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Spettacoli. Matrimoni reali. Divorzi virtuali

Due miliardi di persone in tutto il mondo hanno assistito, a quanto pare, al royal wedding monarchico. Appena 60 milioni invece, rigorosamente lordi, sono gl'italiani che si stanno chiedendo con grande trepidazione se il grande matrimonio sfascioleghista è davvero sul punto di rompersi. Con alterne speranze, evidentemente.
Com'è suo primitivo costume, la sposa leghista fa la ritrosa. E mostra le tipiche caratteristiche dell'animo tradizionalmente umbratile della donna innamorata. Si professa assolutamente contro la guerra in Libia, per dire, ma del tutto sconosciute rimangono le sue motivazioni caritatevoli ed umanitarie. Specie se confrontate con precedenti affermazioni. Dalla necessità di cacciare i migranti fora da le bale al suggerimento vecchio e nuovo di usare le mitragliatrici per bloccare i barconi ed indurli a tornare indietro. O, in alternativa, di andarsene proprio in un altro mondo. Migliore.
Dall'altra parte, invece, forte della sua settantennale esperienza riguardo a come si trattano le donne, l'unto riproduce fedelmente la tradizionale superficialità del marito che non ci sta capendo proprio niente. Parla di piccole incomprensioni. Di problema già rientrato. Adombra il sospetto che i capricci di lei nascano dalla fedifraga passione per un altro uomo, vecchio amico di famiglia ed esperto di economia. Promette riconciliazione certa e sicura a breve. E senza l'intervento di alcun esperto matrimonialista, con gran dispiacere del Vespa televisivo.

Ma anche il marito ha le sue responsabilità. Qualcosa da chiarire un pochino meglio, ecco. Dal momento che, proprio mentre santifica una guerra, garantisce alla Chiesa una fedeltà legislativa assoluta ai principi ed ai dogmi della più profonda fede cristiana. Al netto naturalmente del rito laico del BungaBunga.
 
Come finirà? Finirà come finisce sempre, in questi casi. Il marito provvederà ad un bel regalo. Una bella cena, magari circondati dai migliori e più cari tra gli amici intimi. Meglio se in una delle ville dove, un ventennio fa, sbocciò l'amore. E la sposina tornerà dai suoi a dire che tutto è passato. Che ricominceranno come prima e non si lasceranno più. E sfoggerà con le amiche il salotto nuovo fiammante. Più ricco, più prezioso. E con molte più poltrone.

Andrà tutto bene. Almeno, fino al prossimo regalo. O alla prossima guerra. [Ave]

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