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Un normale 25 aprile. Senza memoria


Mi capita sempre più spesso di trovarmi nella posizione di chi non capisce, di chi si pone continuamente le stesse domande. Uno di questi momenti si è ripetuto ieri, mentre mi chiedevo perché il calendario portava la data del 25 aprile in ROSSO.

Ho sempre saputo e sentito il significato di questa giornata ma, anno dopo anno, mi sento sempre più solo e nostalgico e mi ritrovo a guardarmi intorno e vedere sempre più il buio che mi circonda. Ieri però mi ero svegliato fiducioso e speranzoso ed ero veramente sicuro che nella mia piccola cittadina, forse, qualche cosa si sarebbe mosso e ricordato.

Ho preparato lo zaino, carico di euforia. Io ed il mio piccolino ci prepariamo insieme, pronti a passare una giornata nelle strade della nostra cittadina, a festeggiare la LIBERAZIONE con eventi culturali e commemorativi, oltre che sportivi. E ci saranno pure mercatini eco-solidali.

Ho lasciato la macchina nella circonvallazione e sono salito a piedi per le scale del parco della Rimenbranza convinto di incollare un sorriso sul mio viso nel trovarlo pulito e pronto per accogliere i turisti ed i cittadini che, come me e mio figlio, oggi festeggeranno la giornata della memoria e della Liberazione.
Non passano neppure pochi minuti e mi trovo dinanzi alla solita schifezza: sporcizia, immondizia, erba altissima, la fontana del parco diventata uno stagno di acqua puzzolente e piena di schifezze. Per non parlare dei giardini intorno: insomma un vero e proprio schifo.

Continuo la scalinata oramai sempre più deluso e sconsolato. Ed infatti, arrivando in piazza, capisco subito che nulla di quello che avevo immaginato sarebbe accaduto. Nessuna celebrazione della Liberazione è in programma. Nessuna giornata della memoria e nessun insegnamento per la generazione di mio figlio, che possa servire a spiegargli perché oggi non è andato a scuola.

Abbiamo trovato un banchetto di SEL che a proprie spese e fatica distribuiva un giornalino in cui si ricordava l'importanza del 25 Aprile. E poi una piccola locandina abbandonata in un piccolo spazio dove si ricordava che oggi è festa Nazionale. Ma, per il resto, si è respirato solo l'odore di una giornata da scampagnata.
Nella piazza del paese c'erano stand eco-solidali. Ho trovato banchetti di associazioni sociali, TIME4LIFE, e piccoli teatrini per bambini. Tutto era molto gradevole, ma poco valorizzato. Prchè potenzialmente valido ma messo in un calderone di festa paesana dove bancarelle e palloncini la facevano da padrone.
Ecco che mi sono ritrovato ancora a pormi la stessa domanda un'altra volta: ma perché il calendario segna rosso il 25 Aprile? Mentre mio figlio mi chiama e con la faccia delusa e stanca mi dice: «Papà andiamo via, qui non c'è nulla per me e mi avevi promesso che mi sarei divertito».

A voi la risposta. Perché il 25 aprile non si lavora ed i nostri figli non vanno a scuola?



VitK2

Commenti

  1. Il Parco della Rimembranza racchiude (e ne è il simbolo secondo me) quanto la forza politica che governa Anagni tenga alla città stessa e di conseguenza ai suoi abitanti.

    Qui c'entra poco il colore politico, qui c'è in ballo l'amore per il posto in cui vivi, amore che non c'è stato da un bel po' di anni.

    Massimiliano A.

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