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Regimi. Vi odieremo ancora. Di più

Il potere rimane chiuso. Asserragliato nei suoi palazzi. Impegnato, di giorno, nei suoi giochi di potere assurdi e senza alcun contatto con la realtà. Di notte, invece, nelle sue orge prostitutesche che umiliano il buon senso ma anche la decenza.
Fuori dal recinto ci siamo noi. C'è il paese reale. Che tenta di sopravvivere. Che lotta per farcela ogni giorno, fino alla fine del mese. Tra banche che ti vendono carta straccia a peso d'oro. Assicurazioni e petrolieri che trovano sempre il modo di fregarci a termini di legge. Industriali che sfruttano denaro pubblico per inquinare e poi scappare col malloppo, lasciandosi dietro un territorio avvelenato e disoccupato.


Professionisti che ti chiedono 200 euro per una visita di 20 minuti che lo stato non ti garantisce più. Professionisti che invece ti chiedono 200 euro perchè non sai usare lo sturalavandini. Gli uni e gli altri che ti fanno un favore a non farti la ricevuta, perchè altrimenti pagheresti di più.

Fuori dal recinto ci siamo noi. Insegnanti di ruolo che che il ruolo, nella scuola ma anche nella società, l'hanno perso da tempo. Insegnanti precari che il ruolo non l'avranno mai, esattamente come un lavoro. Uomini e donne che un lavoro ce l'avevano, in fabbrica od in un ufficio, che prima hanno lottato contro la cassa integrazione per un lavoro intero. Ed ora son costretti a lottare anche per un lavoro a metà, anche un lavoricchio, pur di non rimanere soli davanti al mutuo da pagare e qualche caro da curare.

E poi ci sono gli ammalati. Costretti ad emigrare per un prelievo. Un'analisi. Una diagnosi. Una visita. Per un'operazione quando sarà. Forse, chissà. Se magari nel frattempo non si muore.
Ci sono gli studenti. Sballottati tra scuole medie fatiscenti, licei caotici senza risorse, università in fin di vita. Andrebbero aiutati a crescere, a diventare persone. Possono allenarsi solo alla disorganizzazione, alla deresponsabilità, al nulla transitorio nel quale l'istruzione pubblica è costretta a sguazzare.

E ci son pure i precari dai mille volti. Mille storie diverse fatte di pochissimi piccioli, tanti doveri ma neanche un diritto. Ci sono i pensionati, attaccati alla sopravvivenza quasi come i granelli di sabbia alle rocce sul mare. Così tanto fragili ed abbandonati a loro stessi, temono ogni ventata, chè una qualsiasi potrebbe essere quella giusta.

Fuori dal recinto c'è la vita. La realtà come la conosciamo. Dentro i palazzi ci sono loro. I privilegiati. La casta disgustosa ed indecente che sguazza nella corruzione, nella pornografia, nei disvalori pubblici e privati. Sono essi la causa e l'effetto primo del marcio che ricopre la nostra società.

Rinchiudiamoli nel loro recinto. Sbarriamo tutte le porte. Inchiavardiamoli per bene nel loro fango. Che non si senta mai più parlare di loro e delle loro vergogne. Un altro mondo è possibile. E lo è qui. Ora. Senza SE e senza MA. E, sopratutto, senza questa casta di schifo che merita solo il disprezzo.

Questo è solo uno sfogo, è vero. Ma si può ripartire anche da qui. Sfogatevi anche voi. Tiratelo fuori, il disgusto. Non tenetevelo dentro. Abbiate il coraggio di ricominciare a sognare. Anche voi. Perchè anche da questo si può ripartire.

Da una protesta. Che può diventare il primo mattone di una nuova civiltà.

[Ave]

Commenti

  1. Noi a fare i sit-in, a barcamenarci in questa società da schifo, a cercare di sbarcare il lunario, a pensare che all'orizzonte non c'è nessun futuro positivo, e il nostro amato premier, per il quale non si trovano parole per definire la sua persona, la sua supponenza, i suoi 7 e più vizi capitali, oggi (dichiarazione fatta da una parlamentare alla trasmissione radio di Barbara Palombelli)ha regalato alle onorevoli donne che gli hanno dato fiducia, un anello con pietre preziose dei colori della bandiera italiana.
    Verde = Smeraldo
    Bianco = Diamante
    Rosso = Rubino
    Una cosetta!! Valore maggiore o minore dei 500.000 euro/voto?
    Sprezzo verso la popolazione italiana e verso la dignità umana.
    Un appello a queste donne della politica! Non vi arrabbiate poi se qualcuno vi chiama [...]!
    Il rigore della Iotti, della Pivetti lo ricordate?
    Un'altra cosa. [...] La piazza è il luogo giusto per manifestare il proprio dissenso [...]. Succede anche in altri paesi..
    Se l'esempio della pace, del dialogo, dell'onestà è quello che abbiamo visto succedere oggi in Parlamento, allora che vogliamo dalle piazze? Bene ha fatto Di Pietro a chiamarlo Noriega!
    Qual è la differenza tra un dittatore e Berlusconi? Nessuna!
    A quando la cerimonia d'incoronazione nel duomo di Milano?

    RispondiElimina
  2. Caro Prof. il tuo articolo dovrà essere il manifesto morale delle VitK perchè niente è più vero e struggente.Oggi mi sono vergognato per quello che è accaduto veramente non ci sono parole e non parlo della fiducia o meno perchè francamente se non l'avese avuto nulla sarebbe cambiato ma parlo dell'atteggiamento dei nostri rappresentanti politici che talmente sono avidi e talmente sono viziati dai loro stessi vizi e dalle loro porcate che ormai vivono in un mondo parallelo dove tutto è lecito dove vendersi o comprare coscienze è la normalità poi sempre se qualcuno di loro abbia una coscienza perchè se cosi fosse saerbbe stato legittimo pensare che oggi la dignità e la vergogna avreberò prevarso sull'avidità di questi uomini in giacca e cravatta chiamati Onorevoli ma cosa hanno loro di onorevole?Oggi mentre c'era òa chiama dei deputati ero a pranzo con i miei colleghi ed al TG in contemporanea facevano vedere i manifestanti a Roma e in quel momento un paio di colleghi più giovani si alzano dicendo( ma vadano a lavorare quei perditempo comunisti, sono tutte perone pagate dai centri sociali con la barba e lo straccio avolto al collo e quelle donne vadano a fare il sugo nella propria cucina e la smettano tutti di non fare niente dalla mattina alla sera tanto tutti hanno il priprio rendiconto) ecco questa è la cultura dei nostri giovani gli stessi che poi vengono a lavoro in ritardo, mandano false malattie, se ne fregano delle regole e fanno solo il proprio comodo ma poi sputano su tutte quelle persone che con la propria faccia vanno in piazza a dire basta a tutto http://www.facebook.com/l/edb935Kety-y9vl1nXnu1V7JB5g;questo.Complimenti ecco le nostre colpe, siamo tutti colpevoli per questo abbiamo pensato che ormai tutto ci fosse dovuto e nessuno avrebbe mai potuto toglierci.Siamo stati deboli e stupidi ed ora tocca a noi rimettere le cose a posto.Bisogna ripartire anzi ricostruire tutto iniziando dalla cultura, dalla conoscienza, dall'educazione civica, dal rispetto per l'altro, dalle letture, dalla vita e dalle persone cambiare radicalmente il modo di fare politica e ridare vita alle coscienze ed allargare il nostro interesse e la nostra sete di sapere.
    VitK nIK

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  3. Ventanni , ventinove (la media dei miei voti all'università) , venti spiccioli (la mia borsa di studio).
    Da studente fuori sede questa riforma mi ha tagliato le gambe.
    Papà è operaio e lavora alla Squibb di Anagni, e appena torna a casa da lavoro , sale al piano di sopra , si cambia i vestiti , e và con mio Zio a fare l'elettricista.
    Esce da casa alle 4 di mattina e torna alle 21.Mamma non lavora più , ha perso il lavoro , e a 50 anni si è ormai "vecchi per lavorare" (così le dicono da almeno 10 anni).
    Eppure , nonostante i vari e numerosi sacrifici non ho mai sentito un "non ce la faccio più" , mai sentito un biasimo o un lamento da parte dei miei genitori. Mio padre è stato forgiato con un materiale ormai fuori commercio , una lega metallica resistente e indistruttibile.Papà e Mamma hanno già dato la possibilità a mia sorella di laurearsi , e adesso si adoperano anche per me. Insomma : " anche l'operaio vuole il figlio dottore".
    Da studente fuori sede sono riuscito a trovare un appartamento dignitoso ed economico ,2400 euro l'anno (200 euro al mese) . L'anno scorso ho ricevuto 1700 euro di borsa di studio.Quest'anno probabilmente niente. Nonostante i miei voti siano addirittura migliorati e il mio ISEE diminuito! Ho tutti i requisiti per ricevere la borsa , ma la "meritocrazia" tanto osannata/ostentata da Maria Star sembra impedirmelo. Si tratta di un paradossale enigma al quale non so dare una risposta razionale.
    Nonostante questa situazione non sia proprio idilliaca , purtroppo c'è di peggio!
    Ho un mio amico , uno dei più stretti , che dovrà tornare a casa e fare un qualsivoglia lavoro , anche il manovale! La riforma Gelmini non gli permetterà più di avere il collegio universitario gratuito e la sua famiglia non può permettersi di pagare una casa in affitto.Addio esami sostenuti , addio SOGNI ,ADDIO AD UN CERVELLO PER L'ITALIA.

    Un'altra mia amica ,invece , senza dirlo ai genitori , ha chiesto un prestito ad una maledetta banca per pagarsi le tasse universitarie!Lei non lavorA e spera , anzi sperava , di poter pagare il debito con i soldi di una borsa di studio che ormai è diventata un ricordo lontano , persa in un baratro profondo e oscuro , così come ormai si sono persi per strada sia la sua voglia di studiare che il suo SORRISO.

    Questo mio discorso non è retorico e ridondante , così come lo sono le parole dei nostri politici (Bersani incluso!). Questa è la realtà.

    RispondiElimina
  4. Anche se in forma anonima, devo dire che ultimamente il livello complessivo dei commenti, specificatamente in certe occasioni, si è alzato.

    Ecco. Mi pare che le parole del commento precedente rientrino perfettamente in questa categoria.

    Io non ho davvero nulla da aggiungere. Perchè la testimonianza diretta questo ha di terribile: che è sempre netta. Affilata come un coltello. Capace di trapassare le chiacchiere e di buttarti in faccia la realtà così com'è. Senza orpelli. Nè caschi nè manganelli.

    Eppure, e spesso, assai più dolorosa dei fumi delle piazze.

    [Ave]

    RispondiElimina

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