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Anagni. Che fine ha fatto Mangiafuoco?

C’era una volta...un re! Diranno i miei piccoli lettori. Ed invece no. Stavolta non si tratta di un re ma di un grosso Mangiafuoco, che viveva da sempre in una piccola città, in cui la gente ama prendersi a schiaffi (e non solo metaforicamente). Questo grosso Mangiafuoco  era molto conosciuto da tutta la gente del posto. Tanto che gli avevano dato prima la chiave di ciambellano, poi quella di cancelliere, ed infine quella di delegato alla Corona.
Da lì il grosso Mangiafuoco aveva sempre parlato forte e chiaro per difendere la sua gente. Come quando, qualche tempo prima, un cattivo generale aveva chiuso, con un messaggio inviato da un piccione viaggiatore,  una tenda del lazzaretto della cittadina. Allora Mangiafuoco aveva fatto fuoco e fiamme; si era dato allo sciopero della fame. E quando il generale cattivo era venuto tra i cittadini ed aveva cercato di spiegare perché la tenda fosse stata chiusa, aveva urlato ancora una volta che lui quella tenda non l’avrebbe mai fatta chiudere. Ed aveva avuto ragione perché il cattivo generale se ne era poi andato via perché frequentava persone poco raccomandabili. Ma qualche tempo dopo il nuovo generale, che diversamente dal primo era molto amico di Mangiafuoco, aveva dichiarato che lui non avrebbe chiuso solo la tenda, ma tutto il lazzaretto.
Ecco. Non è che per caso avete notizie di proteste di Mangiafuoco al riguardo?

Paolo Carnevale

Commenti

  1. Ma quale mangifoco, non è che ti sbagli con pinocchio? Lo capisco con l'età i personaggi si confondono, ma mangiafoco non era poi così male!

    Sandro C.

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  2. si mangiafuoco ci guarda dalla villa dei monti e se ne infischia, sta tranquillo in una delle sue tante ville acquistate nel giro di pochi anni...!

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  3. Che favola quella di Pinocchio!
    Peccato che alla fine tuttto si mescola in una giostra di personaggi e nessuno è più quello che diceva di essere. La fata turchina che già era venuta in questo paese dei balocchi e dei fiori di plastica ed aveva rassicurato tanti poveri mendicanti che chiedevano lavoro dicendo che lei aveva la bacchetta magica, nel viaggio dalla baracca in cui aveva il compito di difendere i suoi seguaci al palazzo a forma di teatro purtroppo l' aveva smarrita.
    Alla fine, nella sua disperata ricerca si era un po' persa, e nel frattempo un ministro del regno l'ha nominata governatore, chiedendole però di risparmiare.
    La fata turchina, mai aveva risparmiato (aveva la bacchetta magica!), e alla fine per paura di non farcela ecco che comincia a chiudere i palazzi dove chi stava male andava a farsi curare, perché diceva che nel paese dove lei viveva c'erano tanti palazzi dove i forestieri potevano andare e guarire con pozioni miracolose.
    La fata turchina, che così era apparsa agli occhi di questi forestieri, bella come la madonna nera degli zingari, adesso sembra diventata la strega di un'altra favola, quella di Biancaneve, che ha chiesto in regalo una mela avvelenata, dal rospo verde che vive vicino ai campi di mele dei paesi freddi del nord,e in questa frenesia di risparmio l'ha offerta ai cittadini dormienti della città dove ogni tanto si inceppava qualche meccanismo e si prendevano a schiaffi.
    Adesso la mela avvelenata ha avuto il suo effetto: tutti si stanno svegliando incolpandosi l'un l'altro di essersi addormentati ed anche gli amici dell'ex fata turchina, che arabbiati come non mai perché i vecchi e soli del paese stanno andando da loro a chiedere di accompagnarli dalla fata turchina, si daranno da fare e seguendo i rotoli di garza che fuoriescono dal palazzo ormai abitato da fantasmi, cercheranno di arrivare fino al teatro per riportarle una nuova bacchetta magica che li trasformerà in Biancaneve e i sette nani!
    E forse qualcuno visse felice e contento...... mentre al minotauro, nel suo palazzo, ancora venivano offerti doni per i sacrifici!

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