Ricevo e pubblico volentieri l'aggiornamento dei controlli effettuati presso l'azienda Di Cosimo. Un ringraziamento speciale a Paolo Carnevale.
I fatti anzitutto. Ieri pomeriggio, al termine di una giornata di analisi, i carabinieri della stazione di Anagni, assieme a personale dell’Arpa, hanno provveduto ad effettuare un “sequestro probatorio” ai danni della Di Cosimo, la ditta vinicola in località Osteria della Fontana che qualche giorno fa era stata colta da un decreto ispettivo a seguito di indagini coordinate dal dott. Coletta della Procura della Repubblica di Frosinone. Come si ricorderà le indagini erano partite in seguito a numerose segnalazioni di miasmi vari arrivate da cittadini residenti in zona.
Le ulteriori indagini hanno portato al sequestro di “due pozzetti dell’impianto di depurazione”. Secondo le forze dell’ordine nell’impianto era “stato installato un sistema by-pass, utilizzato per saltare il ciclo di depurazione, che permetteva, mediante un tubo, di sversare direttamente gli scarti industriali nel Rio Mola Santa Maria”.
I responsabili dell'azienda hanno sminuito il tutto, parlando di sequestro di un solo pozzetto. E rivendicando l’assoluta bontà del loro sistema di depurazione. Nei giorni successivi si saprà se il sequestro sarà limitato ai soli pozzetti o a tutto l’impianto.
Le riflessioni: inutile lanciare accuse a vuoto, che servirebbero solo ad attirare denunce da chi non aspetta altro. Chi ha sbagliato, e le autorità lo stabiliranno sicuramente, pagherà. Solo un augurio.
Speriamo che davvero sia l’inizio di una nuova e più forte attenzione di chi può fare qualcosa a favore del nostro territorio. Che ne ha un disperato bisogno.
I fatti anzitutto. Ieri pomeriggio, al termine di una giornata di analisi, i carabinieri della stazione di Anagni, assieme a personale dell’Arpa, hanno provveduto ad effettuare un “sequestro probatorio” ai danni della Di Cosimo, la ditta vinicola in località Osteria della Fontana che qualche giorno fa era stata colta da un decreto ispettivo a seguito di indagini coordinate dal dott. Coletta della Procura della Repubblica di Frosinone. Come si ricorderà le indagini erano partite in seguito a numerose segnalazioni di miasmi vari arrivate da cittadini residenti in zona.
Le ulteriori indagini hanno portato al sequestro di “due pozzetti dell’impianto di depurazione”. Secondo le forze dell’ordine nell’impianto era “stato installato un sistema by-pass, utilizzato per saltare il ciclo di depurazione, che permetteva, mediante un tubo, di sversare direttamente gli scarti industriali nel Rio Mola Santa Maria”.
I responsabili dell'azienda hanno sminuito il tutto, parlando di sequestro di un solo pozzetto. E rivendicando l’assoluta bontà del loro sistema di depurazione. Nei giorni successivi si saprà se il sequestro sarà limitato ai soli pozzetti o a tutto l’impianto.
Le riflessioni: inutile lanciare accuse a vuoto, che servirebbero solo ad attirare denunce da chi non aspetta altro. Chi ha sbagliato, e le autorità lo stabiliranno sicuramente, pagherà. Solo un augurio.
Speriamo che davvero sia l’inizio di una nuova e più forte attenzione di chi può fare qualcosa a favore del nostro territorio. Che ne ha un disperato bisogno.
Paolo Carnevale
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