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AltoAdige. Boicottate le SturmStupidaten

Eccone un altro. L'ennesimo traditore di un'Italia troppo buona coi tanti che, in passato ma pure oggi, le sputano contro.
Questo signore è Luis Durnwalder. Un nome che è un programma. Quasi quanto l'espressione. Niente di italiano. Non il nome. Non la cultura. Non la storia. Non lo spirito. E neanche l'educazione.
Però in Italia vive. Non solo. Si è persino infiltrato nelle istituzioni. E' Presidente della Provincia di Bolzano. Ossia di una di quelle terre che, finita la guerra, dall'Italia hanno solo preso. Un'autonomia scandalosa ed esagerata che la pone, di fatto, al di fuori ed al di sopra di tutti noialtri, che abbiamo nomi e cognomi ragionevolmente tricolori. Hanno solo ricevuto, sebbene i giovani reparti altoatesini inquadrati nella Wehrmacht siano andati entusiasticamente in giro per l'Europa a massacrare i civili ed i miliatari italiani.
Ebbene. La nostra esagerata bontà così è stata ricambiata. Questo signore si è permesso di dire, al Presidente della Repubblica, che è nostro ma anche suo, che non festeggerà l'unità d'Italia.


Questo disprezzo è il frutto avvelenato della barbarie leghista. Il risultato degl'insulti razzisti del peggiore popolo nordista.
Ricordatevelo, quando vedrete la pubblicità delle vacanze in alto Adige. Quando vi consegneranno le offerte per andare in quei paesi sperduti dal nome non tedesco, ma peggio ancora austroungarico. Ricordatevelo bene: non sarete graditi. Perchè italiani.

Questi stranieri dall'Italia pretendono l'autonomia. Dall'Italia vogliono l'indipendenza. Dell'Italia odiano tutto. Degl'italiani disprezzano finanche l'odore. Ma sventolategli sotto qualche banconota, e li vedrete tapparsi il naso e sopportarvi.

Ricordatevelo. Esistono paesaggi meravigliosi anche in Trentino. Nella provincia italiana di Trento. Non c'è bisogno di portare i nostri soldi nella provincia austroungarica di Bozen. Esiste la montagna piemontese. Esiste quella valdostana.

Lasciamo Durnwalder rinchiuso nel suo bunker. A parlare da solo coi fantasmi di un mondo che, per fortuna, è morto per sempre. [Ave]

Commenti

  1. Caro prof., condivido pienamente la tua irritazione per la presa di posizione antistorica del presidente Durnwalder. Certi atteggiamenti non vanno tollerati e apprezzo il forte disappunto manifestato dal Quirinale in merito alle dichiarazioni dell'esponente altoatesino. Sono un estimatore di quelle terre, dei territori trentini e di quelli altoatesini: si, anche di quelli altoatesini, nonostante molti, in quelle zone, chiamino quelli come me "walske", un modo dispregiativo per definire gli italiani. Ma, fortunatamente, non sono tutti così. Innanzitutto non sono così gli altoatesini di etnia italiana, che risiedono in particolare nei grandi centri, Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, ecc. Ma non sono così nemmeno tutti i "crucchi" ed i Ladini (questi ultimi, peraltro, sono presenti anche in Val di Fassa,nel Trentino),sia i residenti nei grandi centri, sia quelli che abitano le aree montane della Val Pusteria, Val Badia,Val Gardena, ecc. Costoro in gran parte,ormai da anni, non coltivano più certe ossessioni antitaliane come negli anni passati. La convivenza tra le tre etnie (italiana, tedesca e ladina)non rappresenta certo l'ideale della tolleranza e della convivenza pacifica; ma, certamente, le politiche autonomiste, una corretta amministrazione della cosa pubblica (anche la Sicilia è una Regione a statuto autonomo, ma, certamente, l'amministrazione della cosa pubblica lascia un po' a desiderare)e, soprattutto, la grande affluenza di turisti provenienti da tutte le zone d'Italia, hanno contribuito ad aprire gli orizzonti di una cultura molto chiusa ed intollerante degli anni passati. La stessa politica della Sutiroler Vollkspartei (lo stesso partito di Durnwalder)è stata profondamente modificata dalla svolta autonomista e non più secessionista di Silvius Magnago,che ha segnato sempre di più il confine dal secessionismo e dalla cultura della Heimatbund di Eva Klotz e dalle spinte razziste e xenofobe di Andreas Poder. E' necessario, dunque, non abbandonare quelle terre. In primo luogo perché sono terre nelle quali vivono molti altoatesini di origine italiana; ed in secondo luogo perché il"boicotaggio turistico" dell'Alto Adige manderebbe a Durnwalder & co. il segnale opposto a quello prefissato: "Io Ti boicotto non venendo in vacanza nella TUA TERRA": no, quella è anche LA NOSTRA TERRA: non andare sarebbe sbagliato, non solo nei confronti dei tanti "walske" come noi che vivono lì A PIENO TITOLO, ma anche nei confronti di quei molti "crucchi", che non la pensano come il loro Presidente di Provincia... Sarebbe come non andare in vacanza nei bellissimi mari e nelle città del nostro Sud con l'obiettivo di combattere qualche leader politico in odore di mafia. significherebbe rinunciare a valorizzare le tante potenzialità del ns.Sud,arrendersi al malcostume, significherebbe consegnare il Mezzogiorno d'Italia al degrado e alle mafie. In ogni caso, W L'ITALIA, UNA E INDIVISIBILE! Peppe Russo.

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