Passa ai contenuti principali

Tarocchi celesti

[da Repubblica]
Apocrifo è un vocabolo un po' difficile. Deriva dal greco. Semplificando, significa «non autentico». Ossia falso». Normalmente ci s'imbatte in questo vocabolo allorquando si studiano i testi sacri. Perchè lì ci sono molti testi apocrifi. E lo studioso serio sa riconoscerli e distinguerli dagli altri. Quelli autentici.

Chissà se il giudice Alfredo Robledo, in quel di Milano, ha mai coltivato la passione per la patristica. E chissà se si sarebbe mai aspettato di essere costretto ad usare proprio quel vocabolo per una cosa modernissima. Anzi. Attualissima. Eggià. Perchè in un atto da lui firmato recentemente, ha scritto proprio così: «firme apocrife». Per dire, insomma, «false».

Questo giudizio il giudice l'ha apposto a proposito delle famose firme per la presentazione delle liste alle elezioni regionali lombarde del 2010. La lista Formigoni e quella del PdL, ha detto Robledo, contengono firme apocrife. False. In particolare, quella di Formigoni di falsi ne contiene ben 723. I radicali, che avevano avviato la causa, hanno però poco da festeggiare. Questo numero infatti sarebbe stato più che sufficiente per invalidare le elezioni, che poi Formigoni vinse. Ma, naturalmente, questa verità è giunta fuori tempo massimo. Il signor Formigoni non è più un celeste lombardo. S'è trasferito al Senato. Dove può indisturbatamente proseguire la sua celeste carriera politica. E da oggi, aggiungono, ha persino la responsabilità di votare il Presidente della Repubblica.

Ecco. Le vicende di questo individuo. La vicenda di questi falsi. La vicenda della giustizia che arriva troppo tardi. Fa tutto parte, pienamente, della storia di questo paese. Noi siamo così. Noi siamo proprio questi. Arriviamo sempre a tempo scaduto. In economia. In politica. In Europa. Nella giustizia. Riusciamo sempre ad arrivare quando gli altri se ne sono già andati. Quando la festa è finita.

Sarà forse per il sole. Il mandolino. Il mare. Chissà. Ma forse son cose che non vanno prese alla lettera. Forse sono solo metafore. Perchè a Milano non c'è sole. Non c'è mandolino. Non c'è mare. In compenso ci sono «firme apocrife». Che avrebbero potuto annullare tutto. Ed invece saremo costretti ad ingoiare l'ennesima umiliazione. L'ennesima ingiustizia.

Anche linguistica. Perchè certi vocaboli sono un po' più nobili di altri. Ed andrebbero usati solo per cose nobili. Non per indegnità come queste. Non per simili vergogne. Per tale evento sarebbero andate bene altre sillabe. Più terra terra. Più basse. Proprio come il livello civico e politico indecente evidenziato dalla vicenda.

Sarà dunque il caso di usare, per questa vergogna, un vocabolo più appropriato. Le firme per il signor Formigoni non erano «apocrife». Erano «taroccate». Ecco. Così è molto, molto meglio.

[Ave]

Commenti

  1. Più passa tempo e da questo partito escono cose inaudite.

    Poi il loro capo mi viene a parlare di Democrazia... si dovrebbe stare zitto.

    Ma che schifo è?

    Massimiliano A.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Roma-Anagni. Neve, neve, alalà

[La riconoscete? Piazza Cavour sotto la neve. Cercate il Comune, lì sotto. E se lo trovate avvertiteci.]

Anagni. Il sabato del villaggio (sportivo)

Non so cosa ne avrebbe pensato Leopardi, ma noialtri ci accontenteremo. Insomma. Se stasera non sapete proprio cosa fare, andate coi vostri figli allo Sport Village (forte il nome, eh? sembra roba seria). Infatti le società sportive che gestiscono gl'impianti della città offrono il primo Sabato dello Sportivo . Vi dico subito che a me pare una cosa molto simpatica. E con ciò son sicuro di far felice il mitico assessore Vecchi , quello che, ogni volta che m'incontra, mi chiede ridendo: «Ma quand'è che la pianti di dire str****te? Possibile sempre tutto male? Almeno una cosa buona, una sola» . Al che, immancabilmente, sempre col sorriso, rispondo che «smetterò di scriverle quando voi smetterete di farle, le str **** te» . Bene. Con un colpo solo, finalmente, faccio felice anche lui. A seguire vi giro il comunicato ufficiale. Nel quale, e ne son contento assai perchè mi erano un po' mancati, ultimamente, è tornata in forma variata la vecchia abitudine dei ringraziamenti...

Anagni. Verrà il futuro. Ed avrà questi occhi

Si sa come succede. Il bicchiere mezzo pieno somiglia sempre in modo impressionante al bicchiere mezzo vuoto. E siccome non sono certo il tipo che i bicchieri li rompe, quando magari non piacciono, non mi tirerò indietro neppure stavolta. Sabato pomeriggio, alla manifestazione, nel momento migliore saremo stati un 200 persone. Cifra più cifra meno. E, da come si vuole guardare il bicchiere, è possibile dirne cose diverse.