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Roma. I celerini picchiano gli aquilani

In questo momento, a Roma, è in corso una manifestazione di aquilani. Esasperati per le buffonate ed il nulla del regime per la loro terra, protestano per chiedere la sospensione del pagamento delle tasse ed il blocco dei mutui per tutte le vittime del terremoto. Che, a tutt'oggi, continuano a non avere nulla. Niente lavoro e niente riavvio delle attività economiche.
Ebbene. I manifestanti stanno assediando palazzo Grazioli, dove i responsabili dello sfacelo italiano, i responsabili del regime, stanno discutendo col capobanda dei soliti problemi sui quali siamo inchiodati da anni.
Ossia come garantire l'impunità ai loro ladroni, come bloccare la libertà di stampa, come impedire che la magistratura faccia il suo dovere, come continuare a mangiare sulle spalle dei poveri cristi come noialtri.
In mattinata il regime ha fatto trovare, agli aquilani, i famigerati celerini. Li hanno bloccati ed hanno persino cominciato a smanganellarli. Riprendendo un'antica tradizione fascista e militarsista, hanno picchiato due sessantenni, due ragazzi ed il sindaco dell'Aquila, che stavano in prima fila.
Far smanganellare dai picchiatori istituzionali i disperati aquilani che chiedono solo di poter sopravvivere, credo sia davvero il fondo più umiliante e desolante toccato dal regime. E dire che i colpevoli dello sfacelo non stanno per niente parlando di loro. Sono impegnati in altro.
Ai terremotiati aquilani do un consiglio. Fate come l'Emma: telefonate. Qualcuno risponderà. [Ave]

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