Il signor Enzo Boschi, che vedete qui accanto, non è un politico. E' uno scienziato. E' niente poco di meno che il direttore dell'istituto di geofisica e vulcanologia. E' il signore che si occupa di monitorare i terremoti. Quelli brutti brutti e quelli che non sente nessuno. Poi li studia, li analizza. Insomma: fa lo scienziato, appunto.
Ebbene. Nel clima allucinato ed imbarbarito che sta vivendo il nostro paese, trova spazio anche l'eresia di uno scienziato come il signor Boschi. Il quale, dimentico evidentemente di quale sia il rapporto tra informazione, conoscenza e scienza, sta pensando di oscurare completamente tutte le informazioni che il centro da lui diretto analizza tutti i giorni. Motivo? Perchè, dice, per colpa dei mezzi di informazione, quelle notizie sono travisate ed interpretate male. Dunque la soluzione, pensa lui, è quella di oscurare le informazioni. Non diremo più niente a nessuno. Tiè.
Con un preciso colpo di spugna, insomma, lo scienziato Boschi pensa di riportarci nel medioevo. Secoli di emancipazione durante i quali a fatica si è imposto il concetto (positivo) dell'informazione come strumento di conoscenza, che a sua volta è alla base della ricerca scientifica, che stringi stringi non è altro che ricerca di informazioni più certe e più precise. Tutto buttato dalla finestra. Niente informazioni. Oscuramento totale. Medioevo, appunto.
Io non riesco ad ipotizzare quante vite potrebbero essere salvate da questo comportamento. Non so se una decisione del genere potrebbe portare dei benefici reali alla vita della gente. Mi pare proprio di no. Anzi. Torneremo a pensare i terremoti come il risultato di una collera divina che ci manifesta il suo disappunto. E magari qualcuno penserà bene di annunciare terremoti sulla base delle viscere degli animali, o sul volo degli uccelli, o sul callo del piede che duole solo in concomitanza di un evento sismico.
Così torneremo ad arricchire gli stregoni. Gli daremo ascolto. Li prenderemo sul serio. Ed il signor Enzo Boschi sarà cacciato. Perchè nessuno avrà più bisogno della sua scienza. Delle sue informazioni. Del suo oscurantismo informativo.
Ed egli vagherà per l'eternità nelle periferie delle nostre città. Cercando, ahimè inutilmente, un cane di giornalista che lo stia ad ascoltare. Perchè, per allora, non avremo più bisogno di sentire cosa ha da dirci.
[Ave]
Ebbene. Nel clima allucinato ed imbarbarito che sta vivendo il nostro paese, trova spazio anche l'eresia di uno scienziato come il signor Boschi. Il quale, dimentico evidentemente di quale sia il rapporto tra informazione, conoscenza e scienza, sta pensando di oscurare completamente tutte le informazioni che il centro da lui diretto analizza tutti i giorni. Motivo? Perchè, dice, per colpa dei mezzi di informazione, quelle notizie sono travisate ed interpretate male. Dunque la soluzione, pensa lui, è quella di oscurare le informazioni. Non diremo più niente a nessuno. Tiè.
Con un preciso colpo di spugna, insomma, lo scienziato Boschi pensa di riportarci nel medioevo. Secoli di emancipazione durante i quali a fatica si è imposto il concetto (positivo) dell'informazione come strumento di conoscenza, che a sua volta è alla base della ricerca scientifica, che stringi stringi non è altro che ricerca di informazioni più certe e più precise. Tutto buttato dalla finestra. Niente informazioni. Oscuramento totale. Medioevo, appunto.
Io non riesco ad ipotizzare quante vite potrebbero essere salvate da questo comportamento. Non so se una decisione del genere potrebbe portare dei benefici reali alla vita della gente. Mi pare proprio di no. Anzi. Torneremo a pensare i terremoti come il risultato di una collera divina che ci manifesta il suo disappunto. E magari qualcuno penserà bene di annunciare terremoti sulla base delle viscere degli animali, o sul volo degli uccelli, o sul callo del piede che duole solo in concomitanza di un evento sismico.
Così torneremo ad arricchire gli stregoni. Gli daremo ascolto. Li prenderemo sul serio. Ed il signor Enzo Boschi sarà cacciato. Perchè nessuno avrà più bisogno della sua scienza. Delle sue informazioni. Del suo oscurantismo informativo.
Ed egli vagherà per l'eternità nelle periferie delle nostre città. Cercando, ahimè inutilmente, un cane di giornalista che lo stia ad ascoltare. Perchè, per allora, non avremo più bisogno di sentire cosa ha da dirci.
[Ave]
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