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AnagniViva a Carlo Noto. Tutto come prima. Anzi peggio

Cavolo. Mi sa che il sindaco sarà costretto ad assumere uno scrivano, magari fiorentino, per rispondere a tutta sta corrispondenza aperta che gli giunge da ogni parte. Oggi è la volta dell'associazione AnagniViva, della quale è arrivata in redazione la lettera che potete leggere di seguito.
Chi l'avrebbe detto, eh, caro Noto, che d'improvviso la città mostrasse tanti segnali di risveglio dal torpore imbambolante e narcotizzante che grava come una nuvola maligna sopra i tetti della nostra cara Anagni?
Chi l'avrebbe detto che sarebbe stato chiamato a rispondere pubblicamente ad un sacco di domande, tra l'altro anche impegnative non poco, davanti a cittadini che sembrano fregarsene un pochino di Fabio Concato, dimostrando maggiore attenzione per la diossina, il turismo, la cultura, la pulizia delle strade?
E' naturale, caro sindaco, nemmanco a dubitarne. Lei ha facoltà ampia di non rispondere. S'immagini. E, come abbiamo già visto, si è avvalso abbondantemente di tale facoltà. Ma quanto potrà resistere sto silenzio? Politicamente, insomma, non è che ci faccia proprio una gran bella figura, eh. Lo capisce da solo, suvvia.
Però, vede. Non sappiamo se glielo avevano spiegato, all'inizio. Fare il sindaco di una città, ecco, comporta anche, come dire? la necessità di assumersi qualche responsabilità. Ci pensi. E, nel caso, vada a lamentarsi con coloro che l'hanno irresponsabilmente tenuto all'oscuro. [Ave]



LETTERA APERTA AL SINDACO E ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Esattamente un anno fa l’Ass.”Anagni Viva” sottopose all’attenzione dell’ Amministrazione appena insediata e al sindaco dottor Carlo Noto tre problemi che considerava non rinviabili e da affrontare con impegno concreto e ragionato.

I problemi erano 1) la gravità della situazione ambientale 2) la cura della città 3) le politiche sociali e culturali.
Si trattava di problemi tutt’altro che nuovi, dei quali l’Associazione non aveva mai cessato di sottolineare la fondamentale importanza per una buona qualità della vita dei cittadini.

A distanza di un anno dobbiamo dire che la questione ambientale si presenta più che mai difficile e complessa; la vicenda Marangoni si è, per il momento, conclusa con la sconfitta del progetto di incenerire il carfluff, grazie ad un’incredibile mobilitazione della popolazione contraria all’inceneritore e alla analoga contrarietà dichiarata e sostenuta, in sede regionale, dal Comune di Anagni, e dalla Amministrazione Provinciale, ma ora occorrerà un impegno ancora più determinato e organizzato per affrontare il degrado ambientale, causato dal preoccupante grado di inquinamento che interessa tutto il nostro territorio e provvedere al suo risanamento.

La cura e la valorizzazione del patrimonio artistico della città e, più in generale, le iniziative e i programmi per rendere più vivibile il centro urbano e le aree extra –urbane stentano a diventare l’ordinaria amministrazione che, nei fatti, rappresenta la buona amministrazione. Questa infatti si misura sugli interventi efficienti per disciplinare il traffico: qualcuno ha mai pensato all’esistenza dei semafori per installarli in due o tre punti, altrimenti non gestibili, lungo v.le Regina Margherita o all’incrocio di via s. Giorgetto? Oppure a sgomberare dalle macchine le aree monumentali, a spostare i cartelli stradali addossati alle Porte antiche, ad eliminare gli orrendi numeri civici in plastica, a far rispettare, sempre, il piano “insegne”?

La pulizia in alcune zone della città è relativamente migliorata, ma il lodevole avvio della raccolta differenziata fatica a completarsi e fuori dal Centro storico sono tristemente visibili “piccole discariche” di cui sono responsabili anche quei cittadini che continuano ad abbandonare i rifiuti dove capita, certi di restare impuniti.

L’assenza di aree di verde pubblico attrezzato è molto grave perché priva di luoghi idonei e sicuri soprattutto i bambini e gli anziani. E si eviti di citare l’esistenza dei cosiddetti parchi perché essi sono semplicemente improponibili per le loro condizioni indecenti.

Come non riflettere sulla precaria situazione delle strutture scolastiche e sull’insufficienza dei servizi sociali che però aumentano di ben 110 euro la retta dell’asilo nido Comunale, per la fascia oraria 8.00 /16.00?

L’elenco sgradevole dei misfatti potrebbe proseguire e dispiace farlo perché l’indignazione che si prova vivendo l’immagine quotidiana che offre la nostra città ci fa riflettere, ugualmente indignati,su tutte le sue potenzialità culturali e socio-economiche. Esse sono rappresentate dal patrimonio storico- artistico, dalle strutture esistenti e da quelle a cui si lavora da anni (aprirà finalmente il Museo Archeologico?), dalle attività economiche e imprenditoriali ancora redditizie, nonostante la crisi, dalle diverse professionalità, che sarebbero, se ben governate, capaci di far crescere insieme all’economia e al turismo valori di convivenza e di decoro.

“Anagni Viva” torna, dunque, a sottolineare l’esigenza, non più politicamente prorogabile, di elaborare una strategia amministrativa convincente, che rifiuti iniziative d‘accatto, scadenti e maldestre, spesso all’insegna della volgarità e senza alcun rispetto degli interessi collettivi e dell’identità della città.

Episodi recenti confermano scelte discutibili e costi non giustificabili che sottraggono fondi a ben altre necessità e che, pertanto, non dovrebbero più ripetersi.

Commenti

  1. L'Associazione Anagni Viva fa bene a ricordare al Sindaco di Anagni tutte le urgenze e le necessita sulle quali (per la maggior parte)sono d'accordo.
    Tuttavia, vorrei anche sapere se i membri dell'Associzione Anagni Viva si ricordano per chi hanno votato alla scorse elezioni politiche!
    Discorso questo che l'Associazione non fa MAI!

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  2. E' vero. Anche a me risultano, a parte le parentele dirette, pendenze decisamente destroidi.
    Ma, precisando che il sottoscritto NON è membro dell'associazione, ritengo però che un gruppo di persone libere ha il diritto di votare liberamente, sulla base delle proprie convinzioni.

    Voglio dire che non può esistere il voto di AnagniViva come associazione. Ma quello di ogni singolo socio che, appunto liberamente, esercita un diritto che gli è proprio.

    In questo senso penso dunque che il voto di AnagniViva non sia stato unanime. Qualche differenza credo ci sia stata.

    E comunque mi viene in mente anche un'altra cosa. Ipotizzando uno schieramento decisamente a destra dell'associazione, non vi parrebbe ancora più meritoria la loro azione? E non vi sembrerebbe ancora più umiliante la figura della Noto2?

    Tirati per le orecchie e messi dietro la lavagna (ed in che modo, poi) da quelli stessi che hanno creduto in loro e che gli hanno dato fiducia. E che non possono fare a meno dal constatare il fallimento completo di tutta l'azione amministrativa destra.
    Ampiamente dimostratasi del tutto incapace di gestire la realtà cittadina.

    Perchè non dovete farvi distrarre dal garbo delle parole. Rleggetevi il documento di AnagniViva: l'attacco, nella sostanza, è durissimo. Ed il giudizio che ne emerge è una botta profonda all'immagine del comune.

    Il documento acquista poi ancor più valore con la constatazione che AnagniViva non è mai stata un'associazione da trincea, ma di salotto. Forse aver seguito la battaglia contro il car-fluff ha contribuito ad aprire le finestre, finalmente, e far entrare un po' d'aria fresca.

    [Ave]

    RispondiElimina
  3. anagni viva "pendenze decisamente destroidi"?
    ma frequentare un pò di più le associazioni e scrivere un pò di meno sui blog non sarebbe meglio?

    RispondiElimina
  4. L'aria fresca citata forse è quella che viene dall'inceneritore di Osteria La Fontana che Anagni Viva si guarda bene dal citare? Come mai non hanno attaccato le famiglie di noti ed acclarati ventennali inquinatori? Ad Anagni sia i politici che gli ambientalisti e financo i gestori di questo blog puzzano si, ma non di nero fumo, di aria sicula !!!!!!!!!

    RispondiElimina

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