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Sarah Scazzi. Speranze finite. Il corpo è lì

Sarah non ce l'ha fatta. Non ce l'ha mai fatta. La ragazza di Avetrana (TA) scomparsa il 26 agosto scorso è stata finalmente ritrovata. Stanotte. In una cisterna abbandonata. A confessare l'omicidio, avvenuto il giorno stesso della scomparsa, è stato lo zio materno. Il motivo sarebbe passionale.
Un'altra tragedia familiare in un paese che, a parole, gli amministratori del culto e quelli politici, dipingono cattolico, attento ai valori familiari, protettore della vita anche nella provetta.
Ma qualcosa non va. Qualcosa non funziona come sembra. E l'ennesima vittima sacrificale ci viene a dire che forse dovremmo cominciare a riflettere sugli abissi che abbiamo nascosto dentro il corpo femminile, dentro la passione, dentro l'amore, dentro la gioventù. Su quali esempi stiamo dando. Intanto Sarah non c'è più. Per lei solo un fiore di silenzio. [Ave]

Commenti

  1. BESTIE!
    Stiamo facendo il percorso inverso e ce la stiamo mettendo tutta per tornare allo stato primitivo, quello di animali che non sanno frenare i propri istinti, che danno l'immagine di leoni con la donna sanguinante tra le fauci!
    "Uomini", lo so che non siete tutti uguali, e allora, voi che ancora non siete a questi livelli, portate per un giorno una corona di spine, per espiare le colpe di tutte le bestie che fanno scempio di donne, bambini, propri simili. Espiate per le colpe di tutti quegli uomini che decidono che le donne sono giocattoli, ornamenti che si possono avere senza consenso.
    Espiate per la falsità dei nostri padri, mariti, fratelli, amici, di cui a questo punto non ci si può fidare più ciecamente e per le loro doppie vite.
    Espiate anche perché, se queste bestie si vanno a confessare dicendo semplicemente "mi sono pentito e non lo faccio più", da qualcuno "super partes" ricevono l'assoluzione, e custodendo segreti indescrivibili, danno a queste bestie la patente per reiterare, come si dice, il reato!
    Espiate anche per tutti coloro che non sentono nemmeno più il vincolo del "sangue".
    Quello che è successo a Sarah è terribile, e il fatto che abbiano preso il colpevole, non mi tranquillizza. Quanti ORCHI ci sono ancora in giro?
    Oggi, è una giornata del cazzo! Uomini, come diceva giovanni paolo II "PENTITEVI"!

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  2. Una parola si deve spendere anche per la madre.
    Ieri sera, nessuno ha avuto rispetto per il suo dolore, durante la diretta di "CHI L'HA VISTo".
    La sensibilità, verso questa donna, avrebbre dovuto concretarsi, nel momento in cui circolavano quelle terribili notizie, nella sospensione del collegamento.
    Invece no, forse si stava aspettando la certezza della morte di Sarah ed avere la reazione della mamma in diretta?
    Perchè la conduttrice, donna e mamma, non ha pensato a quello che stava succedendo, a quello che stava provando la mamma di Sarah, che apprendeva dai giornalisti la fine della sua bambina?
    In quel momento tutti stavano pensando allo SCOOP!
    DINOSAURI, STIAMO ARRIVANDO.......

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  3. Non ho visto la trasmissione di ieri sera. Ma dalla descrizione fatta non faccio fatica, ahimè, a percepire il fastidio per la più che probabile ricerca dello scoop, come è stato notato.
    Un po' come quando si vede il giornalista che piazza il microfono davanti la bocca del padre o della madre di una vittima. E magari ha anche il coraggio di chiedere: «Come si sente?».
    Io mi sono sempre vergognato di quelle domande. Ma, ancor di più, delle risposte.

    Riguardo al pentimento del genere maschile, invece, del commento precedente, mi dispiace ma non sono d'accordo.
    Comprendo molto bene l'amarezza ed anche la rabbia. Anzi, la partecipo proprio. Perchè io sono anche padre di una ragazza.
    Ma io non sono colpevole. Io non c'entro niente. Io non ho mai partecipato, in alcun modo, all'orgia mediatica e televisiva che ha fatto del corpo femminile, anche giovanissimo, un ricettacolo di pubblicità, di oscenità, di innominabilità.

    Anzi questa deriva d'immoralità così tanto pubblica, così tanto sfacciatamente esibita. Questo mercimonio delle coscienze. Questo finto gioco tra papy e sbarbatelle mi fa francamente schifo.

    E voglio avere la libertà di dirlo.

    [Ave]

    RispondiElimina
  4. Una frase di una vecchia canzone recita cosi:
    ..lo scrutai, lo fissai insistendo sempre più ma niente notai nei suoi occhi ma solo le sue mani tremolanti di un vecchio al di là di quel filospinato.
    Io ho provato a guardare gli occhi di quella persona e non ho notato nulla e questo mi violenta l'anima.La bestia è qui ed alberga tra di noi nelle nostre tavole nelle nostre preghiere mascherando la vera natura perversa di chi si raffronta con il proprio limite umano portandosi alpari di Dio decidendo la vita e la morte.
    Era lo zio, padre di una ragazza a lei coetanea e l'ha uccisa senza nessun ritegno e rispetto per la vita di una giovane ed innocente anima.
    pena di morte?...e no la morte è un lusso che non gli si può condere anzi si deve far in modo che avvenga il più tardi possibbile anche quando un giorno lui stesso la chiederà perchè ogni sera , ogni notte lui morirà per poi rinascere il mattino seguente.
    Con rispetto un pensiero per la piccola SARAH
    nIK

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  5. Quante volte deve morire quella povera ragazza per essere lasciata in pace???
    Quante volte si deve raccontare la storia della sua morte per saziare la fame "voyeurisme" che anima il popolo italiano???
    è più di una settimana che tutti ne parlano, Vespa, l'italia in diretta, canale 5, rai 2. Poi gente che va a vedere i luoghi della tragedia portando con se i bambini, come se la morte fosse uno spettacolo cinematografico.
    Che delusione, che squallore, la rappresentazione che da di se il popolo italiano;
    che fa diventare squallida e becera la tragedia di una razazzina come fosse un "grande fratello".
    Ho uno figlio della tua età Sarah, speriamo che di tutto questo letame e lerciume che c'è oggi in Italia, non ne resti contaminato.

    Rest in peace little girl!!!!

    Omissis........

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  6. Quello che sento è che spesso "intravedo" in un mondo che non può sbagliare l'orrore della deriva umana.O perfetti o animali. Non c'è via di mezzo. Questo ci dà a vedere la tv. Non è così! C'è tanta brava gente che lotta ogni giorno e difende il quotidiano ma conta poco, pochissimo perchè non fà in alcun modo scoop. A quelle persone tutta la mia ammirazione. Ma comunichiamo veramente poco e questo ci rende fortemente vulnerabili..
    Ave
    Anna

    RispondiElimina
  7. Dire che in questa società si comunica poco. Quando abbiamo il più ampio e micidiale armamentario comunicativo che mai, nella storia, ci è stato messo a disposizione, sembrerebbe solo una battuta di serie b.

    Ed invece la condivido al di là di ogni ragionevole dubbio. Perchè la nostra capacità comunicativa è indirettamente proporzionale alla nostra capacità di comunicare.

    Detto in paole semplici. Più aumenta la possibilità di scambiarci idee, sensazioni, sentimenti, più diminuisce la nostra capacità di aprirci, di comunicare ciò che siamo, ciò che sentiamo. Quello che sogniamo.

    Per questo ha ragione Anna. La nostra vulnerabilità è la nostra impotenza. Viviamo in un paese dei balocchi senza aver più la voglia di giocare.

    Ed avendo dimenticato a farlo.

    [Ave]

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