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Analisi Regionali 2010. Roberto Cicconi

Prosegue l'analisi del voto delle recenti Regionali. Oggi è la volta di Roberto Cicconi, esponente del locale SEL. Lo ringrazio per gli spunti di discussione che ci offre, e ricordo a tutti che qui a fianco, nella colonna di destra, c'è il link ad una pagina nella quale sono elencati tutte le analisi giunte in redazione, che potete ri-leggere e confrontare quando volete. [Ave]

ROBERTO CICCONI (SEL)
Ho aspettato un po’ a rispondere all'invito non per inerzia, ma per il semplice motivo che la ricerca delle ragioni di una sconfitta, soprattutto da parte di chi sente di averla subita, come lo scrivente, deve cercare di essere la più lucida possibile onde non ricadere nei soliti luoghi comuni che ci hanno fatto diventare ciò che non riusciamo più ad essere: La Sinistra appunto.

La prima cosa che mi fa riflettere è che paradossalmente condivido buona parte dell'analisi di Valeriano Tasca, persona degna di stima, ma che politicamente è ben lontana dal sottoscritto. Condivido innanzitutto il giudizio su Berlusconi, sulla capacità che ha, a prescindere dai mezzi che adopera, di spostare consensi, di coinvolgere le persone, tante volte sulla base del nulla. Ha una marcia in più, bisogna dargliene atto, spinto probabilmente da quello spirito competitivo che in tutta la sua vita lo ha portato a primeggiare ad ogni costo, a prescindere da cosa ciò potesse comportare. Il Pdl ne trae semplicemente giovamento, senza fatica alcuna resta nella scia del suo leader, allineandosi, se non prostrandosi alle sue esigenze, brillando di luce riflessa.

Altra storia per il Pd, nato dalla convinzione che il modello americano vada bene anche da noi, cosa evidentemente non condivisibile, dati i diversi percorsi storici che hanno attraversato il Bel Paese e gli Stati Uniti d’America. Il Pd oltretutto non ha un Berlusconi, non ha la sua forza, anche perché, bisogna rimarcarlo, il nostro Premier rappresenta un’anomalia unica  in un paese che un tempo si vantava di essere la culla del diritto.

Nelle elezioni regionali, in particolare nel Lazio, si è avuta poi una commistione di fattori che hanno portato al risultato che tutti conosciamo. Il caso Marrazzo, l’alleanza dell’Udc con il centro-destra e da ultimo quello che io definisco il caso “Bagnasco”. La continua intromissione della chiesa nella politica italiana è qualcosa di non più tollerabile, “Libera chiesa in libero Stato” diceva il Conte di Cavour, riprendendo una frase del francese Charles de Montelambert, che considero l’emblema di quelli che dovrebbero essere gli equilibri tra Stato e Chiesa in un paese normale. Troppe volte ho sentito dire che la candidatura di Emma Bonino sia stata non appropriata, sulla base della presenza dello Stato del Vaticano nella nostra Regione. Credo invece che senza di Lei la sconfitta sarebbe stata molto meno onorevole.

A livello locale un giudizio deve essere dato sul fenomeno “Fiorito”, una persona che meno di 10 anni fa era un normale studente ed ora è probabilmente la persona più  potente della nostra provincia. La sua ascesa politica ha dell’incredibile, aiutato anche da una sorta di snobbismo politico che gli allora politici locali del centro-sinistra hanno adoperato nei suoi confronti. Egli si è beneficiato di questo atteggiamento, nonché della convinzione che il suo successo fosse un fenomeno estemporaneo, ha compattato un centro-destra alla deriva, lo ha trasformato in un’autentica macchina da guerra (e di voti) soprattutto in campagna elettorale.
E’ diventato a livello locale quello che Berlusconi è a livello nazionale, un vortice a cui o ti allinei (mi riferisco ai componenti del centro-destra) o ti spazza via. Sento dire dall’amico Egidio che è in discesa di consensi, così come Berlusconi. Purtroppo non credo sia così. Credo invece che il suo risultato ad Anagni (che sarebbe stato straordinario per chiunque altro) sia più figlio di piccole invidie interne che della mancanza di un reale consenso nel centro-destra.

Noi gente di Sinistra dobbiamo tornare a essere ciò che eravamo: non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo competere su un campo che non ci appartiene, ossia quello dei fiumi di denaro in campagna elettorale, quello dell’appropriazione dei giornali, quello dell’oscuramento e della denigrazione dell’avversario ad ogni costo.

Dobbiamo tornare ad essere propositivi, ascoltare le persone nella loro quotidianità, liberarci da quell’atteggiamento di nicchia nel quale ci siamo rinchiusi. E soprattutto dobbiamo aver ben presente la forza del nostro avversario dell’impegno che serve per affrontarlo e batterlo e soprattutto dobbiamo rispettarlo in quanto tale.

Altrimenti continueremo a leccarci le ferite e ad autocommiserarci.

Ave

Commenti

  1. Con Roberto, politico di Sinistra, ci si potrebbe fare una bella alleanza alle prossime comunali. La politica dovrebbe riuscire ad andare oltre gli steccati stupidi, imposti da dirigenze di partito poco attente alle situazioni locali, e poter essere un confronto di soluzioni ai problemi.
    Utopia? O forse un ricordo del caso Milazzo.........
    Valeriano Tasca

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  2. Mmm... Prove di inciucio? Piccoli equivoci senza importanza?

    O forse, chissà, la prova che potrebbe pure esistere una politica diversa?

    Una volta che si rifiutano (ma per davvero) i personalismi. Una volta che si rinuncia ai sogni di gloria personalistici. Cosa rimane della politica?

    Solo uno spirito di servizio nei confronti della comunità.

    C'erano una volta le liste civiche... ma questa è (sarà?) un'altra storia.

    [Ave]

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  3. Si vabbè...intanto mi pare che il Valeriano stia nello stesso partito degli amici di Berlusconi e Fiorito (che anche grazie ai voti de La Destra diventerà assessore regionale)...poi magari ci viene pure a dire che loro non pensano alle poltrone...infatti adesso Storace se ne starà a casa vero???

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  4. Con il buon senso, con ii buoni propositi e sopratutto con buoni interlocutori tutto è possibile,l'importante è volerlo veramente, se è così il futuro può essere sicuramente più roseo.
    Roberto Cicconi.

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  5. Mi meraviglia che il signor Tasca si dice favorevole a un'alleanza con altri partiti lontani dal suo... Alle ultime elezioni comunali aveva questa possibilità per arginare lo strapotere dell'amministrazione di centrodestra, che tanto criticava. Eppure è tornato a sostenere Fiorito e company. Oltretutto con il bel risultato che l'eletto della Destra alla prima occasione ha voltato le spalle al partito. Caro signor Tasca, le parole non bastano. Il suo partito sta dalla parte di chi lei critica.. Un po' di coerenza non guasterebbe!!!!!

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  6. Condivido l'analisi del voto di Roberto Cicconi!
    Ed a tutti gli altri amici del centrosinistra dico, torniamo a lavorare tra la gente con il nostro passo senza inseguire nessuno.
    Ciò essendo, costruttivi e propositivi!
    Saluto tutti con rispetto, Tonino Cellini.

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  7. forse in Italia stà facendo timidamente capolino quello che da circa 200 anni è già una realtà nel mondo, cioè l'interesse nazionale e l'attenzione alla cosa pubblica? Speriamo non sia tardi....oppure speriamo che quello che viene spacciato per federalismo non sia un ritorno al feudalesimo.....

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  8. Il signor Tasca dovrebbe essere un po' più coerente. Critica e poi favorisce le stesse persone che critica. Lo ha fatto anche prima delle ultime elezioni comunali di Anagni criticando l'amministrazione di centrodestra, salvo poi allearsi con chi criticava. Oltretutto, restando senza consigliere visto che l'eletto della Destra alla prima occasione si è dichiarato indipendente (conseguenza di quel metodo che tanto Tasca e company criticavano prima delle elezioni)Signor Tasca, le belle parole restano parole. Ma i fatti?

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  9. Sicuramente ricorderete l'esperimento di "Insieme oltre i Poli". Era nato da un ideale di fondo: sottrarre alla Grande Effe il controllo esercitato su tutta la destra anagnina. Non si rinnegavano tanto i valori destri, quanto il modo col quale la Grande Effe aveva gestito il potere ricevuto.

    Certo su quell'ideale si erano innestati anche personalismi assai evidenti, ma la prospettiva di partenza era precisa. Mai un anagnino, figlio del popolo, caricato di così grandi speranze, era stato capace di deludere i suoi stessi fan tanto profondamente.

    Sappiamo tutti com'è andato a finire quell'esperimento. Ma forse non lo abbiamo analizzato a sufficienza. Forse ci siamo lasciati sfuggire di mano la riflessione su ciò che gli è accaduto. Di fatto, quell'esperimento è miseramente fallito. Ha prevalso la ragion di stato. Sono, chi più chi meno, tutti rientrati all'ovile. Tutti di nuovo in riga, come bravi soldatini. La pressione esercitata è stata enorme, a partire dalle segreterie che stanno più in alto. Chi ha dimenticato, tanto per fare un esempio, la tirata d'orecchie che proprio il nostro Valeriano si prese dal suo provinciale?

    La Grande Effe ha ottenuto un eccellente risultato in Ciociaria. Ma forse non sarebbe inutile rammentare che, in un certo senso, non aveva alternative. Per mesi COG ha ospitato, in prima pagina, uno striscione bello ampio col suo nome in evidenza. Ed abbondanti sono state le manchette di testata, quelle più costose, con lo stesso slogan ossessivo. Per non parlare del paginone finale, sponsorizzato da una fantascientifica "Associazione culturale". Innumerevoli gli avvistamenti della Grande Effe in tutta la provincia. Un convegno lì, un incontro là, una foto con tizio, una con caio. Tutti fedelmente riportati dal quotidiano. Buffo, però, che proprio qui a casa sua la Grande Effe sia stata un po' come la Balena Bianca: tutti ne parlano, ma nessuno la vede mai. E non mi riferisco mica ai manifesti.

    Un'apparizione, a mo' di meteora, in un parcheggio vicino l'autostrada il giorno della chiusura della campagna elettorale. E basta. In compenso, appena rieletto, un bell'incontro con tanto di foto col noto sindaco. Ma anche qui come passando attraverso i muri. Apparizione fugace, misteriosa. C'è e non c'è. E' lui e non è lui.

    Seicento voti non sono poi così tanti, per uno che ne ha collezionati oltre 26.000 in tutta la provincia. Ma questi 600 sono quelli che la Grande Effe ha perso proprio qui, ad Anagni. A casa sua. Dove più e meglio è conosciuto. Dove massimo è il peso di ciò che è stato davvero capace di fare.

    L'esperimento è finito malissimo, d'accordo. Ma oramai le chiacchiere stanno a zero. Anche qui, ad Anagni, il partito più forte è stato quello degli astensionisti. Allora che vogliamo fare? Vogliamo continuare a turarci il naso, a vomitare e poi andare a votare la solita politica fatta di metodi innominabili. Oppure vogliamo cominciare a pretendere che la politica sia un'assunzione di responsabilità nei confronti della comunità?

    Si vuole continuare a fare ed a premiare la politica per il potere, oppure per i cittadini?

    Da qualche parte dovremo pur cominciare. Prima o poi.

    [Ave]

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  10. L'analisi di Meazza è precisa, come sempre, riguardo "Oltre i poli". Ma proprio perchè quell'esperimento è fallito, il signor Tasca dovrebbe prenderne atto e accettare il fatto che sta proprio con la Grande Effe. Se la cosa lo ripugna, esca dal suo partito, altro che alleanze con Cicconi (suo padre, l'indimenticabile e onesto sindaco Bruno si metterebbe le mani nei capelli).
    In quanto all'analisi di Meazza sul successo di Fiorito, non penso proprio che dipenda dallo spazio che gli dà il giornale Ciociaria Oggi... Striscioni e manchette sono pubblicità pagata da Fiorito (o dalla fantomatica associazione, qust'ultima un escamotage per fare pubblicità elettorale anche fuori tempo)e quindi il giornale non può certo rifiutarla. In quanto al resto... è un giornale che ad Anagni leggeranno a malapena 700-800 persone (anche se è il giornale locale più venduto), cosa vuoi che sia di fronte di 16mila elettori? Credo invece che siano i metodi a pagare. E non entro nei dettagli....

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  11. L'esperienza di "Insieme Oltre i Poli" al di là dell'epilogo che conosciamo,ha dato comunque spunti che non bisognerebbe aprioristicamente sottovalutare.
    Oltre a dimostrare infatti che la "redenzione" in politica è merce rara,ha suscitato nella popolazione anagnina (ed in particiolare nell'elettorato di centro-destra) una notevole curiosità, probabilmente figlia della reale esigenza di emanciparsi da un modo di fare politica e sopratutto di amministrare che sostanzialmente non erano più condivisi.
    A distanza di un anno restano un paio di consiglieri che rispondono solo a stessi ed un vice-sindaco non eletto in consiglio comunale.
    Eppure questo dovrebbe far riflettere su quella che era stata la risposta della gente e su quella che era la sua volontà.
    Il bisogno di questo cambiamento dovrebbe essere interpretato innanzitutto da coloro che condividono con loro le idee di base della società e poi potrebbe essere la piattaforma di un confronto reale e sopratutto leale con chi con questa amministrazione non ha mai avuto niente a che fare.
    Ricordo alla Sig.ra Ambrosetti che il mio compianto padre ha governato per ben due mandati con l'appoggio dei repubblicani,i quali se poi sono quasi tutti confluiti a destra ci sarà un motivo.
    E comunque ci vorrebbe il buon gusto di non erigersi ad interprete del pensiero di chi non c'è più principalmente al cospetto di chi gli è figlio e lo ha amato come padre.
    Lo scrivente è persona di sinistra e tale resterà sia ben chiaro ma a volte,per il ripristino di valori imprescindibili,è possibile anche il dialogo con chi la pensa diversamente da noi purchè sia persona onesta.
    Perchè se errare è umano e perseverare è diabolico sono comunque convinto che la "redenzione" sia sempre e comunque possibile. Anche se è merce rara.
    Roberto Cicconi.

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  12. Sono davvero meravigliata dalle parole di Roberto Cicconi quando mi richiama al buon gusto per aver sottolineato, era questo l'intento, che suo padre era un politico coerente e avrebbe storto la bocca davanti a una possibile alleanza con qualcuno di destra che finora ha reso possibile lo strapotere dell'onorevole Fiorito. Questo non mi sembra un'offesa, non capisco perchè sia stata interpretata in questo modo.
    Io non credo alla redenzione a dfferenza di Cicconi e in quanto al dialogo con chi la pensa diversamente, va bene in linea generale ma non credo che il requisito di onestà dell'interlocutore basti. Per me sono importanti anche gli ideali politici e se Cicconi questo non lo tiene in conto, capisco perchè l'operato di questa opposizione è così scarso.

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  13. Il sottoscritto ha parlato di dialogo non di alleanze,mai pensato che gli ideali politici non siano importanti,evidentemente c'è a chi piace criticare a prescindere senza essere in grado di proporre niente e sopratutto fare niente, comunque preferisco interrompere questo stucchevole confronto con una persona che non conosco e non credo di voler nemmeno conoscere.
    Fiorito si beneficia anche di questo.
    Roberto Cicconi.

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  14. Complimenti davvero per lo stile e l'analisi razionale e compiuta, sig. Cicconi...
    a mio avviso, lei è anche sexy!

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  15. La mia impressione è che ci sia stato un fraintendimento di fondo. Non ho interpretato offensive le considerazioni della Giovanna, anzi. Il richiamo al sindaco che non c'è più è parso più come un punto di riferimento ideale dal quale partire. Una linea del Piave dietro la quale non si va.

    Mi pare anche che l'inalberamento del Roberto sia dovuto, in parte, ad una mozione degli affetti, comprensibile e tollerabile. In parte, però, e mi pare argomento molto più utile per la discussione, al fatto che, se mai le parole di Giovanna hanno potuto ferire qualcuno, di certo hanno colpito l'amor proprio idealistico di Cicconi.

    Perchè qui ci troviamo di fronte ad un bivio che, grossolanamente, può essere suddiviso nel modo seguente:

    [1] Si può decidere di partire dal presupposto che la politica, specie quella locale, debba partire dal presupposto della competenza e della buona amministrazione. Quindi dalle idee, dalle soluzioni, dai progetti proposti, per finire con le persone. Che debbono essere non solo oneste, ma anche capaci di mettere in pratica per davvero quelle (buone) idee. In questo quadro i partiti, le ideologie, gli schieramenti valgono poco.

    [2] Oppure si parte dall'idea che gl'interlocutori si scelgono aprioristicamente, sulla base di una selezione che è partitica. Che è ideologica. In quanto tale, una buona idea rimane condivisibile ed approvabile solo se proviene dal mio stesso schieramento. Qualunque cosa venga dall'altra parte della barricata, per il gioco delle parti deve essere bombardata. Svilita. Negata. Disapprovata.

    Se ci mettiamo d'accordo su questa questione di fondo siamo a cavallo.

    [Ave]

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  16. Da persona che fa contiuna autocritica riconosco di aver esagerato o quanto meno frainteso le parole della Sig.ra Ambrosetti e mi scuso con Lei,anche se continuo a pensare che non ci si dovrebbe erigere ad interpreti del pensiero di chi non c'è più, che sia nel bene o nel male.
    La mia reazione nasce dal continuo ascoltare cosa avrebbe o non avrebbe fatto o detto mio padre,tante volte solo per avvalorare le proprie argomentazioni,ed onestamente non è un bel sentire per chi prima di tutto lo ricorda e lo compiange come padre e poi come politico.
    Detto questo resto della mia idea, è tale l'emergenza istituzionale ad Anagni che il lusso, perchè di questo si tratta, di scegliersi gli interlocutori solo nel centro-sinistra è un qualcosa che non possiamo permetterci.
    Io credo che l'onesta venga prima di tutto e, allo stato, me la faccio bastare.
    Ricordo infatti che non ci troviamo in una situazione di normalità,credo che almeno su questo con la Sig.ra Giovanna si potrà convenire.
    Roberto Cicconi.

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