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Una protesta giusta. Ma sbagliata

Come sapete e come state vedendo, oggi c'è lo sciopero dell'informazione contro la criminale legge bavaglio. Il sottoscritto, sebbene non possa fregiarsi del titolo di "giornalista" comunica che questo blog aderisce completamente allo spirito della protesta. Ma.
Ma rimango convinto che la forma scelta per protestare, ossia imbavagliare l'informazione per un giorno contro la legge bavaglio, sia sbagliata. Si poteva fare molto di più e molto di meglio. E' mancata la fantasia, insomma.
Per questo la mia adesione alla protesta la potete leggere nel banner in alto. Contro la legge bavaglio un surplus di informazione. Un'esaltazione dello strumento informativo come momento di crescita personale, politica, sociale.
Concordo e sottoscrivo, perciò, i suggerimenti che altri hanno intelligentemente provato a diffondere come forma di protesta. Non chiudere i giornali. Ma regalarli. O accordarsi per venderne 5 insieme ad un solo euro. In pratica: mostrare attraverso l'informazione quanto è importante potersi informare. Liberamente. Scegliendo e confrontando. Discutendo. Perchè se di informazione non ce n'è mai abbastanza, di dialettica proprio non possiamo fare a meno.
[Ave]

Commenti

  1. Le date non sono il mio forte, ma l'anno scorso (?) ho partecipato alla manifestazione per la libertà di stampa a piazza del popolo, a Roma.
    Oltre a tanti addetti ai lavori, c'erano molte altre persone che come me si erano mosse da tutta Italia per dire che la libertà d'informazione è sacrosanta e non si tocca!
    Nemmeno a farlo apposta, quel giorno in contemporanea c'era la manifestazione contro i tagli alle scuole della Gelmini, ed alcuni di loro hanno avuto la libertà di parlare sul palco di piazza del Popolo.
    Adesso, con il passare di un po' di tempo, siamo ancora costretti a manifestare per la libertà di informazione. Evidentemente c'è qualcuno che è di coccio, e ci "'ntigna"!
    Senza verogna!
    ...O la vergogna ce l'hanno e hanno paura che "le marachelle" vengano scoperte?
    Secondo me, buona la prima, e in parte la seconda.
    Questi non si vergognano davanti a niente, hanno i loro obiettivi e, onore alla costanza, uasano tutti i mezzi per raggiungerli.
    Poi,se attraverso le intercettazioni, le notizie date da mezzi d'informazione onesti,si viene a sapere cosa fanno durante le cene, nelle gare d'appalto, nei concorsi di bellezza e come in Italia si possa passare direttamente da Miss Italia o da qualche cella che attende di essere riempita, ad un seggio in Parlamento o addirittura al Governo e a qualcuno viene la voglia di "sputare in faccia a questi disonesti e amorali" (scusate la terminologia), allora no...via coi decreti e con le MANGANELLATE.
    Onore agli Aquilani, che sono riusciti a rimanere così composti quando hanno sentito le iene che ridevano al telefono. Pensate a come ci vengono i nervi se stiamo in dificoltà e qualcuno ride delle nostre disgrazie! Onore a tutti noi che mentre la società va allo sfascio, sentiamo i nostri politici che pensano ad andare a puttane (senza differenza di genere), a farsi di coca, a farsi regali e a ritrovarseli come una benedizione di Dio.
    Io voglio avere la possibilità di sapere se il prete che viene ospitato dalle televisioni per chiedere aiuto per le loro associazioni, invece è un abusatore di donne o di bambini, se un prete colleziona quadri, protegge assassini e gli da la Comunione. Voglio sapere se chi mi governa va con le minorenni e se mentre sta decidendo per me, è lucido o è fatto. Voglio anche sapere se quando va all'estero fa banalmente le corna in una foto ufficiale.
    Voglio che un giorno da qualche intercettazione, qualcuno confessandosi con un compare svelerà i segreti di tutte le stragi senza colpevoli degli ultimi 30 anni.
    Poi, a noi la possibilità di decidere se fare qualcosa o semplicemente nel momento in cui se ne ha la possibilità, di "sputargli in faccia".
    Al massimo ci daranno l'espulsione!

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