Passa ai contenuti principali

Una coscienza piccola piccola



C'è un senso disperante che sa di sconfitta, ad ascoltare Comi Lara (PdL). Sconfitta per il buon senso. Per la storia di questo paese. Per l'educazione. Lei non riesce a spiegarsi il gesto di Umberto Ambrosoli, già candidato governatore della Regione Lombardia. Il quale, durante il minuto di dilenzio che l'assemblea ha voluto tributare al divo Giulio, ha preferito uscire dall'aula. Per rientrarvi soltanto a cerimonia conclusa. Il giovane Ambrosoli ha compiuto questo gesto con un'umiltà ed una correttezza estrema. Nessuna polemica. Nessuna bava alla bocca. Neanche un fiato. Silenziosamente è uscito. Silenziosamente è rientrato. Intervistato sul gesto ha detto: «E' giusto che le istituzioni lo ricordino, ma le istituzioni sono fatte di persone e ognuno fa i conti con la propria coscienza».

Basterebbe una conoscenza (oltre che una coscienza) non superficiale della storia di questo paese per sapere che il giovane Umberto è figlio di Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato da un sicario agli ordini di Michele Sindona. Omicidio per il quale molti sospettano che il mandante politico sia stato proprio Andreotti. Il quale, a proposito dell'avvocato ammazzato, ebbe anche a dire che «se l'era cercata». La signora Comi Lara, evidentemente, tutto questo ignora. E, a parte la solita impeccabile frangetta, non riesce a mostrare se non una inconsapevolezza umana, storica e politica da mettere i brividi.

Di fronte al gesto di un figlio che, con una dignità degna di un'altra civiltà, ha preferito rispettare il padre col silenzio, la signora Comi Lara ha saputo opporre solo il mantra di un bigottismo vuoto che ha saputo far diventare anche odioso. «Ma è morto!», riferendosi ad Andreotti, ha continuato a ripetere. «Qui c'è una persona morta!».

Sbagliato, signora Comi. Anche stavolta. Perchè di morti, ahimè, ce ne sono almeno due.

[Ave]

Commenti

  1. Ma di che stamo a parlà? Del vuoto pneumatico? Dei pigiatori/pigiatrici di bottoni di cui s'è circondato nonno Sirvio?

    E' tempo perso.

    E' come pestare l'acqua nel mortaio, è come voler asciugare gli scogli.

    RispondiElimina
  2. Che si chiami Comi Lara o Nicole Monetti l'immagine che trasmettono certe figure é sempre lo stesso.

    RispondiElimina
  3. Eppure continuano a votarli!!!

    RispondiElimina
  4. Ma di vuoti pneumatici è piena l'Italia, sennò stavamo così?

    Anagni poi ........ è piena di gente che [...]

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.