Passa ai contenuti principali

Le anime morte

«Ma lasciamo perdere le maggiori o minori responsabilità. Il fatto è che è giunta l'ora di salvare la nostra terra, il fatto è che la nostra terra soccombe non già all'invasione di orde barbariche, ma a noi stessi; il fatto è che, parallelo al potere legale, se ne è affermato un altro, molto più forte del primo. Questo ha stabilito le sue regole, ha fatto i suoi prezzi e li ha resi noti al pubblico. E nessun governante, nemmeno il più saggio dei legislatori e dei governanti, è in grado di rimediare al male [...]. Tutto sarà destinato al fallimento finchè ciascuno di noi non sentirà che [...]. oggi deve insorgere contro l'ingiustizia [...]. Mi rivolgo a quelli di voi che hanno idea di cosa voglia dire nobiltà di pensiero.

Non pensi alle anime morte, pensi alla sua anima immortale, e vada con Dio per un'altra strada.»


Dedicato a tutte le anime belle. Che sono molto meglio delle anime morte. [Ave]

Nikolaj Gogol', «Le anime morte»
la Biblioteca di Repubblica, 2004
pagg. 449-454

Commenti

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.