Prima la premiere femme d'Italie, a dire che vanno rivisti e censurati tutti i libri scolastici, che conterrebbero nozioni e punti di vista di sinistra. Poi l'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Coi suoi insegnanti di sinistra impegnati ad inculcare valori opposti a quelli delle famiglie. Ecco, allora, un assaggio della Nuova Storia. Il ventennio berlusconiano, eversivo e pornografico e magnificamente schifoso, nella rilettura sfascioleghista di quello che Di Pietro ha definito politicamente un delinquente. [Ave]
Prima la premiere femme d'Italie, a dire che vanno rivisti e censurati tutti i libri scolastici, che conterrebbero nozioni e punti di vista di sinistra. Poi l'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Coi suoi insegnanti di sinistra impegnati ad inculcare valori opposti a quelli delle famiglie. Ecco, allora, un assaggio della Nuova Storia. Il ventennio berlusconiano, eversivo e pornografico e magnificamente schifoso, nella rilettura sfascioleghista di quello che Di Pietro ha definito politicamente un delinquente. [Ave]
Poi non ci meravigliamo se si leggono manifesti come "Fuori le BR dalle procure"... parole pesanti come macigni e incommentabili. La Storia è un'altra cosa.
RispondiEliminaMaria
E'difficile far capire a Berlusconi che la legge è uguale per tutti, che esistono delle regole condivise, che ognuno è tenuto a rispettare, anche lui, anzi lui per primo, per il posto che occupa. Il grande "ribaltatore", cioè colui che ribalta la realtà, i fatti, continua in questa litania secondo cui non sbaglia lui a rifiutare di farsi giuducare dalla legge, ma sbagliano i magistrati "comunisti" che si ostinano quella legge ad applicarla. Per quanto riguarda la scuola, io posso dire di aver studiato in una scuola pubblica e di aver scelto sempre una scuola pubblica per mia figlia. Continuare nel tentativo di mettere in contrapposizione due realtà, la scuola statale con quella non statale, è un atto di irresponsabile follia, che serve soltanto a solleticare la fantasia di qualche integralista. Non è una caso che questo rischio sia stato colto già a suo tempo, dal c apo dei vescovi italiani, che già in occasione di un primo intervento del premier su lla scuola pubblica, si precipitò in una difesa di tutte le scuole, della scuola pubblica e della scuola privata, nel timore che con quelle dichiarazioni si aprisse un ennesimo terreono di scontro nel nostro Paese. Cosa dire? questi saranno gli effetti collaterali del bunga bunga sulla serenità del ns. premier! Peppe Russo.
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