Quanto costa una strada? Dipende. Via Paduni non viene mica tanto. Meno di 50.000 euro. Che dite, è un affare? Ci si può pensare. Ma, se proprio siete interessati, dovreste sbrigarvi. E, magari, fare un'offerta più allettante. Perchè fra un paio di giorni il consiglio comunale venderà ufficialmente quella strada alla Geymonat.
I concittadini che ci abitano, e che saranno (quasi) tagliati fuori dal mondo, l'hanno presa mica tanto bene. Che ingrati. Non hanno a cuore il benessere della città. Con quella cifra potremmo avere assicurato un altro bel surgelatore su in piazza per le prossime vacanze natalizie. Egoisti, sono.
Comunque, lo capite pure voi, il punto centrale è un altro. Sta a monte. Perchè la Geymonat vuole quella strada? Che cosa ci deve fare? Ecco. Il punto centrale è che non è dato sapere. COG riporta una frase tipica della fuffa destra: «...consentirebbe all'azienda di incrementare il lavoro con importanti prospettive occupazionali». Ossia. Buio fittissimo.
Un'amministrazione seriamente impegnata a far rispettare gl'interessi della collettività porterebbe la Geymonat in consiglio comunale. Le farebbe presentare il progetto industriale teso a dimostrare cosa, quanto, come. La metterebbe a confronto con l'opposizione e coi concittadini espropriati della loro strada. La farebbe dialogare direttamente con la città. Ma a chi lo dico? Conoscete tutti quanti molto meglio del sottoscritto coloro ai quali avete dato le chiavi della città. Ed ancora stiamo rabbrividendo, a pensarci. Voi per primi sapete bene che costoro, cari signori, non faranno assolutamente niente di tutto questo. Anzi. Non faranno proprio niente. Si limiteranno a vendere ed incassare. Punto.
Al momento, dunque, due ipotesi sono plausibili. O il comune non ha la più pallida idea di cosa la Geymonat farà di quella strada. Perchè non gliene frega niente. Oppure il comune sa. Ma non dice. In entrambi i casi i fregati saremmo noi.
Noi che dovremmo essere i terminali dell'azione amministrativa. Noi che dovremmo essere messi in condizione di condividere gli obiettivi. I progetti. Le prospettive. Noi che dovremmo sapere. E invece. Scommettiamo che ripeteranno in playback lo stesso pensierino a memoria, e non ci diranno niente?
Staremo a vedere. Anzi. A sentire. Come giustificheranno questa svendita e come risponderanno ai concittadini tagliati fuori dalla città.
Per chi non lo ricordasse, la Geymonat è industria chimica. E farmaceutica. [Ave]
I concittadini che ci abitano, e che saranno (quasi) tagliati fuori dal mondo, l'hanno presa mica tanto bene. Che ingrati. Non hanno a cuore il benessere della città. Con quella cifra potremmo avere assicurato un altro bel surgelatore su in piazza per le prossime vacanze natalizie. Egoisti, sono.
Comunque, lo capite pure voi, il punto centrale è un altro. Sta a monte. Perchè la Geymonat vuole quella strada? Che cosa ci deve fare? Ecco. Il punto centrale è che non è dato sapere. COG riporta una frase tipica della fuffa destra: «...consentirebbe all'azienda di incrementare il lavoro con importanti prospettive occupazionali». Ossia. Buio fittissimo.
Un'amministrazione seriamente impegnata a far rispettare gl'interessi della collettività porterebbe la Geymonat in consiglio comunale. Le farebbe presentare il progetto industriale teso a dimostrare cosa, quanto, come. La metterebbe a confronto con l'opposizione e coi concittadini espropriati della loro strada. La farebbe dialogare direttamente con la città. Ma a chi lo dico? Conoscete tutti quanti molto meglio del sottoscritto coloro ai quali avete dato le chiavi della città. Ed ancora stiamo rabbrividendo, a pensarci. Voi per primi sapete bene che costoro, cari signori, non faranno assolutamente niente di tutto questo. Anzi. Non faranno proprio niente. Si limiteranno a vendere ed incassare. Punto.
Al momento, dunque, due ipotesi sono plausibili. O il comune non ha la più pallida idea di cosa la Geymonat farà di quella strada. Perchè non gliene frega niente. Oppure il comune sa. Ma non dice. In entrambi i casi i fregati saremmo noi.
Noi che dovremmo essere i terminali dell'azione amministrativa. Noi che dovremmo essere messi in condizione di condividere gli obiettivi. I progetti. Le prospettive. Noi che dovremmo sapere. E invece. Scommettiamo che ripeteranno in playback lo stesso pensierino a memoria, e non ci diranno niente?
Staremo a vedere. Anzi. A sentire. Come giustificheranno questa svendita e come risponderanno ai concittadini tagliati fuori dalla città.
Per chi non lo ricordasse, la Geymonat è industria chimica. E farmaceutica. [Ave]
ma invece dei beni che passeranno al comune di anagni grazie al federalismo fiscale si sa qualcosa?
RispondiEliminabasta cercare "anagni" in questo apposito motore di ricerca: http://benidellostato.agenziademanio.it/BeniPatrimoniali/index.php/patrimoniostato/index
e compaiono diversi beni.
tempo fa un articolo de "la provincia" faceva rientrare anche l'ex deposito tra questi:
http://www.ciociarianotizie.it/2010/07/cronaca/federalismo-demaniale-alla-ciociaria-oltre-600-immobili.html