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Anagni. Le associazioni scrivono a Noto. Risponderà stavolta?

Ricordate la lettera aperta del cittadino di San Filippo? Orbene. Il povero sindaco, Noto Carlo, continua a ricevere lettere aperte.
Sono aperte non perchè il postino le apre e le legge prima di consegnarle, eh. Lo sono perchè l'argomento trattato ha caratteri pubblici, che riguardano ed interessano la collettività. A seguire troverete quella delle associazioni, appena giunta in redazione.
In questo caso rispondere non sarebbe solo atto di cortesia. Diventerebbe anche atto politico responsabile, perchè non si parla ad un singolo, ma a tutta la cittadinanza.
Risponderà stavolta il sindaco? I precedenti non depongono a suo favore. Però, certo, ci sarebbe pure da capirlo. In fondo è tempo di mare. E dove sta scritto che il vicesindaco debba essere abbronzatissimo pure a febbraio, ed invece il sindaco in persona non possa scurirsi almeno ad agosto?
Stiamo a vedere che succede. Però, per favore, evitate di metterlo in imbarazzo. Basta lettere aperte. Chiudetele. Sprangatele. Incollatele, ste maledette lettere.
O, in alternativa, mandategli un sms. Nessuno se ne accorgerà. [Ave]
Lettera aperta  al dott. Carlo Noto
Sindaco del Comune di Anagni

Oggetto:Richiesta di informazioni e chiarimenti in merito alla condizione di inquinamento del territorio.

Sig. Sindaco,
 in riferimento a quanto già comunicato con la lettera che il Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati Le ha indirizzato, in data 2 luglio u.s., Le chiediamo i chiarimenti indispensabili per la conoscenza della effettiva condizione di inquinamento del territorio, con specifico riferimento alla zona “ Quattro Strade”.
Siamo a conoscenza che, dai risultati delle ultime analisi effettuate, si evidenzia la presenza di diossina, in quantità allarmante, soprattutto nel foraggio e, conseguentemente, nel latte prodotto da aziende del territorio.
Nel sottolineare di aver già denunciato, nell’incontro del 2 luglio scorso, la gravità della situazione, chiediamo ora che l’ Amministrazione  fornisca, senza rinvii o riserve di alcun tipo, i dati ufficiali di cui dispone, e che provveda ad adottare, anzitutto, le misure previste dalla legge a tutela della salute dei cittadini e ad informarli sulla condizione di pericolosità e sui comportamenti conseguenti da mettere in pratica. Infatti occorre tener conto che le Ordinanze di divieto, emanate nel corso del 2009 / 2010, non sono state revocate perché l’ Amministrazione e gli organi di controllo provinciali hanno ritenuto che non erano venute meno le condizioni che le avevano rese necessarie.

Ribadiamo, pertanto, le richieste di :
1)    informare ufficialmente i cittadini degli esiti delle analisi effettuate fino ad aprile / maggio;
2)    procedere alla individuazione della fonte inquinante attraverso i protocolli di controllo e confronto tra le analisi dell’ambiente e le fonti sospettabili di inquinamento, senza trascurare quanto è dichiarato nella delibera del Consiglio Comunale  del  13 ottobre 2009  “…il termocombustore fu costruito per l’incenerimento di pneumatici ma oggi, in via sperimentale, è stato ampliato per la distruzione del carfluff; a fine aprile di questo anno vi è stato un incidente all’impianto con fuoriuscita di diossina....”
3)    effettuare un monitoraggio delle condizioni della popolazione a rischio, residenti e lavoratori, con l’individuazione e la denuncia dei responsabili, la bonifica dei siti e i risarcimenti, così come previsti dalla legge;
4)    fornire ai cittadini residenti nella zona considerata dalle Ordinanze ( 500 metri dall’ inceneritore Marangoni) risposte chiare e documentate ai dubbi e alle incertezze circa la possibilità di condurre attività di coltivazione e allevamento nelle loro proprietà e di commercializzazione dei prodotti derivati.

Poiché, a nostro avviso, la situazione è grave, rinnoviamo all’ Amministrazione la richiesta di attivarsi presso  organi di controllo pubblici preposti  per le emergenze, quali il CSRA per la tutela alimentare e l’Istituto Superiore di Sanità, nonché i laboratori e le professionalità  di CNR ed  ENEA.
Vorremmo anche essere informati sul lavoro svolto finora dall’Ufficio Ambiente del Comune.
Infine è opportuno che si valuti l’intervento della Regione, come già accaduto per le emergenze verificatesi a Colleferro, affinché provveda a mettere in sicurezza e a risanare il territorio.
Attendiamo un rapido riscontro.

Anagni lì 10.08.2010
Rete per la tutela della Valle del Sacco - Associazione Culturale Anagni
Viva - Associazione Diritto alla Salute - Associazione La Guerra di Piero -
Comitato Osteria della Fontana - Comitato Ponte del Papa - Vox Populi.
Per informazioni e per seguire la situazione aggiornata consultare i siti internet:
RETUVASA ; DIRITTO alla SALUTE

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