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Regimi. Se mi lassi[ni] non vale

[immagine da PupiaTV]
Et voilà. Ecco colui di cui tanto si parla. Roberto Lassini. Quello che s'è preso la responsabilità politica (?) dei disgustosi e vilipendiosi manifesti sulle BR nella procura milanese.
La faccenda, potete capire bene, è allucinante di per sè, e non ci sarebbe davvero molto da aggiungere allo squallore andato in onda.
Eppure. C'è un fondo ancora più torbido che, a rimestarlo un pochino, porta a galla tutto il nauseabondo di quest'Italia di regime. Perchè il Lassini è candidato politico. Detto in parole semplici, è uno che sta chiedendo il permesso di diventare uomo delle istituzioni. Bè. Complimenti davvero per la trasmissione. Biglietto da visita migliore non poteva esserci. Garanzia assoluta di profondo rispetto istituzionale, non c'è che dire.

Ma a galla affiora anche qualche altra cosa. Inquietante non poco. Innanzitutto c'è il gioco della minaccia: «Se mi arrabbio ho tanto da raccontare». Incredibilmente indecente. Ma facciamolo arrabbiare, allora, sto signore. Sentiamo sto tanto che avrebbe da raccontare. Sediamoci intorno ad un tavolo. Accendiamo un focherello. E diamogli la parola. Racconti, onorevole Lassini. Racconti pure. Noi siamo tutt'orecchi.

Perchè una cosa appare chiarissima, in questa povera Italia di regime. Il marcio politico-affaristico-sessuale inaugurato dagli sfascioleghisti puzza tanto di pozzo senza fondo. Ed ai livelli più mega assai altissimi. Stiamo tutti qui ad attendere la botta definitiva. La madre (o magari il padre) di tutti gli scandali. Qualcosa che possa scuotere in profondità le nostre coscienze già abbondantemente assuefatte al marciume di queste destre che sanno fare solo schifo.

Ma a galla viene prepotentemente anche un'altra, tragicomica, verità. Perchè il Lassini dice ad un certo punto, per difendersi, che lo slogan dei manifesti «è forte, è vero, ma riprende quanto detto da Silvio Berlusconi sul “brigatismo giudiziario” di certi magistrati».

Porcaccia miseriaccia! Ma ha ragione. Eccome. Ha un sacco di ragione. Il mandante morale e politico di questo clima prerivoluzionario è solo uno. Quel famigerato unto che ha conquistato il potere, in quest'ultimo ventennio, usando spregiudicatamente ogni mezzo possibile. E che quel potere ha usato solo ed esclusivamente per farsi gli affari suoi. Diventare più ricco. Certo. Ma, sopratutto, proteggersi dalla giustizia. Dalle leggi che ha così vergognosamente stravolto e fatto stravolgere solo per interessi personali.

E allora la domanda è facile facile. Perchè Lassini si ed il responsabile di tutto no? Se s'inquisisce Lassini, allora va inquisito pure il gran capo. Perchè Lassini dovrebbe rinunciare alla candidatura, ed invece quell'altro dovrebbe avere il potere addirittura di abrogare la Costituzione italiana? Chi è più colpevole di vilipendio nei confronti della magistratura: Lassini od il papy di Ruby?

E che dire della signora Moratti Letizia? Dopo la gran prova che di sè ha dato il figlio, m'ha fatto davvero una gran tenerezza quel suo fingere di avere un sussulto morale d'irreprensibilità politica. O io o Lassini, ha detto. Non possiamo stare nello stesso partito. Ahahah! Davvero sublime. Una gran signora come lei non sopporta di stare vicino al povero Lassini. Ma sopporta alla grande di prendere ordini dal signor bunga bunga. Della serie: tutto ed il contrario di tutto. In ordine sparso verso l'abominio finale. Chissà se il crollo dell'impero romano fu preannusato con lo stesso, inequivocabile, qualunquismo morale?

Povero Lassini. Tutti contro di lui. Che, in fondo, non ha fatto altro che dimostrarsi molto più attento. Molto più preciso. Molto più servo politico di altri. Vergogna. Solo una speranza ci rimane. Che il Roberto si arrabbi di brutto. E che venga a raccontare. Stia tranquillo, caro Lassini. Nessuno la giudicherà. E, sopratutto, nessuno si scandalizzerà più di tanto.

E' un ventennio che sospettiamo. Sospiriamo e speriamo. Venga a raccontarci la sua verità. Ci divertiremo tanto, insieme. E non ci lasseremo mai. [Ave]

Commenti

  1. C'è sempre bisogno di un capro espiatorio, di qualcuno (minore) che deve essere immolato sull'altare della suprema legge della volgarità e dell'ignoranza. E per questo suo sacrificio Lassini ieri sera si è beccato pure il ringraziamento della ministra della pubblica (d)istruzione. Onore al (de)merito
    Maria

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