondo e non lottando per esso? Forse non abbiamo soltanto dimenticato ma non abbiamo mai avuto consapevolezza di ciò che ci spetta di diritto e da sempre abbiamo preferito delegare o “elemosinare” quelli che erroneamente abbiamo considerato sempre favori personali, privilegi appunto e non diritti! Probabilmente siamo stati noi a trasformare lo Stato di diritto in Stato dei privilegi. Ci auspichiamo dunque che questa si trasformi in un’occasione per riflettere sul significato più profondo di libertà e democrazia e di celebrazione di tutti i partigiani morti per esse.
Viviana Cacciatori, coordinatrice cittadina di SEL Anagni
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