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Regimi. La disperazione dei numeri primi

Più volte, in passato, in determinati momenti della nostra vita politica, l'opposizione ha pensato bene di mettere in guardia il paese dai colpi di coda del dux di Arcore. Ma, posto che il soggetto non si è ancora transustanziato in qualche altra creatura, viene da chiedersi cosa potrebbe essere mai un suo colpo di coda. Ebbene. Oggi ne sappiamo un po' di più, perchè ne abbiamo più di un esempio evidentissimo.
Tutte le volte in cui il nostro ducetto ha sentito puzza di bruciato, ed i sondaggi e l'aria che tira pel paese gli han sussurrato previsioni non positive, egli ha iniziato a ritirar fuori dalla manica tutti i più consunti assi della sua comunicazione politica.
Innanzitutto ha ricominciato a parlare di Komunisti. Ma di quelli cattivi, eh. Il significato di questo vocabolo, nell'immaginario populista del berlusca, oggi si è arricchito di una sfumatura ulteriore. Oltre a illiberali, statalisti, giustizialisti e mangiabambini, si sono aggiunti i sinonimi di terroristi e puzzolenti. O, se preferite, terroristi puzzolenti.

La sua campagna elettorale infatti, come si è ampiamente visto, ha (ri)puntato su questa vecchissima tiritera da balilla. Eternamente incurante del fatto che (a) non solo di comunisti non ce n'è più traccia, in Italia (figuriamoci poi di komunisti!); e (b) chi ha dimostrato che con gli (ex)comunisti è possibile essere amici intimi e condividere grandi obiettivi economici e politici, è proprio lo stesso berlusca (vedere saldissima amicizia con un vero KGBboy come Vladimir Putin).

Ma il Signore del BungaBunga non è populista per caso. Sa molto bene che, per tenere stretto a sè il lato oscuro dell'italiano medio, quello sul quale ha sempre fondato il proprio potere, c'è bisogno di altro. Di qualcosa che sia tangibile. E che sia anche rozzo e volgare. Ma con un'apparente distinzione di classe. Una specie di er monnezza con la cravatta. Ma in dialetto egoleghista.

Ed allora ecco qua. La populista giostra dei calcinculo politici (al buonsenso, alla responsabilità, alla sobrietà, al rispetto istituzionale, alla libertà) ha via via proposto alcune novità sorprendenti. Si potrebbe iniziare, ad esempio, con la svendita del litorale italico ai privati. Che rende sinistramente meno comico il famoso episodio cinematografico nel quale un meraviglioso Totò vende la Fontana di Trevi. L'episodio era contenuto in un film intitolato, profeticamente, Totòtruffa. E' tutto dire.

Si potrebbe continuare poi con il colpo di genio tremontiano per rilanciare l'economia. Indovinate un po'? Neanche un centesimo d'investimento. Nè d'incentivo intelligente. Ma, in compenso, la diminuzione dei controlli fiscali per aziende ed imprenditori. Ossia, detto in modo populista, una bella strizzatina d'occhio a tutti gli evasori presenti e futuri. La pacchia continuerà, tranquilli. E' questo il messaggio.

E' stato regalato un po' di populismo persino ai lavoratori della scuola, in assoluto la categoria più odiata e massacrata dal regime. Perchè quella che maneggia quotidianamente l'unica arma che il dux non ha mai posseduto, per evidente incompatibilità. Quella della cultura. Dell'educazione. Della civiltà. Ebbene. Persino a questi statali fannulloni è stato gettato l'osso. Oltre 60.000 assunzioni di precari. Sparata la cui ridicolaggine si può misurare semplicemente notando che la controriforma della Maria Stellina ha ancora quattro lunghi anni a disposizione per entrare a regime. Anni durante i quali proseguirà a tagliare migliaia di cattedre e di posti di lavoro. Tant'è che, pei prossimi due anni, l'algido Tremonti ha già calcolato di ricavare, dai risparmi nella scuola pubblica, oltre 4 miliardi di euro. Senza neppure avvertirne la collega MariaStellina. E dunque. Dove potranno essere trovati gli spazi per assumere in pianta stabile oltre 60.000 persone?

Per non parlare, poi, di una categoria di italiani particolarmente ampia e trasversale. Quella dei proprietari di immobili. Si è andati alla (ri)carica con la possibilità di aumentare del 20% la cubatura abitativa complessiva. In un paese capace di creare mostruosità abusive in riva a spiagge meravigliose, dentro parchi naturali protetti, sopra reperti archeologici irripetibili, una proposta del genere somiglia quasi a mettere una pistola carica nelle mani di un furioso pazzo omicida.

E, perchè il messaggio sia populisticamente il più chiaro possibile, il ducetto è arrivato a promettere di sospendere l'abbattimento di tutte quelle costruzioni abusive che, per l'appunto, son talmente scandalose che la legge prevede per esse la polverizzazione. Un po' come gli ospedali ciociari, insomma, polverizzati perchè ritenuti inutili.

Ecco. Questi sono i famigerati colpi di coda del nostro Unto. Invenzioni populiste che nulla hanno a che vedere con una seria programmazione per migliorare la qualità della nostra vita. Al contrario. Hanno il solo scopo di solleticare i nostri istinti peggiori. La nostra voglia di fare quello che ci pare. Come ci pare. Ci spingono ad essere indifferenti ed anzi insofferenti alle leggi. Alla natura. Al rispetto degli altri. Scavano un'altra trincea che ci allontana dall'Europa.

I colpi di coda del signor Berlusconi Silvio svendono la dignità che rimane in questo paese e ci avvicinano sempre più al caos definitivo. E' il solito trucchetto del contratto. Che una volta si chiamava sociale, ed era nobile assai. Mentre oggi è un mero do ut des. Ti concedo tutto e pure di più. Ti faccio costruire. Ampliare. Inquinare. Evadere. In cambio solo del tuo voto. Col quale, beninteso, io difenderò la mia impunità. Modificando le leggi. Alterando la Costituzione. Sovvertendo le istituzioni.

Si tratta di una precipitosa corsa verso il basso. Verso la (de)regolamentazione. Verso la (de)responsabilizzazione. Verso il (de)grado sociale e politico. Per questo si chiamano colpi di coda. Perchè son fatti con qualcosa che sta in basso. Che viene alla fine. Quando hai provato già tutto, e non ti rimane altro che il gioco sporco.

Se ancora non siete sicuri ed avete bisogno della prova definitiva, eccola qua. Si chiama Moratti Letizia. La quale, da che mondo è mondo, ha sempre tentato di accreditarsi come persona equilibrata. Per bene. Ragionevole. Ebbene. Già le scapestrataggini del figliolo avevano un po' minato questa patina soft. Ma lo squallido giochetto della calunnia terroristica lanciata verso il suo avversario lascia senza parole. Sopratutto perchè somiglia in modo imbarazzante, nelle forme in cui è avvenuto, a ciò che fece all'epoca il suo gran capo.

Ricordate? Ultimi secondi di confronto politico. E l'Unto che tira fuori l'abolizione dell'ICI. Praticamente sui titoli di coda. Il momento giusto per non spiegare. Non approfondire. Non permettere repliche. Nel momento della disperazione, insomma, quando tutti i tentativi di far ragionare (senza neanche uno straccio di buona ragione) non sortiscono l'effetto sperato, i berlusconisti tirano fuori la coda. Ed assestano i famosi colpi.

Ha detto bene Bersani. La Moratti s'è sparata sui piedi da sola. E credo anch'io che molti segnali dimostrino esattamente il contrario dei famosi sondaggi occulti del cavaliere, che disegnerebbero trionfi memorabili. Ma nessuna illusione, naturalmente. Il regime non cadrà tanto facilmente.

Anche perchè, di fronte ai colpi di coda del Signore del BungaBunga, non sarebbe male riuscire a tirar fuori un colpettino anche da quest'altra parte. Di coda, di spalla o di k**o, come si dice, basta che la palla entri in porta. [Ave]

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