Passa ai contenuti principali

Le donne non son barzellette

La scrittrice albanese Elvira Dones
Qualche giorno fa un lettore del blog mi ha segnalato un documento che ho trovato bellissimo. Si tratta di una lettera aperta, scritta da una donna, albanese, al Presidente del Consiglio. Io non l'avevo vista. E ci ho messo un po' per rintracciarla qui sul web. Io credo che, se è scappata di vista pure a voi, sia molto utile che ve la riproponga qui. In quanto padre (anche) di una ragazza, sono particolarmente sensibile alla condizione ed alla percezione della donna nel nostro paese. E ritengo che in questo regime si sia consumata definitivamente una frattura gravissima, che potrebbe spiegare (almeno parzialmente) certi fatti assai tragici che occupano le cronache quotidiane dei giornali.
Ebbene. Anche in questo caso ci tengo a sottolineare che questo mondo NON mi appartiene. E non appartiene neppure a miliioni di altri maschi che hanno pensieri, e comportamenti, completamente differenti da quelli che un certo tipo di società italiana, aizzata dalla subcultura di regime, sembra valutare come normalità. Anche in questo caso, insomma, ci tengo a ripetere che un altro mondo è possibile. Non solo. E' già qui. Forse solo un po' nascosto. Perchè non inquadrato dalle telecamere, che cercano altre morbosità, altre prostituzioni. Ma presente. E ben radicato.
E' questione di scelte. Sappiate fare le vostre. [Ave]

Qui trovate la lettera aperta. Qui trovate un interessante contributo di Silvana Mura, dell'IdV.  Invece qui vi ripropongo un intervento di Susanna Tamaro sul femminismo e la realtà femminile del nostro paese. La Susanna non è persona nella lista dei buoni, sul mio taccuino, ma queste sue parole meritano attentissima considerazione. E meditazione. Buone letture.

Commenti

  1. Grazie mille per aver reso nota la lettera aperta della scrittice Elvira Dones che le avevo mandato.
    Queste sono le potenze dei blog, a me l'aveva inviata una ragazza tramite facebook, che a sua volta l'aveva ricevuta da un suo amico......
    Quando facebook non serve per scrivere tutte le stronzate che leggo, mi piace molto e penso che questo computer che cerco di usare per allargare la mia mente (unica cosa positiva di un corso per cassaintegrati!) serve per aiutarci a capire , sempre se lo vogliamo, quelle cose che l'informazione di stato o anche di partito ci rifila tutti i giorni.
    Spero che qualcuno leggendo la lettera, rifletta su come molti vedono ed usano queste bellissime ragazze, e che un giorno quando andrò al "continente" rimarrò sorpresa dal non vederle più in attesa di clienti.
    Mi dispiace, ma fino a quando ci sarà un confessionale dentro il quale tutti i peccati vengono cancellati, si potrà continuare sempre ad essere Dottor Jekill e mr. Hide.
    Grazie ancora

    RispondiElimina
  2. Grazie per avermi fatto conoscere questa lettera. La riprenderò nel mio blog. Abbiamo il dovere morale di diffonderla... Kant non è passato invano. Ciao

    RispondiElimina
  3. Dunque il presunto lettore si è rivelato essere una lettrice.

    Io continuo a maledire questa vostra consapevole scelleratezza di nascondervi dietro l'anonimato. Davvero non ne ravvedo alcun motivo sensato. Se non quello d'impedire agli altri di accorgersi che, dietro alla persona che si saluta magari al bar tutti i giorni, c'è una testa pensante.

    Dico ora quello che già dissi alla famosa "mamma" di qualche tempo fa: è uno spreco intollerabile. Non ci possiamo permettere che coloro che hanno interesse genuino verso la città, verso il confronto, verso la comunità, si nascondano e lascino campo libero alle solite marionette.

    Non pensate che sia anche colpa vostra se poi, nell'amministrazione cittadina, non si trova una donna neanche a cercarla col lumicino? E se anche nei partiti la presenza femminile è talmente trascurabile da risultare praticamente nulla?

    E' ora, ragazze. E se non ora, quando? Almeno voi. Pensateci.

    [Ave]

    RispondiElimina
  4. Per adesso è una scelta, conseguenza di esperienze vissute.
    E se invece dicessi che una donna che parla è considerata una che vuole mettersi in mostra?
    E se invece dicessi che le proposte di candidarsi vengono fatte con tanto fervore solo nel momento in cui presentarsi alle elezioni (di qualsiasi genere esse siano) con una donna nelle liste serve solo a far vedere che si è bravi a rispettare le quote rosa e solo per un cinico calcolo di ottenere voti?
    Quante sono poi le donne che all'interno di un partito o di un sindacato, riescono a fare quello che fanno i colleghi dell'altro sesso?
    Quanta democrazia si trova poi all'interno di queste organizzazioni?
    Basti pensare al Comune di Anagni, qualcuno ricorda la presenza di un sindaco, consigliere o assessore donna?
    Possibile che all'interno dei partiti non ci fosse nessuna donna in grado di sostituire quei maschietti? Non mi sembra fosse così difficile per una donna competere con loro ad armi pari!
    Comunque il discorso vale per la destra, la sinistra, il centro.
    Io conosco molte donne in grado di entrare in politica e molte come me me che tutti i giorni cercano, nel loro piccolo di combattere contro i mulini a vento...
    E vi assicuro che da anonimi, l'attenzione di qualcuno (senza il filtro della faccia, della gestualità, del tono della voce)in più si ha!

    RispondiElimina
  5. Concordo con ognuno di questi punti. Anche perchè mi conviene. Essi, infatti, dimostrano chiaramente che ho ragione.

    Proprio perchè la situazione è come descritta, occorre cambiarla. E chi meglio di una donna intelligente può dimostrare che il sesso femminile non è un soprammobile? E che non solo è auspicabile, ma proprio indispensabile che anche l'altra metà del cielo diventi politicamente e socialmente attiva?

    Essere donna (così come essere giovane) di per sè non è garanzia di nulla. Ma ho conosciuto e conosco molte donne in gambissima, che ritengo perfettamente in grado di fare molto ma molto meglio delle marionette ridicole che occupano tutti gli spazi.

    E' però chiaro che le persone intelligenti (siano essi uomini o donne) saranno sempre un po' emarginate da questi quaquaraquà che reggono i destini politici della nazione, perchè il potere è il potere. E, per mantenerlo, è più facile circondarsi di mediocri, assai più controllabili e più facili all'applauso marionettistico, piuttosto che avere a che fare con persone intelligenti e realmente libere e responsabili.

    Non c'è niente da fare. Io ce l'ho a morte con tutti voi, uomini e donne e giovani e maturi intelligenti, appassionati, sinceri, responsabili, che vi astenete. Vi nascondete. Vi ritirate.

    Quando la protesta si trasforma in mugugno, quando lo scandalo si trasforma in imbarazzo, vuol dire che si è già deciso di far vincere i soliti noti. Si lascia spazio al peggio che la nostra società può esprimere. E' anche colpa vostra, non c'è niente da fare.

    Ed invece la protesta deve trasformarsi in grido. Lo scandalo deve diventare opposizione. E' questa l'unico modo per rimanere fedeli all'intelligenza propria e degli altri.

    [Ave]

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.